«Le mie maschere di Osimhen in dono ai piccoli ammalati del Santobono»

L'ambulante dal cuore d'oro che fa beneficenza

Luciano Iorio
Luciano Iorio
di Bruno Majorano
Mercoledì 8 Febbraio 2023, 08:03 - Ultimo agg. 17:38
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Una semplice intuizione diventata presto geniale. Si tratta dell'idea avuta da Luciano Iorio, 54enne di Capodichino, professione ambulante. È diventato famoso nel pre partita di Napoli-Roma, quando si è appostato all'ingresso della Curva B e ha iniziato a vendere delle mascherine nere di stoffa: una replica in versione amatoriale di quella che ogni settimana indossa il capocannoniere del Napoli e della serie A, Victor Osimhen.

«L'idea mi è venuta durante Napoli-Juve e ho pensato che potesse diventare un oggetto amato dai napoletani».

Detto, fatto. E nel piccolo laboratorio della sua casa a Capodichino si è messo subito al lavoro. «Le produco in casa dove ho la macchina per cucire e un piccolo tavolo», racconta Luciano. Le sue mascherine sono diventate presto cult. «Mi hanno fatto tutti i complimenti: anche i medici di un'ambulanza che le hanno viste proprio prima di Napoli-Roma all'esterno dello stadio». La prima vendita è stata al bar. «Sono entrato per un caffè, il proprietario l'ha vista tra le mie mani e ha detto che mi avrebbe offerto tutto quello che volevo in cambio della mascherina».



Ora però Luciano, che è disoccupato dopo aver lavorato per 25 anni all'aeroporto di Capodichino, ha deciso che la sua mascherina deve diventare anche lo strumento per portare il sorriso a chi sta soffrendo. «Vorrei regalare queste mascherine al Santobono. Così per un giorno quei piccoli ammalati potranno indossare i panni del grandissimo Osimhen». Ma non solo. «E poi ho un desiderio: che per Carnevale i bambini napoletani non travestano da Matteo Messina Denaro, ma da Osimhen: con la mia mascherina». Intanto, grazie alla trasmissione radiofonica di Radio Marte La Radiazza condotta da Gianni Simioli, Luciano è stato ricevuto dall'ortopedico Roberto Ruggiero che ha creato la mascherina originale per il volto di Osimhen dopo la frattura dello zigomo oramai più un anno fa durante Inter-Napoli. «Mi ha fatto i complimenti», spiega Iorio. «E mi ha anche detto mi hai copiato, facendosi una risata. Poi mi ha regalato il calco della testa Osimhen che ha utilizzato per creare la sua professionale. Ovviamente ho ricambiato regalandogli una delle mie mascherine».

Domenica, prima di Napoli-Cremonese in programma alle 20.45, ovviamente Luciano Iorio sarà nuovamente al suo posto. «Nella prima serata al Maradona ho venduto in un lampo le mie 120 mascherine e adesso sono già all'opera per aumentare la produzione». Peraltro la sua postazione sarà facilmente riconoscibile da tutti i tifosi. «Porterò con me il calco della testa di Osimhen esposto su un cavalletto e vorrei provare a portare anche un ciuccio vero e proprio interamente vestito di azzurro. Sarebbe una bella novità». Ne pensa di ogni tipo Luciano che sottovoce confessa: «Il mio desiderio principale è quello di guadagnare onestamente: sono separato, ho due figli e da quando non c'è più mia madre che mi aiutava economicamente faccio fatica». Intanto, la prima soddisfazione se l'è presa a Castel Volturno. «Mi sono appostato con altri tifosi all'ingresso del centro sportivo e sono riuscito a incontrare Osimhen. Si è fermato con l'auto e mi ha anche autografato la mascherina che indossavo. Non poteva credere ai suoi occhi: mi ha guardato e ha riso. Poi mi ha fatto un cenno di apprezzamento con la mano». Adesso punta ancora più in alto. «Vorrei regalare le mascherine a tutta la squadra del Napoli: magari porta fortuna così come già lo sta facendo con Osimhen».
 

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