Una porta sbattuta in faccia. Nessuna apertura, anzi. Una chiusura totale. Senza se e senza ma, senza lasciare spiragli. I legali di Mertens rompono il silenzio e gelano il Napoli: altro che Ciro Romeo, il mare di Palazzo Donn'Anna e tutto il resto. La Stirr Associates del sole e del cuore napoletano di Dries ne fa tranquillamente a meno: ed ecco, quindi, che le richieste per la permanenza dell'imperatore del gol in maglia azzurra fanno a pugni con la realtà economica del momento, con l'esigenza del Napoli (e non solo del club di De Laurentiis perché in serie A tagliano tutti) di dare una sforbiciata ai costi legati agli ingaggi.
Nulla da fare. Mertens ha deciso di non fare sconti, come è suo diritto visto che questo che va a firmare è probabilmente l'ultimo contratto della sua carriera: è di circa quattro milioni all'anno la richiesta per restare al Napoli per altri due anni. Netti. Una proposta-choc. Un segnale di rottura. E in più una serie di prebende e di bonus (dai gol agli assist, dai premi per i piazzamenti a quelli per la vittoria dello scudetto o delle varie coppe) e una commissione di centinaia di migliaia di euro per l'agenzia di Bruxelles al momento della firma. Una doccia gelata per i sogni dei tifosi napoletani. Magari, è solo la prima proposta degli agenti di Dries ma certo, impossibile, a queste condizioni, poter immaginare una qualsiasi trattativa tra De Laurentiis e Mertens per il suo prolungamento del contratto. Dopo quasi nove anni il divorzio è praticamente scontato. Un lunghissimo addio, iniziato a maggio quando il patron già aveva comunicato l'intenzione di non esercitare l'opzione di rinnovo automatico.
La svolta a fine settimana, quando da Bruxelles sono arrivate le richieste al Napoli prima al telefono e poi attraverso delle mail: De Laurentiis era stato chiaro con Mertens e i suoi avvocati, durante i colloqui preliminari prima della chiusura del campionato. Avevo chiesto loro di fare il primo passo, ovvero presentare la loro offerta per poter continuare l'avventura napoletana. Tenendo conto delle esigenze di risparmiare. Una base su cui, poi, eventualmente limare le questioni. Ma certamente, ovvio, una offerta al di sotto dello stipendio attuale che era di circa 3,5 milioni. Chissà perché erano tutti certi che Dries avrebbe dato la disponibilità a ridursi il suo ingaggio. Invece, non è andata così. In realtà, mai Mertens aveva dato segnali di disponibilità in questo senso. Quattro milioni non sono una base per una trattativa con il Napoli, in questo momento: Mertens lo sa bene, lo sa per primo. Forse è solo un modo per uscire di scena in maniera plateale. Nove anni formidabili finiscono così, senza neanche potersene godere il ricordo di un saluto in uno stadio. Finiscono quasi più in fretta di una causa di divorzio.
Quello di Mertens è un addio lunghissimo, pieno di grazia. Non è questione di vil denaro, qui si tratta di valutazione che ognuno fa.