«Allenamenti troppo blandi? Calendario pieno, Carlo fa bene»

«Allenamenti troppo blandi? Calendario pieno, Carlo fa bene»
di Marco Giordano
Mercoledì 4 Dicembre 2019, 08:41
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Se la fama del Real Madrid nell'era moderna è quella del club più titolato al mondo, una parte del merito è anche di Ramon Calderon, dal 2006 al 2009 presidente del Real. Calderon, affermato avvocato e uomo d'affari, ha strappato la presidenza al totem Florentino Perez: quasi mai ha lesinato stoccate a chi lo ha preceduto e succeduto sullo scranno più alto della dirigenza merengue, nonostante le Champions vinte.

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Nel 2015, subito dopo l'esonero di Carlo Ancelotti dal Real, lei disse che quella fu una decisione sbagliata da parte di Perez: pensa ancora, dopo i successi dell'era Zidane, che fu decisione errata?
«Sì, resto della mia idea. Credo che Ancelotti sia un grande allenatore, capace perfettamente di gestire grandi rose, complesse da amministrare. Nel suo periodo a Madrid ha vinto la Decima. Come persona è straordinario: credo che sia un lusso per il Napoli averlo ora, così come fu un lusso per il Real. Fu un errore mandarlo via».

Avrà letto qualche polemica, anche qui a Napoli, sui metodi di allenamento di Ancelotti: è stata giusta la scelta di Napoli per l'ex tecnico del Madrid?
«Mi sembra chiaro che i calciatori potrebbero avere qualche problema, in questo periodo, e per questo possono rendere meno. Carlo è un grande tecnico e sono convinto che questi problemi non li ha creati con il suo lavoro. Può aver commesso qualche errore, ma è un allenatore che sa gestire queste situazioni».

Condivide la scelta di De Laurentiis di non esonerare Ancelotti?

«Lo scorso anno il Napoli è arrivato secondo affrontando la Juve di un Ronaldo al massimo della condizione. Non mi sembra che possa essere un esito negativo, anzi: quest'anno ci sono delle difficoltà, ma non per questo c'è da mettere in discussione Ancelotti. Non conosco la situazione del Napoli attuale nel dettaglio, ma non avrei dubbi a rinnovare anche il contratto ad Ancelotti. I problemi deve risolverli De Laurentiis».

A Madrid ci sono mai stati problemi sui metodi d'allenamento di Ancelotti?
«Questa è un'epoca dove i calciatori hanno bisogno di giocare molte partite e allenarsi un po' di meno. Si gioca ogni tre o quattro giorni e non si possono tenere delle sedute molto intense. A Madrid, Ancelotti dimostrò di saper gestire molto bene la situazione, combinando il gran numero di partite, con i giusti ritmi di allenamento e il riposo necessario. E sono convinto che anche ora stia facesso lo stesso».

Quanto è stato importante per Ancelotti avere Zidane come secondo al Real? Quanto pesa, secondo lei, avere un vice di spessore?
«Molto, senza alcun dubbio. D'altronde, è un ruolo davvero delicato. Il secondo allenatore è colui che accompagna, consiglia e aiuta il tecnico nella costruzione e nella gestione della squadra. E inoltre, è anche un confidente. Un top club ha sempre bisogno di un secondo allenatore di grande spessore, è una figura molto importante».

Riporterebbe Ancelotti sulla panchina del Real?
«Zidane è stato molto bravo a mettere a frutto gli insegnamenti di Ancelotti, le sue vittorie sono anche il frutto di quanto Carlo gli ha lasciato in eredità dal punto di vista tattico. Senza dubbio, mi piacerebbe rivedere Ancelotti sulla panchina del Real».
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