Un mausoleo per Maradona,
ma ​i familiari sono già divisi

Un mausoleo per Maradona, ma i familiari sono già divisi
di Francesco De Luca
Giovedì 9 Settembre 2021, 17:31 - Ultimo agg. 10 Settembre, 07:15
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Maradona continua a fare notizia, e a stimolare lo spirito di iniziativa commerciale, anche a quasi nove mesi dalla sua scomparsa, avvenuta il 25 novembre. Un'azienda di Buenos Aires ha avviato il progetto per un mausoleo dedicato al Campione dell'Argentina mondiale e del Napoli due volte tricolore, da creare nella capitale, più precisamente nella zona dell'Aero-Parque lungo il Rio de la Plata, quartiere Palermo. E l'idea è stata confermata da Veronica Ojeda, ex compagna di Diego e madre di Diego Fernando, 8 anni, il più piccolo degli eredi del Pibe. «Maradona è della gente e questo sarebbe il modo migliore per consentire a tutti di rendergli omaggio», ha spiegato Veronica. 

Dal 26 novembre Diego riposa accanto ai suoi genitori nel cimitero Bella Vista di Buenos Aires: era una sua volontà essere sistemato accanto a Don Diego e Donna Tota. «E certamente, un giorno, i figli di Diego vorranno stare accanto al padre», ha aggiunto la madre di Diego Fernando. Ma non è soltanto questo che frena la famiglia sul via libera per il mausoleo. Dalma Maradona, figlia di Diego e Claudia, è stata chiara: «Io e mia sorella Gianinna non faremo mai qualcosa di turistico o a fine di lucro».

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E' invece evidente che il mausoleo dovrebbe rappresentare un business per l'azienda che lo sta progettando, oltre che per i cinque eredi, sempre in attesa di conoscere l'entità dell'eredità del Campione.

L'altro problema è quello delle autorizzazioni, anche dei magistrati che indagano sulla morte di Maradona (ci sono sette indagati con l'accusa di omicidio con dolo eventuale), per lo spostamento della salma.

Una mostra dedicata a Maradona, con l'esposizione anche degli oggetti più significativi lasciati dai tifosi all'esterno dello stadio di Fuorigrotta dopo il 25 novembre, era stata annunciata a Napoli. Di più. Gli assessori comunali De Majo e Borriello - poi dimessisi dagli incarichi in momenti diversi e per differenti ragioni - avevano sottoscritto un accordo con il Museo Filangieri. L'esposizione avrebbe dovuto tenersi durante il Maggio dei Monumenti con il titolo “Sinfonia di una felicità: Napoli es mi casa” ma è slittata anche per le restrizioni imposte dalla pandemia.

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