Lobotka, dal posto in soffitta
al ruolo di leader azzurro

Lobotka, dal posto in soffitta al ruolo di leader azzurro
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Martedì 12 Luglio 2022, 16:48 - Ultimo agg. 13 Luglio, 08:16
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Domenica pomeriggio sulla tribunetta del campo di Carciato, dove si allenano gli azzurri in vista della nuova stagione, vi è stata un'ovazione quando in campo è apparso Lobotka. Spalletti lo ha abbracciato e gli ha stampato un bacio sulla fronte. E' stato il riconoscimento del suo ruolo di (silenzioso) leader del centrocampo e dunque della squadra, perché, come ci ricordava il vecchio maestro Vujadin Boskov, «come gioca centrocampo così gioca squadra».

Un anno fa Lobotka, dopo essersi presentato a Dimaro in perfetta forma fisica, conquistò Spalletti perché mise intensità negli allenamenti e fu tra i migliori nelle partite precampionato. Fece emergere la qualità che aveva colpito nell'inverno 2019 il direttore sportivo Giuntoli. Né lui né i suoi agenti avevano trascorso l'estate a chiedere la cessione. Lo slovacco, dopo i mesi difficili vissuti con Gattuso, aveva deciso di restare a Napoli e tentare di convincere il nuovo allenatore. E vi è riuscito.

Ha giocato sempre da titolare e non risulta che abbia bussato alla porta di Castel Volturno per chiedere un aumento di stipendio o per segnalare offerte di altri club. Anche così si è leader e sono questi i calciatori più apprezzati dagli allenatori.

Ad esempio, bene ha fatto Spalletti a sottolineare la piena disponibilità a giocare in qualsiasi ruolo da parte del giovane Gaetano, rientrato nella rosa del Napoli dopo aver vinto il campionato con la Cremonese. Scontato, direte voi. Non sempre lo è perché spesso il cosiddetto entourage fa pressioni sul calciatore assistito. Invece Gaetano, con l'entusiasmo e la determinazione dei suoi 22 anni (e l'amore per  la maglia azzurra), è pronto a tutto pur di conquistarsi un posto al sole, come unico napoletano del Napoli.

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