Napoli cooperativa del gol:
13 gol con otto marcatori diversi

Napoli cooperativa del gol: 13 gol con otto marcatori diversi
di Bruno Majorano
Giovedì 6 Ottobre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 17:50
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L'unione fa la forza. Lo ha capito in fretta il Napoli di Spalletti che nelle prime tre gare de girone di Champions ha collezionato 9 punti sui 9 disponibili, realizzando 13 reti e subendone appena 2. Non male come statistica per una squadra che tornava a giocare la più importante competizione europea per club dopo due anni di triste e mesto purgatorio di Europa League.

Merito certamente di Luciano Spalletti che ha saputo ridare vigore agli azzurri rendendo tutti protagonisti di un progetto bello, ma soprattutto vincente. Lo dicono i numeri, che per forza di cose pongono sotto i riflettori più lucenti della Johan Cruijff Arena di Amsterdam un ragazzino di 22 anni che in 77 minuti totali in Champions ha buttato per tre volte la palla in rete. Cose che per certi versi farebbero rima con predestinato, ma per adesso Giacomo Raspadori preferisce non montarsi la testa e restare saldamente con i piedi per terra. Ieri ha festeggiato la notte di Amsterdam con una giornata di relax a Carpi dove è stato accolto all'hotel Quisisana e coccolato da una delegazione del Club Napoli Isola di Capri con Costanzo Ruocco e Roberto Serena che gli hanno regalato una sciarpa e un pallone. La doppietta di martedì sera è il punto più alto della sua avventura fin qui con la maglia del Napoli e ne certifica quelle qualità che prima di tutti aveva visto in lui il ct della Nazionale Mancini convocandolo a sorpresa per la spedizione vincente a Euro2020. Spalletti lo ha voluto nel suo Napoli con l'idea di poter sfruttare le sue qualità a tutto tondo. Un po' sottopunta, un po' esterno, un po' falsonove. E al momento i risultati gli danno ragione. Ma, come detto, questo Napoli non è solo Raspadori. Alle 13 reti di Champions hanno partecipato ben 8 marcatori diversi, con Jack e Zielinski «capocannonieri» forti delle tre reti già messe a verbale. Il bello è che sul terzo gradino del podio sale il Cholito Simeone, ovvero quello che a Napoli era arrivato con l'etichetta di attaccante di scorta.

Alla faccia. L'argentino - figlio d'arte - ha la Champions nel destino. Se l'è tatuata sulla pelle quando era ancora un bambino e quella coppa la vedeva solo dalla tv, mentre papà Diego la rincorreva in campo. Ha segnato già due gol (il primo all'esordio col Liverpool e l'altro martedì ad Amsterdam) consacrandosi come vero dodicesimo uomo di questa squadra. E non è tutto.

 

Nel Napoli di Spalletti vanno a segno anche i centrocampisti. Perché ai 3 gol si Zielinski si aggiungono le reti di Anguissa e Ndombele (una a testa), capaci di buttarsi nello spazio e creare sempre pericoli alla porta avversaria. E se non ci pensano loro, i gol arrivano dall'esterno. Politano e Kvara, in tal senso, sono i portabandiera dello Spalletti pensiero: partono larghi, si accentrano e con il piede forte creano scompiglio. Lo hanno imparato a loro spese i difensori dell'Ajax, Rangers e Liverpool, mandati letteralmente ai matti dagli esterni azzurri. A completare la festa del gol, capitan Di Lorenzo, che con la zuccata imperiosa di Amsterdam ha aggiunto il suo nome alla lista dei bomber del Napoli. 

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