Napoli-Barcellona, delusione social:
«Ora ci resta solo lo scudetto»

Napoli-Barcellona, delusione social: «Ora ci resta solo lo scudetto»
di Delia Paciello
Venerdì 25 Febbraio 2022, 12:00 - Ultimo agg. 26 Febbraio, 08:11
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Ci avevano sperato i napoletani dopo la gara di andata e invece al ritorno al Maradona è arrivata la batosta: «Altro che sogno, abbiamo subito una vera e propria umiliazione»; «Ma che banda, non sono mai entrati in partita», si sfogano sul web. Subito i gol di Jordi Alba e di De Jong nel primo quarto d’ora - il primo davvero inspiegabile ma anche il secondo molto ingenuo -, poi il Napoli ci ha timidamente provato con Osimhen che si è guadagnato un rigore ma è finito ko con il poker del Barcellona servito da Piqué e Aubameyang addolcito appena da una piccolissima reazione d’orgoglio con la rete di Politano dopo i cambi.

«Stavolta invece di regalare un tempo agli avversagli, gli abbiamo regalato tutta la partita», punge qualche tifoso amareggiato. Se al Camp Nou nella ripresa gli azzurri sono stati graziati da tiri in porta poco fortunati dei padroni di casa, stavolta non hanno saputo cavalcare la buona sorte e hanno reso nullo il risultato dell’andata con una prestazione  che non ha soddisfatto il pubblico. Forse timore e qualche errore di troppo hanno lasciato dominare il Barça provando a competere sul tiki taka invece di approfittare della debole difesa e tentare di superare la seconda linea di pressing con verticalizzazioni di cui il Napoli è capace, che avrebbero lasciato praterie aperte per i ragazzi di Spalletti. E infatti le uniche occasioni sono arrivate proprio così. 

 

Unico a salvarsi nel giovedì europeo solo Victor. Per gli altri tante critiche da parte dei fantallenatori. E tanti i meme di sfottò per Meret. Ma anche per Spalletti un po’ di lamentele.

«Conquistiamo a fatica un pareggio con il Cagliari, perché dovevamo vincere con il Barcellona?», fa notare qualcuno sui social. «Non è più il Barcellona di una volta», prende in giro qualcun altro. Eppure era davvero questa la vera speranza, alimentata da un campionato non proprio brillante degli spagnoli. Ma con l’arrivo di Xavi il trend anche in Liga è nettamente cambiato e resta evidente il grandissimo valore della rosa, ancor più se messo a confronto con quella del Napoli.

«La tristezza è che delle tre squadre che lottano per lo scudetto in Italia una è uscita dai gironi di Champions, una agli ottavi e una ai sedicesimi. Chapeau», è l’osservazione di un altro tifoso. «Ma si può semplicemente ammettere che erano più forti?», è il giusto quesito di un altro. 

 

Fatto sta che ora i napoletani possono depennare un altro sogno per questa stagione, ma resta ancora un altro possibile traguardo, forse quello più ambito, la gioia più grande per la città: lo scudetto. E allora che l’uscita dall’Europa League dia la possibilità a Spalletti e ai suoi ragazzi di concentrarsi solo sul campionato? Lo si spera. Di certo la gara coi blaugrana lascerà qualcosa, magari qualche insegnamento da cui prendere spunto per le prossime partite. Ora ci aspetta la Lazio di Sarri: un’altra sfida dal sapore acceso e per i tifosi non sono più ammessi passi falsi. Stavolta pretendono un trofeo: «Regalateci questo sogno, è arrivato il momento di portare il terzo scudetto a Napoli, quest’anno senza la Juve si può», è l’ultimo appello in un momento in cui la sana sportività deve essere d’esempio per la vita. E che l’arbitro sia russo o no, questo resta solo calcio, e sono in tanti che scelgono di non appoggiare quell’onda social che avrebbe voluto proteste contro l’arbitro solo per la sua nazionalità. Un no sense nel quale per fortuna sono caduti solo in pochi. E quello che ha unito tutti in questa serata europea è stato lo striscione mostrato da i calciatori di entrambe le squadre in campo: «Stop war».

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