Napoli, Di Lorenzo sogna di essere capitan scudetto: «Come Diego»

Assente solo 21’ tra campionato e Champions

Giovanni Di Lorenzo
Giovanni Di Lorenzo
di Pino Taormina
Venerdì 3 Febbraio 2023, 07:08 - Ultimo agg. 16:41
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Capitan scudetto. Mentre tutti credevano che fosse in corso in ridimensionamento, nelle stesse ore in cui Mertens gelava il sogno di una permanenza con quella mail con la richiesta di 8 milioni di euro per restare, lui Giovanni Di Lorenzo prometteva amore eterno al Napoli. «Voglio restare qui per tutta la vita», confidò il 3 giugno. Altro che smantellamento, altro che timore di ricominciare da zero: Robocop ha sempre creduto del piano De Laurentiis, non ha mai traballato al cospetto dell’addio della vecchia guardia, non ha mai pensato che questa squadra sarebbe stata smantellata.

«Se Koulibaly va via, voglio essere io il capitano», ammise mentre il senegalese ancora giocava con il suo futuro. Ora è lui al centro dello spogliatoio, il leader, l’uomo che è chiamato a parlare con Spalletti e con De Laurentiis. È toccato a lui, il sindacalista del gruppo (ovvio, è il capitano eletto per acclamazione), qualche giorno prima la cena a Valle di Maddaloni organizzata dalla società, ricevere rassicurazioni del presidente che a fine anno ci sarà un regalo alla squadra in caso di conquista dello scudetto (c’è di mezzo anche un bel po’ di scaramanzia).

Nessuna delegazione del gruppo, solo Di Lorenzo. Un “regalo” non un premio-scudetto. Non cambia nulla nella sostanza. Ma nessuna intesa, non c’è bisogno. Nessuna cifra, anche perché non avrebbe alcun senso. Ci penserà De Laurentiis a riconoscere ai suoi eroi il riconoscimento per lo strepitoso cammino. Lo spogliatoio è rimasto sorpreso, magari c’è pure chi si aspettava qualcosa di differente ed è rimasto colpito, ma alla fine che volete che importi ai giocatori che sono a un passo dalla gloria calcistica? E poi c’è tempo ancora per parlarne. Un “regalo” per lo scudetto ma anche un altro, legato al cammino in Champions. Ma non al passaggio ai quarti di finale: non ci sono bonus nel caso gli azzurri riuscissero a eliminare l’Eintracht.

Senza pattuire cifre, deciderà De Laurentiis che non vuole trattative su questo tema, anche perché soprattutto per la Champions ogni calciatore ha la sua buona dote di bonus: per esempio, Osimhen ha un extra di quasi 260 mila euro legato alla qualificazione in Champions. 



Ventuno minuti. In tutta la stagione, Di Lorenzo non ha giocato solo ventuno minuti. A parte la Coppa Italia dove Spalletti gli ha concesso una serata di riposo. Sempre titolare in campionato e in Champions, appena tre volte sostituito, con Ajax, Rangers e poi con il Sassuolo. E quando è successo, la partita era già bella che decisa. Il povero Zanoli è stato costretto ad andare alla Sampdoria per cercare di giocare qualche gara. E qui è arrivato Bereszynski che pure non sembra destinato a chissà quale minutaggio. D’altronde, non è un caso che il patatrac azzurro della scorsa stagione è coinciso con il suo infortunio: sconfitte con Fiorentina ed Empoli, pareggio con la Roma. E che nell’Italia che perse a Palermo con la Macedonia del Nord, lui non ci fosse.

Di Lorenzo vuole blindare la sua permanenza al Napoli: chiede un allungamento fino al 2027, quando avrà 34 anni. De Laurentiis è disposto a prolungare il contratto del terzino e legarlo (quasi) a vita al Napoli. E ne ha già parlato sia con Di Lorenzo che con il suo agente Mario Giuffredi. Ma preferirebbe inserire delle clausole anche per cautelarsi legate al suo rendimento, alle presenze. L’appuntamento è a giugno, ora tutto viene in secondo piano: in piena corsa scudetto e con la Champions alle porte, giusto rinviare anche i discorsi per i rinnovi ad altra data.

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