Napoli in ansia tra Covid e Juventus:
Gattuso pronto a cambiare sei titolari

Napoli in ansia tra Covid e Juventus: Gattuso pronto a cambiare sei titolari
di Pino Taormina
Martedì 6 Aprile 2021, 08:00 - Ultimo agg. 16:29
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Continuano a salire i positivi legati al focolaio «Italia», dopo gli impegni con Irlanda del Nord, Bulgaria e Lituania e tutta la serie A, non solo il Napoli, trema: perché anche Cragno del Cagliari e Florenzi del Psg da ieri sono positivi e in isolamento. Dopo Bonucci, Verratti (che era già stato contagiato anche a gennaio) e Grifo. Anche il Torino annuncia un positivo, non ne fa il nome anche se l'Ansa ipotizza sia proprio Sirigu, ovvero un altro azzurro. Dal momento del rientro in Italia da Vilnius sono stati otto i membri dello staff di Roberto Mancini risultati positivi al coronavirus.

In ogni caso, il fatto che a macchia d'olio si estenda il contagio, fa tremare Insigne, Di Lorenzo e Meret che non possono ancora tirare un sospiro di sollievo visto che non è trascorsa neppure una settimana da quando hanno lasciato il gruppo della Nazionale. Ieri, all'alba della Pasquetta, ancora un tampone per loro con risultato negativo arrivato solo in serata. Prima dell'allenamento, per tutti tampone rapido. Ma non sono ore serene per i tre. Difficile non pensarci, anche perché le ansie vengono trasferite anche a casa e le cautele non sono mai troppe neppure a Castel Volturno. E questa mattina, a poche ore dalla partenza per Torino, tutto il gruppo squadra ripeterà i test, non solo Insigne, Di Lorenzo e Meret. La paura c'è. Proprio come sei mesi fa. Lo stesso clima di allora, con l'incubo che la formazione la possa fare il Covid e con le Asl di mezza Italia che monitorano preoccupate l'evolversi delle situazioni. D'altronde, guai a sottovalutare la maledizione della partita più rinviata della storia del calcio italiano.

 

Il Napoli è da anni per la Juventus un bastone tra le ruote, una spina nel fianco: eterna rivale per lo scudetto quando c'era Maurizio Sarri in panchina e adesso spalla contro spalla per un posto al sole nella Champions. E Gattuso ha poca voglia di ricordare i bei tempi dell'amicizia con Pirlo: la vita dei calciatori consente di vivere delle emozioni che quella di un tecnico fa dimenticare.

Mors tua vita mea, c'è poco da fare i calcoli e c'è poco da fidarsi. 

Pure prima della finale di Supercoppa la Juventus sembrava in ginocchio, esattamente come questa reduce dal pari con il Torino (e dal ko con il Benevento). Ed è proprio di questo che Gattuso ha parlato ai suoi nella mattinata: «Nessuno deve pensare che siano in crisi, ricordatevi della partita di Reggio Emilia dove tutti pensavano che fossimo noi i favoriti (il Napoli la domenica prima aveva vinto 6-0 con la Fiorentina e la Juve era stata travolta dall'Inter, ndr) e invece abbiamo perso la partita e la Coppa». Un modo per dire: la Juventus ha nove vite. E in occasioni del genere riesce a far male. 

In realtà Gattuso li ha iniziato a pensare a questa supersfida già dalla gara con il Crotone. È un furbone, Ringhio: perché domani, senza intoppi, farà almeno sei cambi rispetto alla partita di sabato. Già tutti calcolati. Schiererà, più o meno, la stessa formazione che poi affronterà domenica la Sampdoria. Dunque, in sintesi: torna Demme che ieri mattina si è allenato regolarmente e tornano anche Zielinski e Lozano rispettivamente al posto di Mertens e Politano. Mertens, però, non va in panchina: ispirato com'è, sarebbe un colpo al cuore. Torna al centro dell'attacco, con Osimhen che scivola in panchina in attesa della solita staffetta che non dà noia al nigeriano neppure un po'. Napoli bello e pronto? Sì, con Hysaj che è favorito rispetto a Mario Rui e Manolas che deve mettere velocemente alle spalle l'orribile pomeriggio con il Crotone e ricordarsi alla svelta che il Napoli per strapparlo alla Roma ha versato per intero la clausola da 36 milioni di euro che lo ha reso, di fatto, il difensore più caro della storia del club azzurro. In porta, Ospina ha solo un piccolo dolore, assolutamente sopportabile. Oggi farà un altro test, ma allo Stadium toccherà a lui. 

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