«Che intossico sto 2019»,
i buoni propositi dei tifosi del Napoli

«Che intossico sto 2019», i buoni propositi dei tifosi del Napoli
di Delia Paciello
Martedì 31 Dicembre 2019, 20:00 - Ultimo agg. 1 Gennaio, 09:59
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È il momento dei bilanci e dei buoni propositi per il nuovo anno, e sicuramente i tifosi del Napoli che si trovano a tirare le somme sul 2019 non stanno proprio facendo i salti di gioia: un calando di prestazioni che ha caratterizzato l’anno solare, nonostante il secondo posto nella scorsa stagione, per poi iniziare la nuova stagione senza troppe soddisfazioni e anzi con il record di mancate vittorie dell’era De Laurentiis conclusosi poco prima di Natale. «Mammamì, è stato un intossico sto 2019», è la voce dei social azzurri. E forse è anche per questo che per il 2020 i napoletani aspettano una piccola rivoluzione, che si aprirà da subito, il 2 gennaio, con il mercato. Gattuso il nuovo condottiero, e tante aspettative per i nuovi innesti: a gran voce i tifosi chiedono che fra i buoni propositi della loro squadra del cuore ci sia almeno agguantare la zona Champions in campionato, alzare la Coppa Italia e magari – ma forse questo è più un sogno, o un miracolo consapevolmente difficile da realizzarsi – battere il Barcellona nella doppia sfida europea e continuare il più possibile nella competizione.

Se gli obiettivi sembrano ora ridimensionati rispetto a quanto proclamato ad agosto, la finestra del mercato invernale assume però una connotazione totalmente nuova e carica di aspettative: «Ci serve il regista», «Ci vogliono due centrocampisti buoni che si possano alternare ad Allan e che siano capaci nella fase di interdizione», «Comprate un attaccante che servi»; «Se non torna Ghoulam ci vuole un terzino»; «Troppi infortuni in difesa, bisogna intervenire», sono le richieste del popolo del web. Acclamato più che mai il cambio di modulo per ritornare al 4-3-3 che in passato aveva fatto tanto sognare, ma ora la rosa sembra non bastare più tanto che si chiedono innesti in tutti i reparti.

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È il centrocampo forse il reparto in cui i tifosi sono più scatenati nelle richieste, quello che sembra esser venuto meno nell’era Ancelotti e ancor di più negli ultimi mesi, prima del suo esonero. L’arrivo del talentuoso Fabian Ruiz aveva entusiasmato, poi un sempre meno giovane Zielinski ogni giorno in procinto di esplodere, la sicurezza del guerriero Allan, il giovanissimo e scoppiettante Elmas: queste le certezze per la coppia di centrocampo nel 4-4-2 di Carlo, venute a cadere una ad una. «Non abbiamo il centrocampo»; «Ancelotti ha distrutto un reparto che prima funzionava alla perfezione», urlano i napoletani. Ma colpa anche dei singoli: persino il veterano brasiliano è venuto a calare precipitosamente rispetto alle mostruose prestazioni alle quali aveva abituato, e proprio lì dove sembrava ci fossero maggiori garanzie ad un certo punto è apparso il vuoto, con i versatili Zielinski e Fabian Ruiz che si sono trovati spesso a coprire il ruolo di ala: «Tutti fanno tutto e nessuno fa bene nulla», «I giocatori hanno cambiato troppo spesso ruolo», i rimproveri più comuni.

Ecco perché ora i nomi di Amrabat e Lobotka fanno tanta gola alla piazza. Stipendio da 1,8 milioni più bonus fino al 2024 per il primo che però verrebbe in città solo in estate per circa 16 milioni di euro, mentre immediato potrebbe essere il trasferimento dello slovacco classe 1994 dal Celta Vigo. Per non parlare di Torreira, un nome che piacerebbe tantissimo al popolo azzurro: tante volte a un passo dal Napoli, costerebbe ora non meno di 32 milioni di euro. Ma resta certamente uno degli obbiettivi più graditi: «L’uruguaiano potrebbe fare bene le veci di Allan», nota qualche attento osservatore. Qualcuno chiama anche Tonali, mentre circolano in orbita Napoli anche i nomi di Berge o Soumaré. 
     
