Napoli, i gol dei fantasmi azzurri
che fanno male al cuore del tifoso

Napoli, i gol dei fantasmi azzurri che fanno male al cuore del tifoso
di Anna Trieste
Mercoledì 7 Febbraio 2018, 10:34
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Ma mettiamoci un attimo nei panni del tifoso del Napoli. Costui, che per convenzione e comodità di esposizione chiameremo Gennaro, dopo aver assistito al remake dell'infortunio di Milik e al crac del ginocchio di Ghoulam proprio quando l'algerino aveva capito come si battono le punizioni, dopo aver sentito per settimane nei bar e nei salotti televisivi che no, signori miei, il Napoli così come sta non sta bene, il Napoli si deve assolutamente rinforzare sennò non arriva a fine anno ché ci vogliono almeno un esterno e un centravanti, dopo aver atteso insomma l'apertura del mercato di riparazione di gennaio come si aspetta lo stipendio a fine mese per pagare il mutuo e le bollette, si ritrova il primo febbraio con Machach. Che non è una mala parola o un congiuntivo esortativo da rivolgere a genti con l'intestino pigro bensì l'unico nuovo acquisto del Napoli accomodatosi in panchina al posto di Maksimovic e Giaccherini. Mo', è vero che i due, il serbo e il toscano, non giocavano quasi mai e anzi fare le valigie per andarsene rispettivamente a Mosca e a Verona è stato lo sforzo atletico più grande da quando so' arrivati a Napoli ma comunque erano due bravi ragazzi. Erano simpatici, facevano compagnia. Inoltre non si è sempre detto che cchiù ne simm' cchiù bell parimm'?

E invece no, il tifoso del Napoli, che magari è una Gennarina e per l'addio di Maksimovic ci ha sofferto particolarmente assai visto che per ragioni meramente tecnico-tattiche il bel Nicola appariva dopo Reina l'unico in grado di aizzare le fantasie più ardite delle tifose azzurre, si ritrova con due giocatori in meno e un Machach in più. E pensa: «Gesù, e questo e perché ci dovevamo rinforzare! E se non ci dovevamo rinforzare che facevamo, ci vendevamo la signora Jacqueline?». E mentre assiste quasi dispiaciuto alla partenza dei due titolari fissi in panchina Giaccherini e Maksimovic, perché pure se tieni due ceramiche di Capodimonte ncopp a culunnetta quando poi le levi ti fa strano che non ci stanno più, il tifoso del Napoli non può deprimersi perché deve seguire l'evolversi di due trattative avvincenti. Quella con un giocatore del Bologna, Verdi, che Sarri vuole a tutti i costi perché capace di tirare di destro, di sinistro e Dio solo sa con che cos'altro e quella con un giocatore del Sassuolo, Politano, che però l'ad della Juventus, Marotta, non vuole fargli prendere a nessun prezzo. E mentre si stava appassionando così tanto all'evolversi della faccenda da disdire Netflix perché al confronto Narcos è una puntata di Don Matteo il tifoso del Napoli sente dire, sempre dagli esperti, che questi due devono arrivare assolutamente perché sono fortissimi, non come quegli altri due sfrantummati che pure il Napoli sta seguendo, Deulofeu e Younes.

Il primo, accusato di eccessiva indisciplina tattica, viene infatti abbandonato al suo destino e cioè al Watford. Il secondo, invece, miracolo! Arriva! Ma diventa subito il protagonista di un reality: «L'isola dei chitemmuorti». Younes, infatti, arriva a Napoli, fa le visite mediche, va a visitare Castel Volturno, si piglia il caffé con Starace, si va a vedere la partita allo stadio, firma un contratto, dichiara alla stampa che «Maradona è meglio e Pelè» e poi scompare. E il tifoso del Napoli esce pazzo. «Ma comm'è? Chist mo' stev ccà, l'agg vist ie!». E mentre cerca di capirci qualcosa, il calciomercato finisce, lasciandolo solo a riflettere sulla fugacità del tempo e sulla veridicità dell'affermazione macroeconomica secondo cui lo sparagno non è mai guadagno. Ora, già solo così, il tifoso del Napoli meriterebbe la medaglia al valore, una targa al San Paolo per il martirio e curve a 10 euri da mo' fino alla fine del campionato e però, come se non bastasse, mentre si sta convincendo che in fin dei conti è meglio accussì, ma chi vi vuole, noi non abbiamo bisogno di voi, jatevenne! lunedì sera appiccia la televisione e scopre che Younes nel frattempo è riapparso (ma non a Castel Volturno o al capezzale del nonno malato in Germania bensì in Olanda, nell'Ajax-B, facendo peraltro gol) e che quel tale Deulofeu che hanno snobbato per rincorrere Verdi ha colpito e affondato, con un gol e un calcio di rigore, niente popo' di meno che il Chelsea di Antonio Conte. E a quel punto, dopo aver menato il televisore abbasce, il tifoso del Napoli si domanda: «Ma mo' al prossimo che dice che i napoletani sono lamentosi, vittimisti e piagnoni, io una capata in bocca ce la devo dare o no?». Secondo me, sì, poi non lo so.
 
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