Kvaratskhelia si prende il Napoli:
è lui l'uomo in più di Spalletti

Kvaratskhelia si prende il Napoli: è lui l'uomo in più di Spalletti
di Pino Taormina
Lunedì 18 Luglio 2022, 07:00 - Ultimo agg. 19 Luglio, 07:50
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Inviato a Dimaro-Folgarida 

Per voltare pagina serve un genio nella lampada. Magari un genietto. Certo, in Val di Sole il Napoli scopre di avere tra le mani qualcuno in grado di esaudire qualche desiderio. Ma Kvitcha Kvaratskhelia è l'uomo che ha illuminato anche l'amichevole di ieri pomeriggio con il Perugia, finita 4-1. Che Spalletti pensi a un assetto più sbilanciato in questa stagione, lo si capisce già contro l'amichevole con il Perugia, seconda uscita estiva stagionale dopo il 10-0 con l'Aunaune, dove si vede fin da subito un purissimo 4-3-3 che, in fondo, è il punto di arrivo, tatticamente parlando, del Napoli dell'anno passato. Certo, troppo presto per pensare di poter pensionare il caro 4-2-3-1 ma ovvio che Kvara-Osimhen-Lozano è il tridente che bisogna far funzionare per mettere alle spalle il passato. De Laurentiis non c'è. Ha scelto di recitare la parte del fantasma: compare di tanto in tanto qua e là nella Val di Sole, ma si tiene lontano dal campo di Carciato. I fischi dell'altra sera hanno di sicuro un peso in questa scelta. D'altronde, la squadra ha bisogno di serenità. E i tifosi apprezzano il lavoro di Lucianone. Kvaratskhelia si muove da esterno puro, svolgendo il ruolo di attaccante con licenza di inventare, accentrandosi spesso. Vero, è quello che sta meglio anche perché non ha fatto vacanze, è passato dal campionato georgiano al Napoli in 10 giorni. Molti degli equilibri dipendono dai movimenti di Lobotka che pare davvero avere un pennello al posto dei piedi. Ovviamente, ci sono anche le cose che ancora non vanno: per esempio, quando il pallone è tra i piedi azzurri (molto spesso) la copertura non è attenta come dovrebbe, tant'è che le ripartenze del Perugia nel primo tempo mettono alle corde la difesa azzurra. 

Si rivede Fabian che non pare essere ancora in condizione. Come Osimhen. Ha ancora la mascherina, si sente sicuro così. Non è la coperta di Linus, ma poco ci manca. Osimhen e Kvara, i dioscuri dell'attacco azzurro hanno giocato insieme nei primi 45’ e hanno mostrato, se non altro, molta buona volontà nel cercarsi.

Il nigeriano funge da costante punto di riferimento anche al limite dell'area, mentre il georgiano -come da caratteristiche innate- è partito da lontano, provando il fraseggio stretto a ridosso dell'area di rigore dopo ampi movimenti preparatori dell'azione. La buona volontà, si diceva, c'è stata, e i risultati sono parsi all'altezza delle intenzioni: certo, la chiave di tutto sono proprio quei due là, con Lozano che agisce dall'altra parte. L'azione del primo gol è nata da una triangolazione dei due dioscuri, con il prontissimo tocco dell'esterno. Torna al gol in amichevole anche Anguissa. La ripresa è un'altra storia, i cambi non sono pochi anche se l'idea tattica resta immutata: sempre 4-3-3 anche con Demme in mezzo e Zielinski ed Elmas ai due lati. Zanoli sbaglia un rinvio e consente a Melchiorri di segnare il 2-1 al 48’. Politano, a cui il ruolo di vice Lozano sicuro non va giù, va a segno. I cambi fanno calare ritmo e qualità del gioco: solo Politano, Mario Rui e Ounas sembrano pieni di volontà, Zielinski come Petagna ancora opachi (l'attaccante comunque segna su rigore il 4-1). 

 

Il Napoli piace, il rapporto col suo tifo è inossidabile. Erano in mille qui (100 del Perugia, tutto è filato liscio) me la diretta Facebook del test-match ha avuto quasi 410mila visualizzazione. Spalletti, a fine partita, spiega: «Abbiamo fatto girare bene la palla, abbiamo avuto un buon possesso e poi Kvara ci ha messo la qualità. Un degno sostituto di un campione come Insigne». L'argomento è il mercato: «Ha caratteristiche differenti rispetto a quello di una volta, si andrà a giocare con le squadre ancora da finire perché i colpi verranno fatti all'ultimo momento perché è difficile trovare i soldini. Quindi fino a quel momento i prestiti non possono partire». Allontana Dybala. «Leggo che ci sono diverse squadre su di che ha richieste alte e per il momento la società ha il dovere di pensarci bene. Io mi fido di Giuntoli, ha in mano il mercato, all'improvviso si possono fare delle svoltate: l'essenziale è avere una serie di nomi per rimpiazzare quelli partiti». 

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