Napoli, tutti i nodi del futuro:
si riparte da Osimhen e Di Lorenzo

Napoli, tutti i nodi del futuro: si riparte da Osimhen e Di Lorenzo
di Bruno Majorano
Mercoledì 4 Maggio 2022, 06:00 - Ultimo agg. 17:18
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Cambia Napoli. Ma fino a un certo punto. Perché sul piano che porta alla Champions 2022-23 non ci sono solo le entrate. Il club azzurro è noto per essere tra i più attenti e virtuosi, soprattutto quando si tratta di fare cassa ed è per questo che anche adesso, con la certezza del posto in Champions League, è tempo di guardare anche alla rosa che inevitabilmente subirà delle modifiche.

Si parte dalle cose facili, ovvero quelle che oramai sono date per assodate. Su tutte la partenza di Insigne, e questa non è più un mistero. A giugno lascerà Napoli e il Napoli per trasferirsi a Toronto dopo una lunga storia d’amore e la sua partenza è quella più pesante, soprattutto dal punto di vista dell’impatto tecnico. Tra quelli che sarebbero arrivati in scadenza a fine campionato, il suo addio è quello che influirà di più sul progetto tecnico, perché quel tassello dell’esterno d’attacco andrà ricoperto con un elemento di altrettanto valore. Nella stessa situazione di Insigne (ovvero quelli che andranno via a parametro zero a fine anno) ci sono Malcuit e Ghoulam, mentre diverse sono le situazioni di Mertens e Ospina. Al termine della stagione, poi, finirà anche il rapporto tra il Napoli e Tuanzebe: arrivato a gennaio per colmare il vuoto che sarebbe stato lasciato da Koulibaly per la coppa d’Africa, ma sostanzialmente rimasto una sorta di oggetto misterioso. Non sarà riscattato dal Napoli, anche perché il suo contributo non è mai stato realmente utile alla causa.

Poi ci sono quelli sui quali si ripartirà il prossimo anno. E da questo punto di vista il mantra resta sempre lo stesso: non esistono incedibili. Tutti hanno un valore e questo valore va rispettato. In tal senso i casi di Osimhen e Di Lorenzo sono i più evidenti. Entrambi rappresentano i punti fermi del futuro. Perché sono giovani, perché hanno dimostrato di essere fondamentali al Napoli e perché Spalletti punta forte sul loro contributo. Ciò detto, però, se un top club europeo dovesse venire a bussare alla porta di De Laurentiis con un’offerta irrinunciabile, il Napoli sarebbe sempre pronto a sedersi a un tavolo e valutare la trattativa. Cose normali nell’economia di un mercato che negli ultimi anni è apparso sempre più dopato verso l’alto.

Quindi se a luglio il Manchester United arrivasse con 100 milioni di euro per Osimhen, il Napoli non chiuderebbe certamente la porta in faccia agli inglesi, ma risponderebbe «a queste cifre parliamone». A proposito di inglesi: il club azzurro è pronto a parlare con il Fulham per riscattare Anguissa. Il centrocampista camerunense è stato tra i giocatori più importanti di questa stagione e Spalletti vorrebbe averlo a disposizione anche per il prossimo anno.


Ovviamente, poi, ci sono quelli che sono nel limbo. Non solo Mertens (che aspetta solo la chiamata definitiva per prolungare il suo accordo col Napoli), ma anche Ospina potrebbe alla fine decidere di restare. In tema di portieri, poi, Meret - che non è in scadenza come Ospina - potrebbe andare via se non ricevesse le giuste sicurezze dal punto di vista del progetto: detto in parole povere, se non è sicuro di una maglia da titolare, valuta l’opportunità di andare altrove. Chi invece potrebbe partire, a fronte di offerte importanti, è Fabian Ruiz. Lo spagnolo è il più in forse di tutti. Sì, perché il mercato attorno a lui è forte, anzi fortissimo. Sulle sue tracce ci sono le big spagnole (Real Madrid e Barcellona) e non solo. Potrebbe essere quindi la sua la cessione giusta per far quadrare i conti.

Il Napoli non vorrebbe farlo partire per meno di 60 milioni di euro e allora si aspetta eventualmente che venga a bussare alle porte di Castel Volturno qualcuno disposto a versare questa cifra. Diversamente, invece, non si muoverà da Napoli, con il sommo piacere anche di Spalletti che proprio quest’anno ne ha potuto apprezzare la grande crescita. Come per Fabian, anche Zielinski è attenzionato da tanti. Il polacco, però, è quello che sembrerebbe meno propenso a lasciare Napoli, anche in virtù del forte legame con la città e con il club dove è cresciuto in questi anni.
 

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