Da Koulibaly a Osimhen e Ounas,
il vento d'Africa spinge il Napoli

Da Koulibaly a Osimhen e Ounas, il vento d'Africa spinge il Napoli
di Bruno Majorano
Lunedì 13 Settembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 13:55
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C'è un vento nuovo che spira sul Napoli di Spalletti. È un vento caldo, che arriva dal sud. Non è Scirocco e nemmeno Libeccio. È un vento caldo che porta gioia, allegria, ma soprattutto vittorie. Gli ultimi tre punti conquistati dal Napoli contro la Juventus portano un marchio inconfondibile, un marchio africano. Il gol di Koulibaly ha deciso la gara, certo, e di per sé basterebbe a certificare l'effetto, ma a questo vanno aggiunte le prestazioni molto convincenti da parte di Osimhen, Anguissa e Ounas. 

 

Niente di scontato, sia chiaro. Perché ognuno di loro ha una storia, anzi arriva da una storia. Victor era reduce dalla squalifica, prima doppia, poi dimezzata. Ma anche dagli impegni con la nazionale nigeriana che lo hanno costretto a tornare in Italia a poche ore dal fischio d'inizio contro la Juve. Si è dato da fare. Non ha segnato, ma ha corso, ha sgomitato e sgommato: alla sua maniera. Sotto i riflettori c'era anche Zambo, il camerunese arrivato quasi sul gong del mercato estivo. Si è presentato con un bigliettino da visita invidiabile: grinta, forza fisica e grande lucidità palla al piede. Dici poco. Per uno che si è allenato un paio di volte con i nuovi compagni ed è stato catapultato di punto in bianco titolare nella partita più sentita dal popolo napoletano. Con un sangue freddo più scandinavo che africano, però, si è dato da fare dimostrando una personalità impressionante. Ha lottato su ogni pallone diventando decisivo sia nella gestione del possesso che nel recupero: di tutto un po', proprio quello che serviva per ricostruire una mediana a due. E poi Ounas. Adam è l'uomo che Spalletti si è coccolato per tutta l'estate, trasformandolo da oggetto misterioso a oggetto prezioso. È stata la prima mossa sabato sera per invertire il trend contro la Juventus, e la carta pescata dal mazzo si è rivelato presto un jolly. A differenza di Elmas - leggerino e inconsistente tra le linee - Ounas si è inserito alla grande dell'undici azzurro. Come? Alla sua maniera: guizzi, sgasate e sgommate per mandare al manicomio la difesa bianconera. Obiettivo centrato, quindi, perché con Adam a ballare dietro le punte e non sulle punte, il Napoli ha trovato quegli sbocchi che nel primo tempo sembravano impossibili. Bella scarica di elettricità per accendere l'interruttore della luce lì davanti.

Non è ancora un titolare, certo, ma l'impressione è che da qui in avanti il suo ruolo di dodicesimo uomo potrebbe rivelarsi decisivo. La considerazione da parte di Spalletti c'è e l'algerino l'ha capito, ora starà a lui sfruttare la fiducia. 

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E poi c'è Kalidou, ma sembra quasi che il senegalese non faccia più notizia. Dietro è una roccia insuperabile, e in avanti è decisivo con la zampata che vale 3 punti. Nella serata di sabato è stata festa grande, e non solo per le foto scattate con la reflex presa in prestito da Ciro Sarpa, il fotografo ufficiale del Napoli. Si è divertito in campo a immortalare la curva del Maradona e poi fuori, quando sui social si è scatenata la festa a suon di musica. La colonna sonora è stata quella di Clementino. Sulle note di «Cos cos cos» Kalidou ha pubblicato delle storie su Instagram per ricordare il gol e i tre punti conquistati contro la Juventus. Sempre più napoletano, Kalidou, che si conferma leader di questa squadra. Ha postato subito la foto del gol, con una didascalia inconfondibile: «Uaaaa! Che bello», e quell'immagine è diventata presto virale. Repostata in gruppi Social, su What's App e dovunque ci sia un po' di azzurro Napoli, ha impiegato pochissimo a essere la più virale del weekend. 

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