L'ultima volta che Stanislav Lobotka aveva giocato in campionato era estate. Faceva un caldo torrido e si giocava allo stadio Ferraris di Genova contro i rossoblu. Era la seconda di campionato, a Napoli non era ancora sbarcato il gigante Anguissa destinato a sconvolgere la serie A e stravolgere le gerarchie del centrocampo azzurro. Dal 29 agosto (Genoa-Napoli) al 28 novembre (Napoli-Lazio) di Lobotka si erano quasi perse le tracce. Giusto un paio di spezzoni in Europa League (25 minuti contro il Legia a Varsavia, poco più di un'ora a Mosca mercoledì scorso). Poi basta. Infortuni e scelte tecniche lo avevano fatto scivolare all'ultimo posto nelle gerarchie di Spalletti.
Ma Luciano è uno che sa aspettare. Non ama mettere fretta a nessuno, motivo per il quale lo stesso Lobotka non si è mai intristito. Nessun muso lungo: sapeva solo di doversi dare da fare e aspettare il suo momento. Che è arrivato, appunto domenica. Spalletti gli ha affidato il centrocampo del Napoli accanto a Fabian Ruiz e la risposta da parte dello slovacco è stata impeccabile. Una prova di personalità, dimostrando che il suo livello di concentrazione è sempre altissimo. Ha fatto diventare facili cose che facili non sarebbero state, e non ha mai perso lucidità anche al pressing di gente come Luis Alberto o Milinkovic-Savic. Nella mediana del Napoli dove Fabian oramai si è preso con merito ogni fascio di luce dei riflettori, Lobotka è stato bravo a trovare gli spiragli per brillare.
Ora, però, si aprirà il ballottaggio per il nome che da qui al rientro di Anguissa dovrà affiancare Fabian. In corsa per una maglia sono in due: Lobotka e Demme, che proprio contro la Lazio è rientrato nel finale e sulla carta sarebbe il primo candidato a una maglia da titolare già contro il Sassuolo domani sera a Reggio Emilia. D'altra parte anche nel finale della gara di domenica lo stesso Demme è entrato al posto di Zielinski, andando ad occupare esattamente quella stessa posizione: trequartista. Variabile che potrebbe diventare utile anche in futuro, per dare fiato a Zielinski senza cambiare di posizione a Fabian che nel centrocampo a due sta sempre più a suo agio. Buon per Stani, che dopo aver saltato l'autunno, spera di non dover aspettare la primavera per un'altra gara da titolare in campionato.