Napoli, De Laurentiis aspetta Italiano ma telefona a Thiago Motta

Il tecnico dei viola gioca la finale di Conference e poi decide il suo futuro

Vincenzo Italiano
Vincenzo Italiano
di Pino Taormina
Venerdì 2 Giugno 2023, 07:00 - Ultimo agg. 3 Giugno, 08:45
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«Le voci di mercato su di me? Non mi interessano, non sono né un orgoglio né uno stimolo, sono concentrato sulle ultime due partite, penso solo al bene della squadra.

La gara di oggi con il Sassuolo ha un valore, la finale di Conference con il West Ham un altro, ma dobbiamo affrontarle entrambe con la giusta concentrazione». Vincenzo Italiano gioca con le parole come per sei mesi ha fatto Spalletti: il futuro, fa intendere, è adesso. Non parla di nemici che bussano alla porta della Fiorentina ipotizzando il suo probabile addio, ma poco ci manca.

La Conference significa alzare al cielo un trofeo e accedere all’Europa anche il prossimo anno, visto che in campionato ormai i viola sono fuori dalla prime sette in classifica. Ma parlare del Napoli o di altro appare davvero fuori luogo. Di smentite, neanche l’ombra. Non lo ha fatto neppure l’ad dei viola, Barone, qualche giorno fa a Coverciano, nel convegno Ussi e Movimenti Cristiani Lavoratori. Perché ovvio che Italiano dopo Praga dovrà parlare con Commisso che, nel frattempo, ha già fatto più di una chiacchiera con De Laurentiis. E l’italo-americano non ha detto di no all’ipotesi del passaggio al Napoli. Magari con la promessa del prestito di Demme o di Bereszynski.

Perché l’asse tra Fiorentina e Napoli è di quelli d’acciaio e certamente non ci saranno rotture sul fronte Italiano. Con Joe Barone che avrebbe anche pronto l’eventuale sostituto: Alberto Aquilani, tecnico della Primavera.

Piano, però, perché la nave non è ancora nel porto. Ed è distante dalle bitte per l’attracco: Italiano e De Laurentiis non hanno ancora un accordo vero e proprio. Nel senso che Ramadani, il potente intermediario che si è occupato anche di portare nel 2018 Sarri al Chelsea, ha tutti gli interessi a regalare a Italiano l’avventura sulla panchina dei campioni d’Italia.

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A Firenze Italiano percepisce 1,7 milioni di euro ed è chiaro che il Napoli è pronto ad arrivare a 2,7 per due anni. Con opzione per il terzo. Ma senza fare sgarbi a Commisso e Barone. In ogni caso il prescelto di De Laurentiis è Italiano. Senza sottovalutare gli ostacoli. E senza cancellare il piano B che è Thiago Motta: ma attenzione, perché è davvero assai ambizioso vista la sua carriera di calciatore alle spalle e quindi va trovata un’intesa anche sotto il profilo economico. Ma di sicuro il patron ha fatto una telefonata a Thiago Motta che, pare, è pronto a lasciare il Bologna. Una volta libero da vincoli contrattuali, la sua candidatura potrà essere ancora più seria. Sempre se salta Italiano. 

Non c’è certezza perché De Laurentiis, ieri a Napoli alle prese con una serie di appuntamenti legati alla festa di domenica sera, sta davvero facendo sondaggi di vario tipo. Ma se le piste “straniere” sono in fase di raffreddamento Il punto è che non è per nulla preoccupato: sa di avere una squadra fortissima e sa che chiunque arriverà dovrà solo continuare nel solco tracciato da Luciano Spalletti. Il tecnico di Certaldo si ferma per un anno e De Laurentiis la prossima settimana firmerà la risoluzione probabilmente con il pool di legali guidata dal figlio Samuele. Sta anche riflettendo se inserire o meno la penale nel caso in cui Spalletti volesse tornare ad allenare durante la stagione e alla fine potrebbe anche non farlo.

Vero che questo addio gli crea dei grattacapi (era convinto di fargli fare retromarcia) ma è anche vero che non può puntare i piedi con il tecnico che gli ha regalato la gioia dello scudetto. Dunque, potrebbe anche liberarlo senza inserire clausole. Intanto la Lega lo ha eletto tecnico dell’anno e verrà premiato domenica. E le piste di alto profilo vivono ore di raffreddamento: Sergio Conceiçao e il Porto sono legati a doppio filo da una clausola monstre da 16 milioni di euro, Nagelsmann è ancora sotto contratto con il Bayern Monaco (scadenza al 30 giugno 2026), con uno stipendio di circa 8 milioni di euro a stagione e Luis Enrique ha spiegato di attendere la Premier e ha ringraziato. 

L’unico tecnico non italiano dei 19 anni del ciclo De Laurentiis è stato Rafa Benitez. Ma meglio non dimenticare i (malo)modi con cui se ne è andato. E di un altro ritorno si sussurra da più parti: quello di Maurizio Sarri. Ma contatti non ce ne sono stati ma Sarri - che ha due anni ancora con la Lazio - non sarebbe indifferente a un eventuale chiamata di De Laurentiis: vero, porrebbe come condizione immediata la ricucitura dello strappo con Giuntoli. Certo, Sarri è il vero maestro del 4-3-3. Ma la sensazione è che dopo Spalletti, De Laurentiis sia orientato a un profilo “normale”. Chiaro, due ritorni tutti in alto mare. Senza dimenticare Fabio Cannavaro: alto profilo internazionale e tra i pochi a non avere problemi a dare continuità al progetto di Spalletti. 

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