Inter, Napoli e Milan:
lo scudetto è una corsa a tre

Inter, Napoli e Milan: lo scudetto è una corsa a tre
di Pino Taormina
Martedì 25 Gennaio 2022, 07:00 - Ultimo agg. 14:23
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Mai la supremazia di Inter ma anche del Napoli è sembrata così schiacciante come in questo gennaio, perché le loro prestazioni hanno ingigantito i limiti di chi insegue. Soprattutto il Milan ma anche l'Atalanta. Se questa incertezza non è solo una illusione ottica, lo si deve solo al cammino super del Napoli rispetto a un anno fa: + 9 punti in campionato dopo 23 gare. Poco? Basti pensare che Inter (una gara in meno), Milan e Atalanta hanno fatto lo stesso bottino di punti. E che è la Juventus che ha la frenata peggiore: -6 punti. La realtà è che questa serie A non sembra più avere extraterrestri, ma sembra sempre più umana. Il cerchio si stringe nella lotta scudetto dopo i risultati del week end. Perché l'Inter vola ma il Napoli tiene il passo in questo mese di Coppa d'Africa che doveva essere una specie di quaresima ma dove le tante assenze hanno fatto pagare dazio solamente in Coppa Italia (l'eliminazione con la Fiorentina è ancora difficile da mandare giù). Il senso di appartenenza, lo spirito di gruppo, la credibilità di tre allenatori che puntano allo scudetto passa anche necessariamente nella gestione degli uomini. Inzaghi, Spalletti e Pioli sembrano veri e propri maestri. La volata è partita. 

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Il calendario 

In trenta giorni tre scontri diretti

Si riparte con Inter-Milan e Venezia-Napoli e, diciamolo, saranno 40 giorni in cui tante verità inizieranno a venire a galla. Perché poi ci sarà una nuova sosta, per la Nazionale impegnata con la Macedonia e (si spera) col Portogallo. Ma prima c'è roba grossa. L'Inter è l'unica in corsa su tutti e tre i fronti. In serie A, nelle prossime due è un test-crash: il derby, il Napoli al Maradona. Nel mezzo l'andata con la Roma a San Siro. C'è poi il ritorno della Champions con il Liverpool subito dopo la gara con gli azzurri e prima del match col Sassuolo (il ritorno dopo la Salernitana). La trasferta a Torino contro i granata sembra l'altro ostacolo da qui alla sosta. Il Milan è senza Europa: lo scontro al vertice con l'Inter e poi la trasferta a Napoli del 6 marzo. Poi il calendario sorride con Sampdoria, Salernitana, Udinese, Empoli e Cagliari prima della sosta. Non male, tenendo conto dell'andamento degli ultimi tempi. Parentesi in coppa Italia con la Lazio. E il Napoli? Sì, il Venezia alla ripresa, ma poi c'è l'Inter che è una gara da o la va o la spacca prima del viaggio a Barcellona. C'è una incognita: se il Napoli va agli ottavi, fa gli straordinari il 10 e il 17 marzo. E in campionato? Dopo il big match con l'Inter, trasferte a Cagliari e con la Lazio, scontro diretto col Milan, altra trasferta a Verona e infine l'Udinese prima della sosta. Ed è il Napoli ad avere il cammino più impegnativo ma con Inter e Milan al Maradona. 

I leader 

Dries, Ibra e Lautaro i trascinatori 

I leader, si sa, sono quelli che aiutano a superare le difficoltà Non sempre quelli più bravi, certamente quelli più autorevoli. Nel Milan Ibra viene prima di tutti, ma è chiaro che i suoi problemi fisici ne condizionano anche la presenza nello spogliatoio. Nel Napoli la leadership dello spogliatoio è storicamente nelle solide mani di Mertens i cui umori sono spesso determinanti. Lautaro ha fatto un salto di status, dentro il gruppo Inter. La sua voce ha sempre avuto un peso ma da quest'anno sembra lui il numero uno, a tutti gli effetti. Non può essere un caso che sia lui nelle varie videochiamate con il presidente Steven Zhan a prendere la parola. In ogni caso, è anche una questione di condizione atletica, di Covid, di infortuni, di assenze, che deciderà il destino di questa serie A: il Napoli ha recuperato tutti gli indisponibili, contro l'Inter ci saranno anche Anguissa e Koulibaly. Il Milan ha fatto un punto nelle ultime due gare, mentre l'Inter ha la striscia più lunga perché non perde in campionato dal 16 ottobre, in casa della Lazio (3-1).

