È nel mirino da inizio agosto, quando cominciò la serie di infortuni nel ritiro estivo del Napoli. Paolo Rongoni, 51 anni, marchigiano di Fermo, è il preparatore atletico che Rudi Garcia ha voluto al suo fianco in questa nuova avventura italiana. La presenza di Rongoni, a poche ore dalla partenza del ritiro di Dimaro-Folgarida, spinse il preparatore dello scudetto (e, prima ancora, dei 91 punti di Maurizio Sarri) a rassegnare le dimissioni: Francesco Sinatti ha appena toccato il punto più alto della sua carriera, cura la preparazione della Nazionale di Luciano Spalletti.
Garcia ha difeso e difende con forza il suo collaboratore, anche se si è trovato a dover giocare la partita di Bologna senza Amir Rrahmani e Juan Jesus, infortunatisi il primo a Braga e l'altro nella seduta di rifinitura prima della partenza per l'Emilia. Gli ennesimi casi su cui il presidente Aurelio De Laurentiis ha chiesto approfondimenti. Facile immaginare la sua irritazione, anche perché si ha la sensazione che il kosovaro e il brasiliano - la coppia centrale che Rudi aveva schierato fin dalla prima partita a Frosinone - non saranno disponibili a breve.
È opportuno chiedersi la ragione di tutti questi infortuni. E di approfondirla. Così come fece nella primavera 2015 l'ex patron della Roma, James Pallotta, che alla fine concluse che la responsabilità era tutta del preparatore Rongoni, licenziato, mentre Garcia venne riconfermato e affiancato da un professionista americano. Rudi sarebbe durato fino all'inizio del 2016, sostituito da Spalletti. Il rapporto tra Rongoni e Garcia - iniziato nel 2005 a Le Mans - non si sarebbe interrotto dopo il caso Roma. Rudi, che rimase al suo posto nonostante la decisione di Pallotta, avrebbe richiamato il prof per le successive esperienze con Marsiglia, Lione e Al Nassr. E lo ha voluto a Napoli.
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