Tranvieri, navigli, pizze, amicizia,
La grande Milano del tifo azzurro

Tifosi napoletani a San Siro
Tifosi napoletani a San Siro
di Gianluca Agata
Giovedì 21 Novembre 2019, 10:52 - Ultimo agg. 12:32
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C'è chi ha organizzato la propria roccaforte sui navigli e chi è invitato periodicamente dai produttori teatrali napoletani per seguire a Milano attori campani. C'è chi fa sentire la propria voce sulle pagine facebook in una diretta streeming  e chi ha organizzato la propria attività tra i tranvieri meneghini. "Lassa pur ch'el mond el disa, ma Milan l'è on gran Milan" recita l'antica canzone messa in musica da Giovanni D'Anzi e in parole da Alfredo Bracchi nel 1939. E anche quando si tratta di tifo Milano si conferma la grande Milano. 

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A ognuno il suo. Migliaia di tifosi napoletani, che si racchiudono in tante sigle: Milano Club Partenopea, Parthenope dei Navigli, Milano azzurra, Napoli Club il Tranviere, Napoli club Milano 2006, ognuno con le proprie caratteristiche. La storia dice Milano azzurra nato nel 1984, capostipite di tutti i Napoli club. Poi  la sua chiusura e nel 2006 è nato il Napoli club Milano 2006 che ha riportato in un circolo la bandiera partenopea.  Al pub di Ripamonti è il ritrovo dei ragazzi di Camillo Cimmino che si riconoscono in Milano Club Partenopea, tanti tesserati e tante trasferte. "Ma anche tanta cultura - dice Angelo De Vita - organizziamo presentazioni di libri come  Pittat'. La storia del calcio. Napoli raccontata dalle mura della città di Riccardo Giammarino. Oppure siamo presenti a tutte le prime dello Zenit che hanno protagonisti attori campani, dai Villa per Bene a Giobbe Covatta. E sa che le dico? Che è bello vedere i ragazzi a scuola avere rispetto di questo Napoli. Spesso mi fermano salutando con soddisfazione, da amanti del calcio quali sono, le prodezze di Mertens o Koulibaly".
 
 

La pagina Facebook è quella che fa la differenza. Il social aiuta nella promozione del club. Come per Parthenope dei Navigli di Gennaro Di Sarno. "Per noi l'importante è l'aggregazione. Si va tanto in trasferta ma non abbiamo una sede fisica". Cene? Quelle tantissime. "Abbiamo da poco celebrato una castagnata e poi mercatini di Natale, grigliate. Tutto quello che può fare comunità per noi va bene". Il peccato è che "i tifosi si demoralizzano subito. La squadra va bene ? Due pullman riempiti. La squadra va male? A stento ne riempi uno. E poi il caro prezzi trasferta incide. Cagliari, Lecce 50 euro, Torino 67 euro. Se poi i risultati non arrivano". E sabato, vada bene o male  tutti alla pizzeria Antica Parthenope. Come da tradizione. Milan l'è on gran Milan come la Milano dei tifosi del Napoli Club Il Tranviere, tutti dipendenti dell'Atm. Il presidente è Pasquale Panico, il tesoriere Andrea Ramponi, milanese di generazioni, napoletano di affezione.  La loro particolarità? Semplice l'interazione quotidiana. E allora può anche capitare la pizza a fine turno per parlare di Mertens e Koulibaly.

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"Siamo nati nel 2004 come club Napoli - racconta il segretario Filippo Infosini, cadenza milanese ma vomerese di nascita, estrazione e tradizione. Il segreto è che ci siamo traformati in associazione riconosciuta e allora per coinvolgere tutti i nostri iscritti, uomini e donne, la trasferta non è più scopo di una partita di calcio. Ma è un viaggio in una città italiana dove chi vuole può anche andare a vedere la partita. E magari si aggrega anche qualche tifoso di altre squadre. Mentre noi siamo allo stadio con sciarpe e bandiere, altri amici sono in giro per la città". Nel 2008 De Laurentiis ha affidato a Infosini l'incarico di censire tutti i club d'Italia. "Piace il nostro modo di essere tifosi. Calmo, pacato, tranquillo, ma pieno di passione. Andare a teatro tifando calcio. Tutti vorrebbero una situazione così". E così anche cultura e sociale. Ed il prossimo maggio sesta edizione del Memorial Pino Daniele, torneo al quale prendono parte una quindicina di Napoli club. E ancora giornate dedicate ai rifugiati politici, cucina e tanta Napoli. Nel cuore e sugli spalti.  
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