Il Napoli ha avuto un mese di alti e bassi dopo il ko con l'Inter e il ko di Osimhen: arrivò a San Siro con ben 7 punti di vantaggio dai nerazzurri (era la 12esima giornata) e adesso insegue a 4 punti (e l'Inter ha una gara in meno). Il Milan ha fatto, invece, esattamente lo stesso cammino degli azzurri. 

La difesa 

Il bunker più solido è azzurro 

La retroguardia del Milan è quella più vulnerabile. Aver perso Kjaer fino a fine stagione con Tomori costantemente alle prese con noie muscolari ha ulteriormente ridimensionato la capacità di limitare gli attacchi avversari. Inoltre, con Theo Hernandez peso alla fase di spinta, la possibilità di attaccare sulla sinistra rossonera (quindi, sulla destra per chi offende) rende ancora più vulnerabile il pacchetto difensivo non sempre coperto nel modo più consono dalle altre due linee. Punto di forza è, invece, rappresentato da Maignan: l'estremo difensore che ha preso il posto di Donnarumma ha dimostrato subito grossa affidabilità. L'Inter fa ruotare il proprio impianto sul pacchetto a 3 voluto da Conte e portata avanti da Inzaghi. La linea davanti a Handanovic non presenta particolari debolezze. Skriniar, De Vrij e Bastoni rappresentano difensori capaci di completarsi tra ì con un impianto di base di velocità e forza che li rendono difficilmente permeabili. Il Napoli è la miglior difesa del campionato. Una forza che nasce da una struttura flessibile. Spalletti è riuscito a ottenere che la retroguardia parta sempre molto alta in fase di non possesso, si spezzi all'occorrenza e anche al variare degli interpreti mantenga inalterati i meccanismi. Una percentuale tiri subiti-gol che fa spavento, però. 

Il centrocampo 

L'assenza di Kessie si fa sentire

Fosforo, potenza, qualità e corsa. Il centrocampo dell'Inter ha trovato in Brozovic, Barella e Calhanoglu gli elementi cardine per conferire alla mediana le caratteristiche necessarie per filtrare gli attacchi e far ripartire l'azione. Un equilibrio non scontato quello trovato da Inzaghi: la possibilità di variare le corsie esterne nel 3-5-2 consente di trovare spesso energie fresche e determinanti per l'esito di una partita. Uniche pecche: la discontinuità di Chalanoglu. La mediana del Milan è quella più in difficoltà. L'assenza di Kessie ha certificato come i due in mediana possano esser solo Tonali ed appunto l'ivoriano. Tutte le alternative provate da Pioli non hanno reso secondo le aspettative. Inoltre, anche il rendimento dei trequartisti cala. Il Napoli ha recuperato elementi fondamentali per ottenere quel palleggio fluido e verticale, oltre che rapido e incisivo, desiderato da Spalletti fin dai primi giorni di lavoro. Lobotka e quel metronomo che apre il campo gli azzurri e lo chiudi agli avversari, Fabian riesce ad essere incidente in fase difensiva. Quando il Napoli difende, nel 4-4-1-1 che si viene a formare, l'apporto degli esterni d'attacco è quasi sempre costante nelle coperture ai terzini. 

L'attacco 

Dzeko non fa rimpiangere Lukaku 

L'attacco dell'Inter il reparto che lasciava qualche incognita in più per l'addio di Lukaku ed il mancato supporto di Hakimi. Sono, invece, già 53 le reti realizzate da Dzeko e compagni senza che ci sia un bomber finalizzatore. Lautaro Martinez, infatti, è fermo a quota 11. Ci sono, però, assist-man straordinari: Barella e Chalanoglu sono già a quota 7. Una manovra più tecnica rispetto a quella più verticale dell'Inter di Conte ma maggiormente efficace. Il punto interrogativo è legato all'anagrafe di Sanchez e Dzeko . Sul Milan grava, pesantemente, la questione Ibrahimovic. Il nuovo infortunio lo terrà fuori dal campo per diverso tempo, il rendimento sullo stesso non sta portando quelli che erano i frutti che ci si aspettava. Inoltre, anche il rendimento di Giroud continua ad essere al di sotto delle stime, mentre l'arrivo del baby serbo Lazetic non potrà essere la chiave per risolvere i problemi. Visto anche contro la Juventus, sono mancati anche, nell'ultimo periodo, dei trequartisti che avevano tenuto in piedi l'attacco rossonero. Il Napoli è la squadra delle tre ha realizzato meno gol, 43. Sono mancati i gol soprattutto contro le piccole. Molti gli errori di imprecisione, ma è anche quella che ha creato più azioni finora in questo campionato (894) e la seconda per conclusioni dopo l'Inter. Osimhen torna a pieno regime con il Venezia.

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