Napoli-Atalanta, è allarme infortuni:
Spalletti ha solo 18 calciatori

Napoli-Atalanta, è allarme infortuni: Spalletti ha solo 18 calciatori
di Pino Taormina
Venerdì 3 Dicembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 17:15
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Ha perso più di cinque minuti, perché Kalidou Koulibaly di uscire dal campo non ne voleva sapere. Meno male che alla fine si è arreso alle insistenze del medico Canonico e di Spalletti. Altrimenti, altro che le quattro settimane di stop che ieri gli sono state diagnosticate dopo gli accertamenti che confermano i timori di mercoledì notte: il difensore ha una distrazione di secondo grado al bicipite femorale della gamba sinistra. Come già ampiamente previsto ieri, sul 2021 di Koulibaly cala il sipario. E tenendo conto che partirà per la Coppa d'Africa, magari anche non completamente guarito, e sperando che il Senegal non arrivi fino alla finale (prevista per il 6 febbraio), tornerà a indossare la maglia azzurra tra almeno due mesi. Un disastro. Una iattura. E domani sarà piena emergenza, perché come nei dieci piccoli indiani, i giocatori del Napoli si contano e scoprono che contro l'Atalanta sarà piena emergenza. Nel migliore delle ipotesi, recupera Fabian Ruiz (che ha una tendinopatia assai fastidiosa). Ma tutto dipenderà dall'allenamento di quest'oggi. Difficile, quasi impossibile, poter puntare su Lorenzo Insigne che patisce il solito problema al polpaccio che si porta indietro da un po': il rischio che possa avere una ricaduta è assai alto e, nella migliore delle ipotesi, potrebbe andare in panchina nella sfida a Gasperini. Ma qui non è questione di lanciare in alto una monetina e fare testa o croce. Luciano Spalletti deve fare le sue scelte in base anche ai potenziali pericoli di stop. Perché altri piccoli indiani eliminati farebbero sprofondare il Napoli in un incubo simile a quello di appena un anno fa. 

19 partite in 43 giorni con 13 giocatori a disposizione. Nel momento chiave dalla stagione, un anno fa, Gattuso fece i conti con una diaspora senza precedenti. Ora i giocatori rimasti in piedi sono 18 (contando anche Malcuit e Ghoulam) e bisogna arrivare a fine dell'anno. Prima della pausa di Natale. Tra un po' inizierà per il Napoli un altro calvario, ovvero quello di aver a che fare con i medici delle nazionali del Camerun, della Nigeria e del Senegal. Frank Zambo Anguissa ha nel mirino il Milan, ma può farcela anche prima, magari già con l'Empoli potrebbe rivedere la panchina. Per lui i dubbi sono pochi: andrà in Coppa d'Africa. Differente la situazione per Victor Osimhen e Koulibaly: perché tutti e due verranno regolarmente convocati, magari con la speranza di un recupero a partire dai quarti di finale delle competizione.

Fatto sta che il Napoli non vede di buon occhio questa soluzione, senza considerare l'incubo delle varianti africane del Covid. Ma le vie sono due: o i giocatori recuperano dagli infortuni e vanno in Coppa d'Africa, o non riescono a recuperare e in ogni caso non potrebbero essere schierati dal Napoli prima del 15-20 gennaio. Spalletti dunque, dovrà incrociare le dita. 

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Si gioca domani, poi giovedì con il Leicester e infine con l'Empoli prima della settimana tipo che è spesso panacea di ogni problema muscolare. Quindi Spalletti deve dosare le forze in questa settimana. Ounas, Politano e Demme sono tornati in gruppo e questa è sicuramente una buona notizia, in questa emergenza che preoccupa, e non poco. Al di là delle frasi di ottimismo necessarie. Se Insigne non dovesse recuperare (domani le chance sono davvero ridotte al lumicino) la soluzione potrebbe essere quella di spostare Lozano a sinistra e schierare Politano a destra. Con Mertens prima punta. E a centrocampo Demme e Lobotka assieme dall'inizio, un po' come era nel disegno originale di questa estate prima dell'infortunio dell'italo-tedesco. Con il ritorno al 4-3-3 classico. In difesa, non si scappa. Anche se, a proposito di malanni, oggi Kostas Manolas potrebbe pure dare la sua disponibilità a meno che la gastroenterite che lo ha mandato al tappeto prima del Sassuolo non sia di natura nervosa. Non farebbe il titolare domani, ma magari con il Leicester darebbe la possibilità di respirare a Rrhamani. Che pure (nazionale compresa) ha un minutaggio da record, considerando che negli ultimi due mesi e mezzo ha iniziato dalla panchina solo con il Legia Varsavia e lo Spartak Mosca.

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