Milan-Napoli, la forza di Pioli
e la panchina “soffiata” a Spalletti

Milan-Napoli, la forza di Pioli e la panchina “soffiata” a Spalletti
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Sabato 17 Settembre 2022, 16:00
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I casi del destino. Tre anni fa Luciano Spalletti fu vicino alla panchina del Milan, proprio lui che pochi mesi prima aveva interrotto il rapporto con l'Inter, affidatasi all'ex commissario tecnico Antonio Conte. La scelta sembrava fatta, l'uomo di Certaldo al posto di Marco Giampaolo, messo alla porta dopo sette partite (con quattro sconfitte). Ma c'era un problema: il contratto di Spalletti con l'Inter fino al 2021. Il tecnico chiese all'ad nerazzurro Beppe Marotta la rescissione dell'accordo dietro pagamento di una annualità (5,5 milioni netti). Marotta rifiutò, di fatto bloccando Spalletti per due anni. I dirigenti dell'area tecnica del Milan, Paolo Maldini e Zvone Boban, puntarono allora su Stefano Pioli, altro allenatore di esperienza, anch'egli passato sulla sponda nerazzurra. Annuncio il 9 ottobre 2019 e inizio di un'avventura che nella scorsa primavera ha portato il tecnico emiliano a vincere il primo scudetto della sua carriera.

Quello che Spalletti ancora insegue in serie A, dopo aver vinto in Russia con lo Zenit San Pietroburgo.

Spalletti è stato la bestia nera di Pioli fino alla partita dello scorso marzo al Maradona: Stefano riuscì a battere per la prima volta Luciano, facendo un deciso passo in avanti verso lo scudetto. Si ritrovano al Meazza da primi della classe, Spalletti è al vertice anche in Europa con i sei punti conquistati nel girone Champions contro Liverpool e Rangers. Pioli lo scudetto lo ha vinto, Spalletti ci prova. I loro contratti scadono il 30 giugno prossimo ma non sembra un problema né per il flemmatico Stefano né per il fumantino Luciano. La vita è adesso, è questa sfida davanti ai 70mila di San Siro. Roba forte.

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