Napoli, Mertens e Osimhen:
i gol belli e tristi della strana coppia

Napoli, Mertens e Osimhen: i gol belli e tristi della strana coppia
di Bruno Majorano
Lunedì 11 Aprile 2022, 07:00 - Ultimo agg. 16:33
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Doveva essere anche la loro festa. Perché la gioia di questo Napoli sostanzialmente la accendono loro due: Dries Mertens e Vicotr Osimhen, i due attaccanti che hanno tirato la carretta in una stagione che sembrava poter regalare davvero qualcosa di unico, di speciale. E allora anche ieri, nella sconfitta forse più pesante e dolorosa di tutte, ci hanno messo del loro per fare la differenza. Certo, gli sono serviti 45’ prima di ritrovarsi insieme, ma al primo duetto l'hanno buttata dentro. 

Per capire l'impatto di Dries Mertens sul Napoli basta ascoltare i decibel dello stadio Maradona al momento del suo ingresso in campo. Il Napoli sta per battere un calcio d'angolo sotto la curva A, e quando i tifosi si accorgono che dalle parti del quarto uomo c'è il numero 14, l'entusiasmo raggiunge l'apice. Gli azzurri sono sotto di un gol contro la Fiorentina e serve un guizzo, una giocata, un'invenzione per rientrare in partita. Chi se non Ciro Mertens può essere quel tipo di giocatore capace di rimettere la chiesa al centro del villaggio. E infatti non serve aspettare troppo prima che la magia si avveri. Non succede subito, non proprio sugli sviluppi di quel calcio d'angolo, ma qualche minuto dopo. E tutto passa dai piedi delle tre stelle del Napoli: Insigne lancia in profondità Osimhen, Victor scatta e brucia tutta la difesa della Fiorentina, si gira, vede con la coda dell'occhio arrivo di Mertens sul limite dell'area di rigore e lo serve. Tutto il resto è una lunghissima ovazione che parte al momento del tiro ed esplode quando la palla gonfia la rete alle spalle di Terracciano. È il gol del pareggio, quello che virtualmente rimette in Napoli in corsa e a cavallo di un sogno chiamato scudetto. Mertens festeggia la rete numero 146 con la maglia del Napoli, la rete che lo rende sempre più re dei bomber nella storia del club, portandosi il pollicione in bocca a modi ciucciotto. Non serve pensarci troppo per capire che la dedica è speciale, ed è tutta per il piccolo Ciro Romeo, nato da un mesetto e per altro presente sulle tribune del Maradona avvolto dalle braccia di mamma Kat e da due cuffioni per ridurre l'impatto sonoro dello stadio.

Chissà, probabilmente nemmeno quelle saranno bastate a proteggerlo dal boato che segue il gol di papà Dries, perché in quel momento Napoli è tutta per lui e lo invoca a gran voce.

 

Ma, come nei peggiori degli incubi, la magia di Mertens non basta. Perché la Fiorentina approfitta delle sbandate del Napoli e torna in vantaggio, non una ma due volte. Prima Ikoné e poi Cabral spediscono gli azzurri all'inferno nell'arco di 10 minuti. C'è solo un supereroe capace di risollevare il Napoli dal baratro e indossa la maglia numero 9. Si chiama Victor Osimhen, ed è lo stesso che ha servito a Mertens il pallone del pari momentaneo. Per riaccendere le speranze del Napoli nel finale ci pensa lui, che stavolta però si mette in proprio. Aggancia un pallone che arriva da metà campo, brucia Igor con uno stop da centravanti di razza e con un destro potente e preciso stampa la palla sotto l'incrocio. Il gol è talmente bello che nonostante le speranze di rimonta siano oramai ai minimi storici, riaccende un flebile sussulto del Maradona. Sono tutti lì che applaudono più la giocata in sé che il gol del 2-3. Il Supereroe, stavolta non basta. Ma tornerà a casa con la coscienza pulita di aver dato come sempre il massimo: un gol e un assist. E la rimonta, effettivamente, è un miraggio. E infatti il Napoli cade ancora. Si tratta della quinta sconfitta casalinga in campionato (ottava se si contano anche Europa League e coppa Italia): particolare che non potrà certamente sfuggire all'occhio attento e critico di Spalletti. Una squadra che vuole puntare al massimo non può permettersi così tanti passi falsi davanti al proprio pubblico. Sì, perché il ko contro la Fiorentina arriva dopo quelli con Atalanta, Spezia ed Empoli prima della sosta natalizia e quello contro il Milan nel 2022. Troppo, decisamente troppo per continuare a sognare, per continuare a sperare nel sogno scudetto. 

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