Milan-Fiorentina, i napoletani: «Tocca essere più forti degli orrori arbitrali»

A tenere banco gli episodi del Meazza: è rivolta tra i supporters azzurri

Milan-Fiorentina, i napoletani: «Tocca essere più forti degli orrori arbitrali»
di Delia Paciello
Lunedì 14 Novembre 2022, 21:52
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Nell’epoca del Var i «secondo me» dei vari opinionisti sportivi davanti ai chiari fermo immagine che ormai spopolano anche sul web lasciano perplessi i tifosi delle varie squadre di Serie A. A tenere banco nelle ultime ore gli episodi di Milan-Fiorentina. Sotto inchiesta social – purtroppo solo social senza arrivare ai vertici della Lega- due momenti chiave: il contatto evidente di Tomori su Ikonè in area di rigore al 59’, e a seguire il fallo netto di Rebic su Terracciano davanti alla porta viola al 91’, azione a sua volta nata da un fallo da dietro a centrocampo.

Il primo episodio ha dell’incredibile: nonostante si veda chiaramente dalle immagini che il difensore del Milan tocca prima la gamba destra dell’avversario, poi il piede sinistro e poi la palla qualcuno nelle tivù nazionali smentisce con «un’opinione» i fatti. E gli appassionati di calcio inveiscono: «Com’è possibile negare l’evidenza? Davanti a un fatto oggettivo e a un fotogramma che lo mostra non possono vedere diversamente e uscirsene con un “secondo me tocca prima la palla”. Nei fatti è evidente che non succede». Dunque oltre all’errore dell’arbitro in campo e al mancato intervento risolutivo del Var, anche la beffa nell’analisi post gara. «Basta con i commentatori di parte non dichiarati!», è la protesta dei tifosi non milanisti.

Altro episodio sotto analisi è quello che ha portato all’autogol di Milenkovic e dunque al sorpasso dei padroni di casa a San Siro. L’azione è nata da un presunto fallo a centrocampo: nell’unica immagine disponibile sembra che Rebic arrivi da dietro su Duncan commettendo fallo, senza toccare la palla. L’azione è poi proseguita con un cross di Vranckx da destra al centro dell’area di rigore. Rebic a quel punto si è avventato sulla palla senza mai prenderla, con le braccia larghe e alte nei pressi della porta viola colpendo invece la mano di Terracciano, in uscita nel tentativo di bloccare la sfera. Tentativo chiaramente impedito dall’attaccante rossonero con la palla carambolata sul petto di Milenkovic e finita poi in rete. La valutazione di Sozza è stata quella di convalidare il gol senza rivedere i due falli. Decisione che ha fatto innervosire non poco il popolo del web: «Ma come è possibile che l’arbitro non vada a rivedere queste azioni?»; «Classe arbitrale incompetente e presuntuosa, non utilizza l’ausilio importante della tecnologia»; «Sozza di Milano deve ancora arbitrare in Serie A dopo questi evidenti orrori?», sono solo alcuni dei commenti social.

A gioire della situazione chiaramente i tifosi milanisti, che tutelano i loro calciatori: «Cercano di toglierci una bellissima azione difensiva dell’ex Chelsea», rispondono.

Peccato però che il regolamento prevede che siano vietati calci, sgambetti, movimenti che facciano cadere l’avversario in area di rigore. E questo pare sia il calcio, non un’opinione.

Nella settimana in cui si parla del «rigorino del Napoli con l’Empoli»- rigore pieno a termini di regolamento, e come ricorda anche Spalletti molto simile a quello concesso al Lecce proprio contro gli azzurri- e poi nessuno si accorge dello scherzetto di Brahim Diaz in Cremonese-Milan che ha sollevato quasi in bagher la palla proseguendo l’azione offensiva, così come è sembrato invisibile al direttore di gara, al Var e a molti opinionisti il fallo di mano di Danilo in Verona-Juve, i napoletani cominciano a preoccuparsi.

Sempre attuali le parole di Maradona:  «Non si gioca solo contro una squadra ma contro tutti». E allora la protesta azzurra si acutisce: «Bisogna essere più forti di tutto e tutti se vogliamo puntare a vincere qualcosa, non basta vincere in campo». Ma c’è anche chi è davvero stanco: «Ecco perché mi viene lo schifo di seguire la Serie A. Questo non è calcio, ci tolgono la bellezza dello sport», si legge sui social.

E allora quegli otto punti di vantaggio alla vigilia della sosta invernale valgono ancora di più per il Napoli e i suoi supporters: «Se nonostante questi episodi siamo in vetta con questo distacco vuol dire che questa squadra è davvero straordinaria», vantano i napoletani.

Mentre per molti opinionisti questa pausa potrebbe sfavorire il Napoli perché interrompe una striscia positiva e favorire invece il Milan che ci arriva con evidenti sofferenze, Spalletti è pronto a smentire: «La pausa arriva a pennello anche per noi, che dopo 21 gare fra campionato e Champions in cui abbiamo dato tanto, possiamo recuperare un po’ di energie psico-fisiche. A gennaio si ricomincerà allo stesso modo per tutti». E allora perché solo gli azzurri dovrebbero soffrire la pausa? Se lo chiedono un po’ tutti. Soprattutto coloro che, guardando la carriera di Luciano, sanno che nella sua esperienza in Russia è stato abituato alla pausa invernale, è lì ha anche vinto. «E poi a dicembre non inizia il calo delle squadre di Spalletti? Ops, ma a dicembre non si gioca», scherza qualcuno. E allora chi vivrà, vedrà.

Ma ai napoletani basterebbe anche vincere o perdere solo sul campo, senza l’influenza dei clamorosi errori arbitrali. E allora viva il calcio, ma quello giocato.

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