Napoli-Cagliari, non basta Meret:
ode ad Alex e ai suoi salvataggi

Napoli-Cagliari, non basta Meret: ode ad Alex e ai suoi salvataggi
di Marco Ciriello
Lunedì 3 Maggio 2021, 08:00
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Meret son tre parate e un gol. Le mani già nel futuro, un corpo ancora nel presente, quello dove Hysaj si perde Nandez e il Napoli pareggia in casa, rallentando nella corsa verso la Champions League. Ma c'è Meret. Dalla sua la mancanza della vocale finale nel nome che subito fa pensare a Zoff e Buffon, e lo mette in fila, scavalcando Perin, e poi la rapidità di risposta, istinto e coscienza da grande portiere. E se il gol del Cagliari nel recupero sporca la partita di un Napoli che sperpera e sperpera e sperpera, non macchia quella di Meret, nel difficile ruolo di ultimo uomo, che prende un gol alla fine della partita, complice la stanchezza e le distrazioni d'un altro calciatore. Poteva forse uscire e provare a opporsi, poteva fare un gesto in più. Ma resta il prima, restano le parate, i salvataggi, e un risultato che poteva anche essere diverso, perché il Cagliari aveva provato già altre volte a pareggiare, con un palo colpito da Zappa, e senza Meret ci sarebbe riuscito prima e forse anche ad andare oltre. E quindi ode a Meret che al quarantaquattresimo del primo tempo fa due parate in cinque secondi, evitando un gol che sembrava già subito. Prima su colpo di testa di Pavoletti e poi su tentativo di appoggio ravvicinato di Nandez. Portando il Napoli negli spogliatoi col vantaggio segnato da Osimhen che su appoggio di Insigne, stoppa di destro protegge col corpo e segna di sinistro.

 

Sembrava tutto perfetto da un'area all'altra, dal portiere all'attaccante, in una domenica estiva di quasi normalità. Nel secondo tempo il Napoli continua a sperperare e giochicchiare, tanto che bisogna aspettare l'ottantottesimo per rivedere Meret far miracoli, rimettersi al centro della partita e sventare il pareggio cercato da Cagliari con una girata di Pavoletti.

Il portiere del Napoli a mezz'aria d'istinto si allunga a metterci una mano evitando ancora il gol. In quel momento è santo, quasi martire della sua difesa, anche se tutto sommato è contento perché ha scritto il suo nome sulla partita, persino Osimhen deve ringraziarlo visto che l'unico gol del Napoli è suo potevano essere due ma non si è capito bene al Var che fallo hanno visto , comunque in mancanza della doppietta dell'attaccante, c'è il raddoppio di Meret, ancora una parata, ancora le sue mani sul futuro del Napoli, che pare lanciatissimo verso l'ennesima vittoria nonostante lo sperpero, e le esitazioni. E mentre il Napoli si adagia, il Cagliari ci prova ancora, sente il gorgo della bassa classifica, sente il pericolo della serie B e allora via davanti, fino alla fine. E al novantaquattresimo Duncan lancia senza un domani i minuti di recupero sono sei e Nandez trova la forza di infilare di lato il santo Meret dopo che l'apostolo Hysaj è fermo in contemplazione. Un errore da settanta e trenta, settanta per il difensore e trenta per il portiere. Pareggio del Cagliari e tutto da rifare, se ci fosse il tempo. Ma non c'è. Ci sono, invece, altre partite e ancora molte possibilità. Meret può vantare una grande gara, con una dialettica a metà con uno dei suoi difensori, attenuante il caldo e il tempo di gioco: oltre il novantesimo. In mezzo il solito calo del Napoli che procede a intermittenza, concede spazi e prende un gol banale ed evitabile. Meret rimane a un livello superiore, pur nell'inciampo che lo rende complice del pareggio cagliaritano. Una concessione di Hysaj che diventa un altro straordinario atto da compiere per il portiere, purtroppo è così, il ruolo è da trapezista, basta un secondo di distrazione che si cade alla difesa . Ma è con gli errori che si cresce, in porta, in area e nel resto del campo.

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