Il Napoli riparte da Castel di Sangro,
ADL: «Osimhen e Callejon? Chissà»

Il Napoli riparte da Castel di Sangro, ADL: «Osimhen e Callejon? Chissà»
di Bruno Majorano
Lunedì 13 Luglio 2020, 12:56 - Ultimo agg. 18:03
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Il nuovo Napoli di Gattuso ripartirà da Castel di Sangro. La squadra si ritroverà per un nuovo ritiro estivo (per un anno salta il consueto appuntamento in Trentino) 12 giorni dopo l’ultimo impegno di Champions: quindi dal 20 agosto in poi può essere il giorno giusto. E la durata sarà da un minimo di 12 giorni alle 4 settimane. Questo è quanto previsto dal contratto di 6 anni più 6 ratificato e presentato da Aurelio De Laurentiis, il sindaco di Castel di Sangro Angelo Caruso e il Governatore della regione Abruzzo Marco Marsilio nella conferenza stampa sulla terrazza dell’hotel Britannique. 

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«Ci sarà Osimhen a Castel di Sangro? chissà», spiega De Laurentiis. «Magari qualche cretino gli dice “ma dove ti portano?” e lui che è di un’altra cultura e un’altra religione si lascia impressionare. Una cosa è certa: siamo sempre alla ricerca dei nomi, ma bisogna essere umili modesti e pedalare. Guardate Caputo e che stagione sta facendo. Non bisogna fare proclami che poi si riversano sempre contro di te». Dai colpi di mercato, alla possibilità di rinnovo di Callejon. «Chissà se resterà». E allora De Laurentiis parla anche delle possibili rivali del Napoli nei test match estivi. «Porteremo i top club per amichevoli a Castel di Sangro. Siamo molto amici del Liverpool, del Barcellona e bisognerà vedere cosa accade perché anche gli altri hanno obblighi contrattuali».

E poi occhio al campionato che verrà. «Secondo me la serie A dovrebbe ripartire il 4 ottobre o al massimo il 26 settembre». Mentre il presente si chiama Gattuso. «Non c’è nemmeno bisogno di parlare di rinnovo. Il Napoli è sempre stato una macchina da Europa, poi quest’anno c’è stato incidente ancelottiano e abbiamo dovuto fare il recupero che stiamo facendo. Proprio ai 60 anni di Ancelotti ho avuto la possibilità di parlare con Gattuso e sono rimasto molto ben impressionato da lui, perché nel mondo dei calciatori ci sono pochi argomenti da condividere mentre con lui si poteva parlare di tutto. È un uomo non inquieto: appagato dal piano professionale e dal piano economico. Svolge il suo lavoro per amore».
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