Un'estate fa si faceva il calcolo dei milioni spesi nell'inverno 2020 per Stanislav Lobotka (24) e dei minuti in maglia azzurra. Giocava poco e male nel Napoli di Gattuso, era in evidente sovrappeso e in grossa difficoltà. Quella di Spalletti sembrò una scommessa azzardata perché, dopo averlo valutato durante il ritiro 2021, il tecnico subentrato a Ringhio non soltanto gli aveva dato più spazio ma gli aveva consegnato le chiavi del centrocampo. Un anno dopo eccoci qui ad ascoltare Luciano che, dopo aver assistito alla sontuosa prestazione di Lobo e al magnifico gol (identico a quello segnato al Genoa nella penultima partita dello scorso campionato), lo paragona a Iniesta, centrocampista simbolo del Barcellona e della Spagna che vinsero tutto.
Lobotka è cresciuto notevolmente nello scorso campionato e il suo posto da titolare non è stato mai in discussione. Nel pomeriggio di Ferragosto ha deliziato la platea del Bentegodi, ancor prima del gol ai gialloblù, con il suo moto perpetuo, che lo ha portato - giocando sempre con grande lucidità - da un'area all'altra. Sono stati 65 i palloni toccati, 50 i passaggi riusciti e 13 i recuperi.
Con il 4-3-3 c'è stata una più efficace copertura a centrocampo (positivo come sempre Anguissa), con Zielinski che ha svolto il lavoro di raccordo tra mediana e attacco, regalandosi anch'egli un bel gol. Lobotka, con la capacità di coprire gli spazi e impostare l'azione, è fondamentale per l'equilibrio che Spalletti vuole assicurare alla sua squadra, così bella da segnare 5 gol e però anche così distratta da subirne 2 da un avversario modesto come il Verona.