Ma c’è chi ricorda alcune cessioni fatte con troppa facilità: «Da quando è andato via Hamsik e non è stato rimpiazzato è cominciata la caduta», «Ci manca Jorginho, e anche Diawara»; «Abbiamo ceduto uno come Rog o altri con troppa superficialità, il centrocampo è morto e ora dobbiamo accontentarci di giocatori inferiori che si trovano sul mercato». E adesso che si fa sempre più forte la voce dell’interessamento del Real Madrid al giovane spagnolo del Napoli in tanti chiedono di pensarci bene: «Solo con una contropartita all’altezza, o per tantissimi soldi da reinvestire subito bene con obiettivi già individuati».

L’attacco super del Napoli è solo un lontano ricordo: quel tridente nel quale si sono alternati diversi nomi, ma sempre efficace e pericoloso, è ormai svanito. Una squadra che costruisce tante azioni offensive e realizza poco: è questo quello che vedono allo specchio Milik, Mertens, Callejon e compagni. Da un Insigne che «non segna neanche per sbaglio», secondo alcuni tifosi, al nuovo Lozano, sul quale ricadevano tante aspettative. Fino all’esperto Llorente, visto poche volte in campo, ancor meno Younes. «L’attacco del Napoli piange»; «Il Napoli non sa più segnare»; «Sti giocatori hanno i piedi storti»; «Solo loro sotto porta e neanche segnano»; «Sbagliano gol facili che avrebbe messo in rete pure mio figlio di 10 anni», i commenti che hanno invaso il web per tutto il 2019.

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Il sogno di un attaccante che faccia la differenza è diffuso fra i cuori azzurri, ma l’ufficialità del gran ritorno di Ibra al Milan ha demoralizzato un po’ tutti. «Basta che il nostro Ciro torni a segnare», «Milik nel nuovo anno ritornerà con la giusta carica»; «Se comincia a lavorare bene il centrocampo si riattiva anche la macchina da gol», è l’ottimismo della piazza, nonostante tutto. E poi quelle voci sul ricercatissimo Mertens, ormai finito nel mirino persino del Psg secondo As: in tanti dopo l’ammutinamento si sono scagliati contro lo scugnizzo belga, ma ora in pochi vorrebbero realmente salutarlo. «Il tuo cuore è napoletano, dimostralo».
      
Se la coppia Koulibaly-Manolas sembrava essere destinata a fare faville, ora sembra essere quasi diventata uno dei flop degli ultimi mesi del 2019 di Serie A: la difesa del Napoli ha fatto acqua da tutte le parti e il talento dei singoli non è riuscito a metterci una pezza. Anzi pare esser venuto meno. Persino il gigante senegalese è stato protagonista di prestazioni insufficienti, in un calo graduale dall’addio di Albiol: il muro che avrebbe dovuto formare con il greco è stato di cartone, poi gli infortuni a mettere il dito nella piaga. «Col nuovo anno dovranno ritornare tutti al top: basta infortuni e soprattutto aspettiamo la carica», è l’appello dei napoletani. L’intervento è atteso maggiormente sui laterali, lì dove sembra essere venuta meno per troppo tempo la garanzia di Ghoulam: «Se l’algerino non torna più allora il Napoli dovrebbe acquistare un sostituto e non essere costretto ad adattare il bravissimo Di Lorenzo in ogni ruolo».

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Ma forse proprio in difesa si notano le buone premesse per il 2020: il grandioso Meret, autore di salvataggi sensazionali, e l’inattaccabile Di Lorenzo, probabilmente la vera rivelazione della stagione. Gli unici che non hanno deluso, anzi si faranno ricordare col sorriso in un anno che di soddisfazioni ne ha date poche ai tifosi azzurri. Ma saranno loro i giovani dai quali certamente ripartire per un 2020 sfavillante: dall’inizio del mercato, poi una serie di appuntamenti importanti con Inter, Lazio, Juve… fino al Barcellona. Sicuramente non mancheranno le emozioni nel nuovo anno.
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