Napoli, 9 finali per la Champions:
«Ma nessuno deve mollare»

Napoli, 9 finali per la Champions: «Ma nessuno deve mollare»
di Pino Taormina
Venerdì 9 Aprile 2021, 10:26 - Ultimo agg. 10 Aprile, 09:00
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Si sa: è il giorno dopo che la ferita, magari un po' anestetizzata, inizia a pulsare, e il dolore si fa davvero intenso. Così ieri è stato il giorno dell'autentico dolore per Gattuso e per la squadra per la sconfitta con la Juventus di mercoledì. Un lungo faccia a faccia, la solita analisi con i giocatori attorno al tecnico. De Laurentiis è tornato a farsi sentire con Gattuso anche ieri e ha confermato i complimenti via twitter per la prestazione con i bianconeri. Difficilmente sarà a Genova, domenica. Al centro dei suoi impegni ancora le scelte in Lega Calcio. Ma ieri, nonostante la ferita, regna ancora un prudente ottimismo su quello che potrà succedere nelle ultime nove gare della stagione. C'è da parte di tutti, comunque, l'idea che le chance di conquistare un posto in Champions siano rimaste inalterate. Insomma che il Napoli si sente ancora vivo e vegeto, e in lizza per quello che è l'obiettivo di inizio stagione della società. Centrare la zona Champions rappresenterebbe la quadratura del cerchio e garantirebbe un'estate più serena, soprattutto sotto il profilo economico. Sul suo futuro, Gattuso non fa comprendere nulla nei discorsi che fa alla squadra.


ALTRI TAMPONI
I tre nazionali azzurri, Insigne, Meret e Di Lorenzo, hanno di nuovo effettuato i tamponi, obbligati dal fatto che il cluster dell'Italia sembra un pozzo senza fine. L'incubazione secondo il protocollo Figc può durare fino a domenica. Ovvero dieci giorni dalla fine del ritiro. Ieri pomeriggio il risultato, ancora una volta confortante: tutti e tre negativi. Il fisioterapista del Napoli positivo, però, tiene ancora in ansia il gruppo squadra, anche perché ha preso parte proprio alla spedizione del Club Italia. Non proprio ore serene sotto questo profilo. Ma più passano i giorni e più si intravede la luce in fondo al tunnel.

Nessuno ha fatto l'abitudine a questo clima, nonostante da giugno, da quando c'è stata la ripresa, in pratica la squadra sta procedendo a un ritmo di tre tamponi molecolari a settimana. Senza contare quelli rapidi prima degli allenamenti. Oggi, ancora ci sarà un altro prelievo per tutti, come da protocollo.


FACCIA A FACCIA
A tempo di record nell'allenamento di ieri mattina sono stati anche mostrati i video della gara con la Juventus per l'analisi degli errori. Pochi filmati, essenziali. In realtà Gattuso anche se dispiaciuto, il giorno dopo era più tranquillo di domenica, ha concluso che per un'ora la squadra aveva fatto il suo, poi nella fase decisiva sono venute fuori le individualità della Juventus. Poi che la squadra abbia dei problemi di personalità nel gestire le fasi torride e quelle quando il pallone ce lo hanno gli altri, è una questione che ormai risale al Giurassico. C'è la Sampdoria nella testa di tutti. E Gattuso ha in mente qualche cambio rispetto alla gara di mercoledì. Non un grande turnover, ma qualche dubbio ce l'ha. Per esempio in difesa, dove non è detto che tornerà a insistere su Rrhamani e dove è probabile che tornino sia Ospina che Mario Rui. Ci sono ancora due giorni per sciogliere i nodi ed è evidente che la trasferta di Genova è di una delicatezza unica in ottica volata per la Champions. In attacco pare che Gattuso stia pensando a una staffetta tra Osimhen e Mertens, con Zielinski e Insigne che sono ancora sicuri del posto. Così come Lozano. Il Napoli non ha un calendario agevole ad aprile, perché poi ci sarà la capolista Inter e tre giorni dopo la Lazio al Maradona in quello che sarà l'ultimo scontro diretto di questo campionato. Poi la trasferta con il Torino del 26 aprile. Dopo, almeno sulla carta, la strada si fa in discesa con Cagliari, Spezia, Udinese, Fiorentina e Verona che sembrano l'ideale per un filotto. Ma guai a farsi sentire da Gattuso: per lui conta solo la partita con la Sampdoria. E a conti fatti, ha ragione lui.

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