Napoli-Barcellona, sale la febbre:
acquistati 7.000 biglietti in 90 minuti

Napoli-Barcellona, sale la febbre: acquistati 7.000 biglietti in 90 minuti
di Pino Taormina
Sabato 29 Gennaio 2022, 09:00 - Ultimo agg. 18:14
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Cinque minuti di coda virtuale prima di accedere alla piattaforma di Ticketone dove ci sono i biglietti per la supersfida con il Barcellona. Una attesa che stupisce. E dopo appena un'ora dal gong, la sorpresa: la parte centrale dei distinti e anche quella della Tribuna Posillipo è già tutta venduta. Più o meno settemila tagliandi acquistati nei primi 90 minuti dal via libera. È febbre azzurra, non di quelle che fanno scattare l'urgenza di fare un tampone. È la vecchia febbre da stadio. La vendita per Napoli-Barcellona è partita tenendo conto delle limitazioni attuali, ovvero il 50 per cento della capienza dell'impianto di Fuorigrotta. In questo momento, dunque, sono in vendita 27mila tagliandi. Ma durante l'assemblea di Lega, Dal Pino e De Siervo hanno dato per scontato il fatto che nei prossimi giorni il governo possa prendere seriamente in considerazione la proposta della serie A di alzare la soglia fino al 75 per cento. «Abbiamo chiesto un tavolo tecnico con Palazzo Chigi per discutere della riapertura degli stadi con una capienza maggiore del 50%. Se sarà al 75 o al 100% dipenderà soprattutto da quando sarà convocato il tavolo e da quali saranno le condizioni generali. Noi ci aspettiamo di aprire il più possibile». Non è un dettaglio di poco conto, per club come il Napoli si parla di una perdita stimata tra i 17 e i 21 milioni a stagione. La pandemia ha azzerato (praticamente) questi introiti che, in ogni caso, hanno sempre avuto voce significativa nel bilancio azzurro: 15,3 milioni nel 15/16; 19,8 milioni nel 16/17; 19,7 nel 17/18; 15,8 milioni nel 18/19; 13,1 nel 19/20. E si sono praticamente azzerati nell'ultimo bilancio chiuso in rosso a meno 58 milioni di euro, per il fatto che si è quasi sempre giocato a porte chiuse. 

Certo sono briciole rispetto ai 159 milioni che incassa il Barcellona dallo stadio o ai 66 della Juventus e ai 51 dell'Inter. Ma pure hanno un peso nei conti del club azzurro. Per questo la spinta è doppia: economica, certo, ma anche per quella della tifoseria. I meno di 3mila spettatori di Napoli-Salernitana sono il frutto sicuramente della grande paura di questi giorni per la pandemia che non dà tregua. Ed è febbraio il mese per avere la risposta al dilemma perché ci sono due big match, quelli con Inter e Barcellona, poi a inizio marzo ci sarà il Milan. Sulla carta gare da tutto esaurito o quasi. Vedremo la risposta del pubblico. Intanto tra poche ore si apre anche la prevendita per la gara di andata dell'Europa League ma il club catalano è in attesa del semaforo verde del governo spagnolo: il premier Sanchez ha fatto intendere, infatti, che già dalla prossima settimana negli stadi della Liga si tornerà al cento per cento della capienza.

Tradotto, in termini sportivi: il Napoli giocherà al Camp Nou in una bolgia. D'altronde, anche molte restrizioni anti-Covid stanno vendendo meno in Spagna come per esempio l'accesso nei locali con il green pass. Un bel modo di tornare in Catalogna, dopo gli ottavi di finale di Champions giocati al cospetto di Messi ma in uno stadio desolatamente deserto e in pieno agosto. Dunque, le previsioni parlano di 120mila persone allo stadio per i tre big match nell'ipotesi che le restrizioni vengano meno. Dalla Lega calcio c'è ottimismo: riapertura degli stadi col pubblico (addio alla limitazione di 5.000 persone) ma pur sempre con accesso consentito solo a chi ha il green pass e con mascherina. Prove tecniche di ritorno alla normalità. 

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