Osimhen, il sorriso per la doppietta
spento dall'arbitro (ma il Var dov'è?)

Osimhen, il sorriso per la doppietta spento dall'arbitro (ma il Var dov'è?)
di Bruno Majorano
Lunedì 3 Maggio 2021, 08:00 - Ultimo agg. 18:46
3 Minuti di Lettura

Proprio come i bambini al parco. Quelli che fanno gol nella partitella con gli amici e poi esultano felici. Era quella la faccia di Osimhen dopo il gol del raddoppio contro il Cagliari. Un colpo che assomigliava molto a quello del ko, con un dolce scavetto al termine di una galoppata di quasi 50 metri. Pallone in rete e mani al cielo, mentre sul volto del 22enne nigeriano si disegnava un sorriso bello come il sole. La gioia è durata poco più di un paio di minuti, quelli necessari alla premiata ditta Fabbri-Mazzoleni (arbitro e Var) ad annullare il gol e a cancellare il sorriso tra non pochi dubbi per un presunto contatto decisivo di Osimhen ai danni di Godin a due passi dall'area di rigore. Alla luce del pareggio finale del Cagliari, quindi, il rimpianto è doppio. Come sarebbe finita Napoli-Cagliari se quel gol fosse stato convalidato e se Osimhen fosse rimasto in campo tutta la gara. Perché dopo poco dal gol annullato, Victor è stato anche costretto a uscire per uno scontro testa-testa con Ceppitelli (tre punti di sutura per il nigeriano uscito sanguinante). «Sto bene e già non vedo l'ora che arrivi la prossima partita, daremo tutto fino alla fine», ha commentato su Twitter l'attaccante in serata. Al suo posto è entrato Mertens, che però non ha inciso sulla gara né ha aiutato il Napoli a mantenere lontano dalla propria porta i pericoli firmati Cagliari. Insomma, con o senza Osimhen è un altro Napoli. Lo dice anche il risultato, visto che senza il nigeriano gli azzurri hanno perso un preziosissimo punto di riferimento al quale aggrapparsi con i lanci lunghi.

Ma questa volta, però, non basta la zampata di Osimhen. Il terzo gol di fila dell'attaccante nigeriano (ottavo in campionato) non è sufficiente al Napoli per battere il Cagliari. Ma al di là del risultato finale non mette in ombra la prestazione dell'attaccante sempre più protagonista all'interno del progetto Napoli.

Pochi dubbi, infatti, circa l'importanza nel sistema di gioco di Osimhen. Contro il Cagliari ha prima colpito scappando sul filo del fuorigioco e ha poi concesso il bis nella ripresa al termine di una galoppata di almeno 50 metri. Il secondo gol, però, è stato annullato. 

 

Anche contro il Cagliari, infatti, Victor si è dato tanto da fare per aiutare la squadra, non solo in fase realizzativa. Da quando è tornato a pieno regime, il Napoli ha trovato in lui il porto sicuro nel quale rifugiarsi nei momenti di difficoltà, l'uomo da cercare con la palla alta o da lanciare in profondità quando può sprigionare tutta la sua velocità. Non è più un mistero, perché quando Osimhen scatta, le difese avversarie tremano. Con quello contro il Cagliari, i gol stagionali salgono a 8, bottino di tutto rispetto per l'attaccante che tra infortunio alla spalla e Covid ha praticamente saltato tutta la fase centrale della stagione. Nel 4-2-3-1 di Gattuso, infatti, Osimhen è il terminale offensivo perfetto. Non solo perché ha la possibilità di sprigionare la sua velocità nell'uno contro uno, ma perché adesso è riuscito anche a creare il giusto feeling con i compagni. Ieri avrebbe anche avuto la possibilità per altri due gol, ma prima con un colpo di testa e poi con un mancino in corsa ha spedito il pallone di poco largo rispetto alla porta difesa da Cragno. Errori, certo, ma che non bastano a oscurare la sua prestazione generosa. Nella volatona finale per la Champions i suoi gol sono diventati sempre più importanti, anzi fondamentali. Il prossimo obiettivo nel mirino è lo Spezia: per allungare la striscia di gare consecutive in gol e far riprendere in fretta la marcia europea al Napoli di Gattuso. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA