Napoli-Cremonese, la pagella: Juan Jesus ringhia e segna, bene il Cholito ma Raspadori non gira

Disastroso l’esordio di Bereszynski, colpevole su entrambi i gol subiti

Il Cholito Simeone al tiro
Il Cholito Simeone al tiro
di Bruno Majorano
Mercoledì 18 Gennaio 2023, 00:21 - Ultimo agg. 16:14
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Quella che doveva essere una passeggiata di salute per il Napoli capolista, si trasforma presto in una scarpinata di montagna. D’altra parte Spalletti non si limita a fare turnover, ma sostanzialmente schiera un’altra squadra rispetto a quella vista contro la Juventus. Eppure il «Napoli B» si riprende in fretta dalla sberla di Pickel e ribalta il risultato.

Il paradosso è che Luciano viene tradito dai suoi pretoriani, che entrano nella ripresa, si perdono in inutili tocchetti di fino, non chiudono i conti e lasciano alla Cremonese la possibilità di rientrare in partita andando ai supplementari. Disastroso l’esordio di Berezynski, colpevole su entrambi i gol subiti, mentre il Cholito Simeone timbra il cartellino anche in coppa dimostrando di essere sempre pronto per ogni occasione. 

 

6 Meret  

Il suo unico avversario della serata è il meteo: perché al di là di freddo, vento e pioggia non ci sono pericoli dalle sue parti. In occasione dei due gol dovrebbe solo usare i superpoteri o il teletrasporto. In netto miglioramento con i piedi, in almeno un paio di occasioni è bravissimo nel servire il compagno smarcato meglio.

5 Bereszynski

Ci mette 18 minuti a far capire al mondo intero perché Di Lorenzo è insostituibile.

Okereke lo salta facilmente e mette dentro un pallone comodo comodo per Pickel. Si appisola anche sul gol del pari. Non il miglior bigliettino da visita per il polacco che faceva il suo esordio con la maglia del Napoli davanti al pubblico del Maradona.

5,5 Ostigard 

Molto indeciso. A volte anche troppo. Con un colpo di testa in arretramento rischia di lanciare Okereke in campo aperto. La sua fortuna è che da quelle parti non si vede quasi nessuno, altrimenti i pericoli potrebbero essere più grossi. Disattento è poco rapido anche quando si tratta di impostare la manovra.

6,5 Juan Jesus 

Testa dura, ma pure gambe forti. Quando dopo 5 minuti si accascia per un problema fisico, sembra che la sua partita sia finita lì. E invece si rialza, si rimette al suo posto ed è il più cattivo di tutti nell’andare a ringhiare sul pallone che danza sulla linea di porta della Cremonese andandolo a spingere in rete per il pari.

6 Olivera 

Corre, corre e poi corre ancora. Sembra avere il motore di una Ferrari e la carrozzeria di un fuoristrada, perché non lo ferma praticamente nessuno. Quando parte palla al piede diventa infermabile. Commette un solo errore, quando non va a fare la diagonale sul gol di Pickel. Poi si fa perdonare.

6 Gaetano 

È quello che in mezzo al campo dovrebbe dare geometria al gioco e infatti non sbaglia praticamente niente. Gli manca solo il guizzo giusto per incidere, magari provando una verticalizzazione o un’incursione verso la porta avversaria. Ordinato nei passaggi e sempre attento nelle scelte.

6,5 Ndombele 

Costringe Carnesecchi a rischiare la rottura del polso per opporre la mano sulla cannonata dal limite dell’area. Indirettamente è il francese ad accendere la miccia della rimonta del Napoli. Spesso sembra in ritardo, ma poi con forza e tecnica va a calamitare ogni pallone. Nella ripresa sbaglia un appoggio facile per Raspadori.

7 Elmas 

A tutta fascia. Nel vero senso della parola. Perché indossa quella di capitano e poi svaria da destra a sinistra. Inutile girarci attorno: in questo momento è uno dei giocatori più in forma del Napoli. Sfiora il gol con una rovesciata che avrebbe fatto venire giù le tribune del Maradona a furor di popolo. 

5,5 Raspadori 

Diciamoci la verità: ha sprecato una grande chance per mettersi in mostra. Ed è stato un peccato, perché quando hai davanti dei mostri sacri come Kvara e Osimhen devi provare a sfruttare ogni occasione per farti notare. Gira attorno a Simeone, ma gli manca sempre lo spunto per essere letale.

6,5 Zerbin 

L’assist per il gol del Cholito ricorda tremendamente quello di Kvara per Osimhen nella vittoria di venerdì scorso contro la Juventus. Ovviamente all’italiano mancano gli spunti del georgiano, ma compensa con impegno e grande spirito di sacrificio. Su e giù sulla fascia senza mai scaricare il contachilometri.

7 Simeone 

Due indizi che fanno una prova: quando vede la Cremonese si esalta. Scatenato allo Zini in campionato, protagonista ieri al Maradona in Coppa Italia. A questo ragazzo si potrà dire di tutto, ma non certo che gli manchi la capacità di sfruttare le occasioni concesse. Sotto porta è una sentenza. Peccato per il palo. 

5,5 Anguissa 

Entra con il piede giusto, ma poi inizia a perdersi in una infinità di tocchi leziosi di troppo. Manca di sostanza quando ci sarebbe da dover chiudere la partita e mettere in ghiaccio il risultato. Nell’arrembaggio finale non è abbastanza lucido per servire ai compagni palloni invitanti da spingere in rete.

6 Politano 

Sterza, controsterza e punta la porta. È l’uomo che crea superiorità numerica nella metà campo della Cremonese e con le sue giocate mette in costante apprensione la difesa avversaria. Tra quelli entrati nella ripresa è sicuramente il più brillante, ma non basta per chiudere la partita. 

5 Zielinski 

Invece di aggiungere qualità alla squadra, sottrae fisicità al centrocampo. Non il massimo in una partita che si fa presto una battaglia di nervi e di muscoli. Molle nei contrasti, viene sempre sovrastato dall’avversario di turno che gli borseggia il pallone con estrema semplicità.

6 Lobotka 

L’orologio del Napoli entra a far girare le lancette con i tempi di sempre. Quando ha la palla nei piedi trova sempre la linea di passaggio giusto per creare fastidio agli avversari, ma stavolta non basta a servire il colpo del ko. Sbaglia il suo rigore, l’unico errore dal dischetto dei napoletani, ma quello decisivo. 

5,5 Kim Min-Jae 

Partecipa al disastro. Anche lui. Proprio lui, che invece era stato inserito da Luciano Spalletti nel finale per tenere lontano i pericoli sui palloni aerei. Ma niente, neppure la sua grinta si rivela utile a blindare il vantaggio costruito nel primo tempo dai suoi compagni di squadra. 

6 Osimhen 

Questa piovosa serata di gennaio se la sarebbe risparmiata con piacere, ma quando si va ai supplementari tocca anche a lui dare una mano. Pronti, via: al primo pallone che tocca di testa rischia di propiziare il gol. Ogni volta che parte palla al piede il Maradona si accende di passione ed entusiasmo. 

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