Nella terra in cui regna indiscussa e sovrana la tracchiulella, pezzo di carne che nel fuoco e nel calore protratti per giorni acquista vigore, forza e vitalità, una bistecca poco cotta non poteva che avere vita difficile. Che Napoli-Fiorentina non sarebbe stata dunque una partita insipida come le precedenti lo si sapeva. Quello che non si sapeva, invece, e che nessuno avrebbe potuto preconizzare, è che i napoletani avrebbero letteralmente messo la tracchiulella in testa ai toscani. Sei gol e porta inviolata con un portiere, Ospina, disposto a morire pur di non far arrivare la sfera alle sue spalle. E quando diciamo che Ospina è disposto a morire pur di non far passare un pallone non usiamo un espediente letterario, iperbole o metafora, per fargli un complimento. No no. Quella è la verità. Se non si dà una regolata Ospina o Kamikaze (come ormai viene comunemente ribattezzato dai napoletani) verrà costretto dalla moglie a dedicarsi al bridge come sport predominante.
Al di là del portiere, comunque, ieri sembrava che finalmente tutti i pezzi del puzzle fossero tornati al posto loro.