Spalletti e Giuntoli, destini paralleli: De Laurentiis pronto al vertice con Luciano

Il rinnovo di Juan Jesus è l'indizio per la conferma di Luciano

Luciano Spalletti con Cristiano Giuntoli
Luciano Spalletti con Cristiano Giuntoli
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Mercoledì 10 Maggio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 18:30
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I punti di partenza sono due: De Laurentiis non intende liberare Spalletti dal contratto che lo lega al Napoli fino al 2024 (è sicuro che i suoi mal di pancia mostrati negli ultimi mesi verranno curati al primo incontro) mentre Giuntoli ha qualche margine in più per rescindere, ma solo perché sono 8 anni che lavora fedelmente al servizio del club azzurro. Non sono nubi sulla scudetto, sono normali dinamiche esplose a maggio solo perché ormai il campionato è finito con un mese di anticipo e dunque tutto già può essere discusso. Ma per il presidente, la permanenza di Giuntoli e quella di Spalletti viaggiano su due binari paralleli. Non ha mai fatto scegliere dal ds il proprio allenatore (motivo per cui Giuntoli non ha mai capito perché il destino di Gattuso fosse legato al suo), al massimo si è consigliato. Dunque vediamo cosa c'è da attendersi nei prossimi giorni.

Luciano Spalletti rientra in mattinata e dirigerà la ripresa degli allenamenti a Castel Volturno dopo i due giorni liberi concessi ai campioni di Italia.

Ha ancora degli obiettivi sportivi da conquistare: il record dei punti di Sarri (dunque superare quota 91), far vincere il titolo di capocannoniere a Osimhen, e provare a chiudere la stagione con altre 4 vittorie. Mentalità da cannibali. Quella che ha messo nel cervello dei suoi. De Laurentiis e Spalletti non hanno mai avuto un rapporto caloroso: nessuna cena intima, pochi incontri informali. Una scelta del patron dopo gli innamoramenti sbandierati nel passato. Ma ogni volta che c'era da prendere una posizione, l'uno ha trovato l'altro a difenderlo. Dopo Empoli-Napoli di un anno fa e le voci (surreali) di un suo possibile esonero, De Laurentiis piombò a Castel Volturno e davanti a un caffè bevuto a bordo campo spiegò che mai e poi mai avrebbe rinunciato a Luciano. Cosa che a Spalletti diede la forza e la serenità per vincere tutte le gare da lì alla fine del campionato. E questa estate, mentre De Laurentiis era rintanato per evitare contestazioni, è stato Spalletti a prendere le sue parti, a zittire i fischi, a dire «fidatevi». De Laurentiis incontrerà Spalletti forse già tra domani e venerdì per dirgli che la Pec inviata era atto formale necessario per dimostrargli, senza attendere l'ultimo giorno, il 30 giugno, che vuole progettare il prossimo anno con lui. Poi è chiaro che i due si incontreranno per discutere magari del rinnovo ma sicuro dei progetti, di chi può andar via e di chi può restare. Ma mai Spalletti è rimasto escluso dalle scelte di mercato: Kim ha avuto il suo ok preventivo, come Raspadori, uno dei suoi pupilli. E stessa cosa per Simeone, Olivera e Ndombele. E anche per Kvara, De Laurentiis gliene parlò prima di annunciarlo. Ma un altro indizio è il rinnovo di Juan Jesus: il brasiliano viene considerato uno dei pretoriani nello spogliatoio di Spalletti. Un segnale, dunque, che De Laurentiis vuole tenersi stretto Lucianone. Spalletti dirà quello che desidera e alla fine verrà accontentato. Se ha dubbi sul mercato, verrà tranquillizzato: se c'è chi andrà via, verrà rimpiazzato da altri campioni. Senza avere timore di non poter alzare l'asticella, perché nessuno chiederà al tecnico lo scudetto-bis come condizione per restare. E se è il caso, lo dirà anche De Laurentiis in pubblico.

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La Juve vuole Cristiano Giuntoli. «Ha tante possibilità, sceglierà lui», ha detto ieri John Elkann, Ceo della Exor, a Napoli. Ma De Laurentiis non lo libererà facilmente, soprattutto se la destinazione è davvero il club bianconero. Anche lui ha un anno di contratto e Giuntoli sa bene che la risoluzione non è un operazione banale. Nel caso di addio, andando via anche Beppe Pompilio, non è da escludere la pista della promozione di uno tra Micheli e Mantovani, ora allo scouting. Vero, piace Accardi ds dell'Empoli. Ma ha due anni ancora con Corsi e l'Empoli si è legata al dito il fatto che il Napoli, negli ultimi anni, non ha mai riconosciuto nulla nella rivendita dei calciatori passati per lì. 

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