Koulibaly, Renica gioca in difesa:
«Senza KK cambia lo scenario»

Koulibaly, Renica gioca in difesa: «Senza KK cambia lo scenario»
di Gennaro Arpaia
Domenica 29 Maggio 2022, 08:00 - Ultimo agg. 30 Maggio, 07:22
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Un nuovo Napoli all'orizzonte, ma anche i nuovi palazzi tirati su hanno bisogno di fondamenta solide. Quelle azzurre potrebbero essere minate dal futuro di Kalidou Koulibaly, capitano designato ma col contratto traballante. «Averlo o no fa tutta la differenza del mondo. L'estate del Napoli passa dalla sua permanenza» le parole di Alessandro Renica, storico ex difensore azzurro.

È fondamentale la permanenza di Kalidou?
«Se vuoi vincere - o almeno puntare a farlo - allora sì. Koulibaly diventa un elemento insostituibile. Anche perché, pur volendo farlo, come lo puoi sostituire? Con quale calciatore già pronto come lui? Il suo è un ruolo fondamentale: da Kalidou parte la spina dorsale di una squadra, senza dimenticare la cosa più importante...».

Ovvero?
«Kalidou è tra i difensori più forti al mondo. Forse qualcuno ogni tanto lo dimentica».

Ma nel progetto di tagli economici del club come lo si inquadra?
«Non ci sono troppe star in questo Napoli. Non credo che gli altri calciatori possano lamentarsi nel caso in cui De Laurentiis decidesse per uno strappo alla regola sull'ingaggio».

Il ciclo di Koulibaly, quindi, non è finito?
«Gli acquisti fatti fin qui sono chiari: Kvaratskhelia, Olivera, elementi con ingaggio basso, età giovane e tante promesse.

Ma senza un elemento come Kalidou, come faranno a crescere questi nuovi azzurri?».

Però si è a un bivio: venderlo quest'anno o non venderlo più.
«Psg, Barcellona, anche la Juventus se guardano a Koulibaly un motivo c'è. E magari è anche una fortuna per il Napoli questa concorrenza: potrebbe far scatenare un'asta».

Si potrebbe andare in scadenza come successo per Insigne?
«Situazioni come questa le viviamo ogni anno: non solo Lorenzo, ricordo anche Kessié, Dybala e Perisic e stiamo parlando dei club più importanti d'Italia. Ma con Kalidou non credo si ripeta: o rinnova o andrà via».

Col senno di poi, fu un errore non venderlo per 100 milioni?
«No, anzi per me fu un'ottima scelta. Trattenere lui significa far crescere tutta la squadra, valorizzare calciatori come Rrahmani che gli gioca accanto e rende di più. Kalidou rappresenta le fondamenta del palazzo Napoli».

Quanto influiranno le volontà di Spalletti sulla scelta?
«Onestamente ho visto un po' di confusione comunicativa tra l'allenatore e il club. Forse Spalletti non si incatenerà in caso di cessione, ma può essere un rischio. A meno che non arrivi qualcuno già pronto dal mercato».

Ipotesi due, Koulibaly ceduto: cosa accade?
«Cambia tutta la stagione: lo scudetto non puoi più nemmeno sperarlo, ma devi ripartire quasi da zero. Non converrebbe al Napoli, deve già fare a meno di Insigne, non può salutare nella stessa estate anche Kalidou». 

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