Napoli, a Bologna ritrovato
il talento del Chucky Lozano

Napoli, a Bologna ritrovato il talento del Chucky Lozano
di Pino Taormina
Martedì 18 Gennaio 2022, 07:14 - Ultimo agg. 16:41
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È il pomeriggio dell’orgoglio ritrovato per Lozano. Ma anche per tutto il Napoli. Dopo il disastro combinato in Coppa Italia, la squadra lasciata in dieci dopo appena venti minuti dal suo ingresso in campo, eccola la rinascita del Chucky che nello stadio (quasi) vuoto di Bologna ritrova se stesso, libero dal Covid e da un bel po’ di altre sciagure. Una doppietta (l’ultima ai tempi del Psv, al Vitesse: il 7 aprile 2019), lui che non segnava un gol dal 3 ottobre con la Fiorentina, e che in questi mesi si era un po’ spento, nonostante la fiducia illimitata che Lucianone gli ha sempre concesso. 106 giorni senza segnare in campionato. Non un digiuno, di più. Certo, nel mezzo quel golletto al Legia Varsavia. Ma in fondo poca roba, spicciola. Bentornato Chucky, in fondo era pure ora che tornasse a segnare e ad essere decisivo. E non fa nulla per quella rete divorata nel primo tempo e il contropiede sciupato sul 2-0.

Terminale offensivo del gioco a tutto campo del Napoli spettacolare che ha dominato il povero Mihajlovic. C’è tanta magia in questo Lozano che aveva voglia di rifarsi e che adesso si capisce che il sangue in quelle vene è cambiato, ed è bollente, incandescente come lava. Una grande reazione. Certo, come è più facile la vita quando hai a disposizione Zielinski, Fabian, Mario Rui, e puoi concederti di avere finalmente tra i convocati tutti e tre gli attaccanti. Sì, la notte è passata. La strada è ritrovata, con il ritorno di un bel po’ di gente, le combinazioni a tutto campo tra quelli che fino ad adesso non c’erano e erano a pezzi, col fiatone. Tutto il peso su pochi ma il Napoli ritorna a volare. E ora non deve più fermarsi. «È stata una serata perfetta - dice Lozano - la squadra ha giocato benissimo e noi dobbiamo pensare una partita alla volta. Siamo tornati in tanti, ho vissuto questo rientro in maniera difficile perché sono tanti 15 giorni fermi: ora devo lavorare di più, la gamba è stanca, ma va bene così. Lo scudetto? Pensiamo solo che il campionato è lungo e dobbiamo pensare alla prossima gara, con la Salernitana. Non è stato facile col Bologna, il campo era brutto. Io erede di Insigne? Decide Spalletti cosa dovrò fare. Ma sono contento per Osimhen, so quello che ha passato, l’ho vissuto anche io, non è semplice giocare con la maschera e con la paura. Deve abituarsi e supererà questo momento», dice ai microfoni di Dazn.



Di lotta e di governo, di manovra e di chiusura. Perché mica è solo due gol (non male considerando che è un attaccante), ma anche attitudine difensiva. La partita di Lozano è stata completa, gagliarda, precisa e intelligente. Sono stati minuti lunghissimi quelli che hanno visto trascorrere sul tabellone luminoso del Dall’Ara sia Hickey sia, soprattutto, Theate. Il Chucky partiva sempre con il tempo giusto, bon coperto da Di Lorenzo che ha, volontariamente, limitato il suo raggio d’azione, facendo da scudiero al messicano. Sia nel primo sia nel secondo gol c’è la qualità nel movimento a rientrare verso la trequarti centrale e l’area di rigore, approfittando anche dei metri aperti da Mertens. Hickey e Theate, semplicemente, non lo tengono: è l’uomo del match. Oltre alle due reti, altri due tiri verso lo specchio, ben 11 duelli di cui 7 vinti: vanno aggiunti anche 4 tackle difensivi vinti.

Due doppiette in serie A le aveva segnate al Genoa e all’Atalanta all’inizio della passata stagione: con Spalletti le sue prestazioni sono esattamente simili alle emozioni che si provano su un ottovolante, ovvero piene zeppe di alti (pochi) e bassi. Ma quando arriva così lucido, è bello portarlo osservare. È un messia nel suo Messico, dove la nazionale è aggrappata alle sue prodezze. E ieri ha trascinato il Napoli, con personalità inedita. 

Al 70’ finisce anche la notte di Osimhen, durata 57 giorni. Gli basta qualche secondo all’uomo in maschera per far capire la sua determinazione.

E quando all’87’ attacca lo spazio dopo aver schiantato l’avversario e si avvicina a pochi centimetri dal gol eccezionale, un altro segnale arriva negli occhi di tutti, perché il ragazzo nigeriano ha il turbo nelle gambe. Ma ha anche coraggio da vendere, perché si piazza in barriera. Sì, l’Inter ora è a 4 punti, il secondo posto solo a due. E la notte del Napoli è passata.

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