Meret, la porta si riapre:
Alex sarà titolare in campionato

Meret, la porta si riapre: Alex sarà titolare in campionato
di Pino Taormina
Venerdì 28 Agosto 2020, 08:00
3 Minuti di Lettura
Inviato a Castel di Sangro 

Si ricomincia da zero. Meret può stare tranquillo: voleva chiarezza e l'ha avuta. Non esiste una dittatura di Ospina, nel senso che l'alternanza sarà sempre all'ordine del giorno anche la prossima stagione, che sarà lunga, complicata e piena zeppa di impegni uno vicino all'altro. Ma Alex, dopo aver smosso il suo agente Pastorello, ha avuto dal Napoli le risposte che desiderava: si parte alla pari, o meglio viene azzerata persino quella leggera predilezione che Gattuso aveva per Ospina e che ha spinto Ringhio a schierare sul campo il numero 1 della Colombia nella semifinale di Coppa Italia e a Barcellona in Champions.
 
 

All'inizio, almeno, sarà Meret il titolare. Se così si può dire. Perché quando partirà l'Europa League a metà ottobre poi sarà un incubo e inizierà il turnover. Nella scelta peserà anche un altro personaggio, appena arrivato alla corte azzurra: Valerio Fiori, ex di Lazio e Cagliari. È il nuovo preparatore dei portieri, ha preso il posto di Nista ed è una scelta che Gattuso ha indirizzato in prima persona. Doveva già arrivare a dicembre. Di lui Ringhio si fida ciecamente. Insieme in campo hanno vinto campionati, Champions e Supercoppa europea. L'ex rossonero era già stato il suo preparatore dei portieri durante l'avventura al Milan, dove ha seguito la crescita di Donnarumma. Ma è chiaro che se Meret ha deciso di restare è perché ha avuto rassicurazioni importanti: il portiere del futuro è lui e con Ospina non potrà che continuare a crescere avendo le spalle al coperto. D'altronde, il ballottaggio non deve pesare. Poi si sa, finché le cose vanno bene, hanno ragione tutti: sia i fanatici della tirannide, sia i sostenitori della democrazia. Viceversa, quando ci scappano errori gravi, comincia il giro delle mozioni: era proprio il caso? È corretto pensare che siano tutti uguali? Bene, per Gattuso al momento è così. Prevede cambi continui, ma con una gerarchia al momento ribaltata: Meret è davanti a Ospina. Lo è per età, per investimento fatto dodici mesi fa, per necessità di gettare le basi anche per il futuro. Perché quando De Laurentiis ha deciso di prenderlo dall'Udinese, voleva assicurarsi di stare tranquillo per almeno 4 o 5 anni. Gattuso è un allenatore modernissimo, e la dottrina dei suoi padri non l'ha mai seguita: sostituisci tutti, meno il portiere. E il concetto di concorrenza è stato ribaltato: è uno stimolo, dicono.



Il calendario fitto e il gioco con i piedi hanno condizionato la stagione di Meret. Vero che il dodicesimo uomo non esiste più ma essere considerato portiere di riserva lo ha amareggiato. D'altronde, è nel quartetto scelto dal ct Mancini, lui sa di avere un ruolo di primo piano, probabilmente alle spalle di Donnarumma ci sta lui. O almeno è in corsa. Ospina ha vissuto con più serenità questa alternanza. Tra pochi giorni compie 32 anni ed è un pezzo importante di questa squadra. Capace di non uscire di casa, di rinunciare al rito dell'accompagnamento dei bimbi a scuola, durante gli ultimi giorni del Napoli di Ancelotti, proprio per l'amarezza dei risultati negativi. Ospina e Meret sono amici: non è un caso che il primo a correre ad abbracciare il portiere friulano dopo il rigore parato a Dybala nella finale di Coppa Italia è stato proprio il colombiano. Ecco, se prima essere la riserva era una specie di condanna alla prigione della panchina, adesso è cambiato tutto. La titolarità è un concetto astratto. Ma a inizio stagione, almeno all'inizio, il primo giro toccherà a Meret. Poi sarà lui a dimostrare di meritare questo atto di fiducia. Ospina lo seguirà come un'ombra. Magari giocando in Europa League, come faceva spesso all'Arsenal, quando era il vice di Cech. Perché a Ospina certi ruoli non spaventano. 
 
 
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