Meret-Napoli, patti chiari
e amicizia lunga (con Spalletti)

Meret-Napoli, patti chiari e amicizia lunga (con Spalletti)
di Pino Taormina
Venerdì 30 Luglio 2021, 08:36 - Ultimo agg. 17:57
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Mettiamola così: se Spalletti dovesse confermare la linea di Gattuso, ovvero l'alternanza tra Meret e Ospina, il rischio è che il portiere friulano possa chiedere di andare via. Dove? Beh, questo è un altro discorso. Ma Meret si prepara a tornare a Napoli con una idea in testa: quella di essere il titolare. Non è certo una priorità adesso, ma la questione non è di poco conto, perché si rischia altrimenti di avere un ragazzo col muso lungo se dovesse trascorrere parte del prossimo anno in panchina. Come con Ringhio, per intenderci. Il che non aiuterebbe nella stagione dell'austerity e del riscatto. Spalletti, fino ad adesso, non ha mai dato la sua preferenza, riuscendo come sempre a cavarsela con diplomazia. Approfittando anche dell'assenza sia di Meret che di Ospina. Ma quando era alla Roma e dovette gestire il ballottaggio tra Alisson e Szczesny disse: «Sei titolare se fai meglio dell'altro». Insomma, un ballottaggio a prescindere rischia di essere un altro rompicapo per Spalletti che è atteso da un compito fondamentale: spiegare a Meret e poi a Ospina come stanno le cose.



L'idea di fine stagione era quella di dar via Ospina, ombra minacciosa sulla crescita di Meret. E il prezzo del colombiano è fissato da tempo, più o meno 7 milioni di euro. Ma il mercato nell'estate del Covid e delle perdite da profondo rosso, sta limitando le operazioni. Quasi azzerando le trattativa. Ospina sembrava interessato all'Atalanta ma così come è iniziato il corteggiamento così è terminato. C'è pure l'Inter che cerca un vice Handanovic ma fino ad adesso siamo solo nel campo dei sussurri. Ovvio che da lontano anche il manager Pastorello attende notizie sul destino del suo giovane portiere: perché nessuno vede di buon occhio un progetto iniziale che preveda il ballottaggio in porta sullo stile di Gattuso (anche se poi Ospina ha persino superato Meret nella gerarchia).

Il fuoco arde sotto la brace? Possibile, ma per Meret questo è un anno da non perdere: perché è quello che porta ai Mondiali ed essere scivolato indietro nelle gerarchie del ct Mancini a Euro2020 non è una cosa che gli è stata assai gradita. Deve giocare e con continuità. De Laurentiis non ha speso poco per questa promessa: dopo Buffon il portiere più pagato da un club di serie A.

Dunque, serve puntare su di lui. Altrimenti Meret e il suo entourage si guarderanno attorno. Anche se questa non è proprio l'estate giusta per farlo. Intanto, al Napoli c'è sempre la solita suggestione che porta a Sepe che lascerà il Parma. Figura meno ingombrante rispetto a Ospina, che in ogni caso è il titolare della sua Colombia. Insomma, ma lo capiremo a Castel di Sangro, nell'immediato il titolare sarà Meret, poi si vedrà. Ma se resta non è certo per fare la riserva. Ed è un caso che può divenire all'improvviso assai spigoloso. E a proposito di portieri: ieri il Napoli ha detto di sì all'offerta del Crotone per Contini che l'ultima partita che ha giocato è stata il 30 luglio del 2020 quando era all'Entella. A 25 anni sarà questa la stagione della sua svolta.

Ieri Pisacane ha praticamente raggiunto l'accordo con il Pordenone per Ciciretti e a Castel Volturno ha ottenuto anche l'ok del ds azzurro Cristiano Giuntoli. Nel centro tecnico c'era anche De Laurentiis, alle prese con gli ultimi dettagli delle maglie in arrivo dall'Asia col marchio EA7. Intanto, Tutino pare abbia fatto la sua scelta tra Parma e Salernitana e vorrebbe andare in Emilia. Per i granata, una piccola beffa. Ma pesa anche l'offerta maggiore (molto vicina ai 10 milioni compresi i bonus) fatta dai ducali al Napoli. In ogni caso, il sì definitivo di Tutino al Parma sembra questione praticamente ai dettagli. Gaetano resta qui fino all'arrivo di un centrocampista che, vista la mancanza di extra-budget arriverà solo in prestito. Piuttosto, attenzione al Chelsea che ha offerto - prestito gratuito - ancora una volta Bakayoko. Per ora, da investire non c'è praticamente nulla. Situazione non proprio esaltante.
 

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