Da allenatore dell'Empoli, nell'inverno del 1998 che fu particolarmente freddo per gli azzurri destinati alla retrocessione in serie B con 14 punti, Luciano Spalletti diede una lezione al Napoli, vincendo sul prato dello stadio Castellani per 5-0. Era una squadra allo sbando, quella dei quattro allenatori, quella che si aggrappò a un attaccante serbo, Stojak, chiaramente non passato alla storia. Spalletti era agli inizi della sua straordinaria carriera e in quella squadra vi erano calciatori che sarebbero poi diventati suoi collaboratori, come Daniele Baldini e Giovanni Martusciello. Avrebbe poi incontrato Aurelio Andreazzoli, che ne divenne il vice dopo il supercorso a Coverciano nel 1999. Si sfideranno domenica allo stadio Maradona.
La scuola tecnica di Empoli è straordinaria. Ha prodotto grandi allenatori e grandi calciatori. Un laboratorio vero. Renzo Ulivieri, che su quella panchina si era seduto, ha spiegato in un'intervista a Radio Kiss Kiss: «A Empoli impari qualcosa di molto importante: fare il massimo con il materiale che ti viene messo a disposizione e cercare di migliorarlo.
Tra gli allenatori che hanno guidato l'Empoli ci sono stati anche due napoletani: Enzo Montefusco e Salvatore Campilongo. E alla fine degli anni Trenta, quando la squadra si chiamava Dopolavoro interaziendale Italo Gambacciani, vi fu il bomber istriano Antonio Vojak, marcatore di 102 gol in azzurro, che fece l'allenatore-calciatore. Avrebbe fatto il tecnico del Napoli dal 1940 al 1943.