Napoli-Genoa, incubo contagio:
oggi i tamponi per gli azzurri

Napoli-Genoa, incubo contagio: oggi i tamponi per gli azzurri
di Bruno Majorano e Marco Giordano
Martedì 29 Settembre 2020, 06:30
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La notizia è iniziata a circolare intorno all'ora di cena. E in un momento il boccone è andato di traverso a tutti. Anche perché alle prime voci e alle prime indiscrezioni è seguito il comunicato ufficiale. «Il Genoa Cfc comunica che dopo gli accertamenti odierni il numero di tesserati positivi a Covid-19 è salito a quattordici tesserati tra componenti team e staff. La Società ha attivato tutte le procedure previste dal protocollo in vigore e informato le autorità per le procedure correlate. Il club fornirà prossimi aggiornamenti dettati dell'evoluzione della situazione». Sono le 21.06 e anche a Napoli cala il gelo. Perché gli azzurri hanno affrontato domenica pomeriggio i rossoblù e adesso c'è il terrore che il contagio possa essere avvenuto anche all'interno dello spogliatoio della squadra di Gattuso.

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Il Napoli aveva già in programma un giro di tamponi extra per la giornata di oggi. Quindi, solo a 48 dalla prossima gara, ma un test in più alla luce della sfida con il Genoa, arrivato a Napoli domenica mattina (cioè con più di 12 ore di ritardo rispetto alla tabella di marcia originaria) dopo aver scoperto che all'interno della rosa Perin e Schone erano positivi al Covid. Proprio per questo motivo gli altri giocatori sono stati sottoposti al nuovo tampone nella giornata di ieri. Il protocollo, infatti, prevede che se in squadra c'è un caso positivo, il giocatore va subito in isolamento fiduciario mentre gli altri devono sottoporsi subito ad altri due tamponi a distanza di 12 ore. E al San Paolo sono arrivati i soli giocatori risultati negativi a entrambi i tamponi. A scopo precauzionale, poi, è previsto dopo 48 ore dall'ultimo test (i genoani lo avevano sostenuto nella tarda serata di sabato), il terzo tampone, che nel caso di specie ha avuto l'esito più ferale. Dai due iniziali, infatti, il numero è vertiginosamente schizzato a 14 (tra giocatori, staff tecnico e staff medico). È per questo che il club genoano confida innanzitutto nel rinvio della gara in programma sabato alle 18 contro il Torino. Si tratterebbe di un'eccezione, visto che il protocollo dice ben altro. Secondo il regolamento Uefa, infatti, se una squadra ha 13 tesserati disponibili a scendere il campo, la gara può essere regolarmente disputata. A questo punto, però, sorge il buon senso, principio al quale si affida il Genoa in vista della prossima gara. Non solo per l'impossibilità di schierare i giocatori positivi al Covid, ma anche per la difficoltà che riscontrerebbe la squadra anche solo nello svolgere gli allenamenti settimanali. E poi ovviamente c'è la paura. I 14 positivi (2 di sabato e i 12 emersi ieri) sono tutti in isolamento: chi in casa, chi in hotel per evitare che il contagio possa diffondersi ancora. Ma la sensazione, da scongiurare solo nei prossimi giorni, è che i casi possano salire ancora, visto che quello dello spogliatoio rossoblù è diventato a tutti gli effetti un focolaio.
 
 

Come detto, il Napoli oggi si sottoporrà ai tamponi e solo nel pomeriggio si avranno gli esiti dai quali si potranno poi fare le successive riflessioni in vista della prossima gara, quella di domenica sera contro la Juventus (poi l'altro giro di tamponi è previsto per giovedì o venerdì). Il club azzurro è sempre stato uno dei più scrupolosi nei test anti-Covid avvalendosi dell'aiuto della facoltà di Medicina della Federico II e con un metodo che cerca di essere meno invasivo per calciatori e staff. Quello del Genoa è un caso particolare, perché fino ad ora nessuna squadra professionistica aveva avuto un così alto numero di contagi all'interno dello spogliatoio. Non ha avuto problemi il Milan a scendere in campo in Europa League lo stesso giorno in cui Ibrahimovic è risultato positivo al Covid (stessa sorte toccata il giorno prima al compagno di squadra Duarte). Ma una cosa sono due giocatori, un'altra ne sono 10. In casa Napoli, poi, c'è ovviamente il precedente legato al presidente Aurelio De Laurentiis, risultato positivo lo scorso 10 settembre, che non era entrato in contatto con il gruppo squadra. Come per i giocatori del Napoli, poi, saranno fatti oggi i tamponi a tutti i dipendenti dell'Hotel Palazzo Caracciolo che ha ospitato il Genoa domenica nelle ore di riposo della squadra di Maran tra l'arrivo in città e il trasferimento al San Paolo per la partita delle 18. Insomma, la paura si è diffusa non solo negli ambienti della squadra ma un po' in tutti quelli che nelle poche ore di permanenza in città, hanno frequentato il Genoa. «Serve tempo per eventuali positivi nel Napoli. All'aperto ci sono minori possibilità di contagio», ha spiegato il virologo Massimo Galli a Sky Sport. «Ci sono stati casi di errori di laboratorio: tutto questo necessita una conferma. Lo sviluppo dell'epidemia ha la precedenza rispetto allo svolgimento del campionato».
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