Maradona e il Napoli sempre più uniti:
ecco perché vinceranno insieme

Maradona e il Napoli sempre più uniti: ecco perché vinceranno insieme
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Venerdì 28 Ottobre 2022, 15:00 - Ultimo agg. 29 Ottobre, 08:54
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Questo weekend, dopo la quinta trionfale vittoria in Champions, unisce ancora una volta il Napoli e Maradona. Perché allo stadio, prima della partita con il Sassuolo, ci sarà un omaggio a Diego, che domenica 30 ottobre avrebbe compiuto 62 anni. Ci saranno più eventi in questo giorno, però quello nello stadio Maradona è il più suggestivo. Perché è il tempio di Diego e da undici mesi fa bella mostra la sua statua ad altezza naturale, donata da Stefano Ceci, all'ingresso deglii spogliatoi: la vedono e l'accarezzano tutti, dagli azzurri agli avversari, prima di entrare in campo. 

Quando il Napoli vinse il primo scudetto, primavera dell'87, il Sassuolo non era nel grande circuito calcistico. Al termine di quella stagione si piazzò al tredicesimo posto in serie C2. Luca Dionisi, il papà dell'attuale allenatore dei neroverdi, aveva avuto l'onore (e l'onere, seppure in un'amichevole), di essere stato il primo calciatore italiano a marcare Diego in un'amichevole giocata all'inizio di agosto dell'84 in Toscana, dove la squadra allenata da Marchesi era in ritiro.

Per suo figlio Alessio sarà emozionante mettere piede in questo stadio, davanti a vecchie glorie azzurre.

Spalletti ha ragione quando dice che c'è un filo che lega Maradona e il suo Napoli. Lo ha sentito fin dal primo allenamento, quando volle posare per una foto davanti a quella scritta che campeggia sopra le panchine: “Stadio Diego Armando Maradona”. E Diego appare nei discorsi che il tecnico fa con il cuore in mano prima e dopo le partite di Champions, l'ultimo al termine della gara coi Rangers, quando ha detto che il Capitano sarebbe stato orgoglioso di questi risultati e che la sua presenza si avverte. Sarà così in questo sabato di ottobre, tra bandiere, cori e gol. E ci sarà anche quella 10 in campo.

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