Lampi di Insigne, il Napoli va:
col Pescara Lorenzo sugli scudi

Lampi di Insigne, il Napoli va: col Pescara Lorenzo sugli scudi
di Roberto Ventre
Domenica 15 Agosto 2021, 09:50 - Ultimo agg. 17:36
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Inviato a Castel di Sangro

L'assist a Osimhen, il rigore realizzato con freddezza, la verticalizzazione geniale per Elmas nell'azione del penalty del 2-0, intuizioni sempre efficaci: Insigne è l'uomo guida del Napoli di Spalletti nell'amichevole contro il Pescara (squadra in cui brillava con Verratti e Immobile, suoi compagni in Nazionale, con Zeman allenatore) l'ultimo test prima dell'esordio in campionato di domenica al Maradona contro il Venezia. Il capitano in scadenza di contratto al centro delle voci di mercato, finito nel mirino dell'Inter, è il migliore in campo degli azzurri: il punto di riferimento offensivo, illumina con le sue giocate, taglia in continuazione da esterno sinistro verso il centro per rifinire con l'ultimo passaggio per Osimhen in profondità o per trovare sempre con precisione Politano sull'altra fascia. Geniale Lorenzo, applauditissimo dai tifosi azzurri all'ingresso in campo e quando lascia il campo per Zedadka nella ripresa.



Napoli, schierato con il 4-3-3 da Spalletti, che a una settimana dal via del campionato firma un poker contro il Pescara e lancia segnali positivi soprattutto per la qualità in attacco e per la buona fase difensiva ma con alcuni aspetti da migliorare, come il ritmo nell'impostazione della manovra e l'intensità nel recupero palla. Stessi uomini (in attesa dei recuperi di Mertens, Lozano, Ghoulam e Demme) dell'anno scorso ma delle differenze nell'interpretazione del gioco: il Napoli cerca più rapidamente la verticalizzazione per accendere la fantasia di Insigne e sfruttare al meglio la grande forza offensiva degli azzurri. Stesso discorso per l'impostazione della manovra dal basso con la ricerca più rapida del punto di riferimento a centrocampo. Il tutto che potrà migliorare con gli elementi in più (un centrocampista e un terzino sinistro) sui quali sta lavorando il club azzurro in questo finale di mercato.

Altro assoluto protagonista Osimhen che segna contro il Pescara l'ottavo gol in precampionato e mostra già una grande condizione quando riesce ad andare via in velocità lasciando sul posto i difensori avversari: strepitoso un suo affondo centrale con un tiro dal limite che finisce fuori di poco, poi non concretizza un'altra chance nella ripresa sull'imbucata di Fabian Ruiz calciando troppo centrale. Nel tridente brilla a destra anche Politano, finte, sprint, la splendida palla in profondità a Insigne nell'azione della prima rete azzurra: gli manca solo il gol che sfiora di un soffio per il recupero sulla linea di Nzita. Negli ultimi venti metri il Napoli è incontenibile, varietà di soluzioni, rapidità nello spostare il pallone a un tocco, abilità per le qualità tecniche nello stretto: lo dimostra nel migliore dei modi anche Ounas, appena entrato nella ripresa, con un gol bellissimo realizzato dopo una straordinaria serpentina. L'ex attaccante del Crotone è incontenibile nell'uno contro uno e riesce a creare le situazioni di superiorità numerica.

Sale di livello Fabian Ruiz, le verticalizzazioni per gli attaccanti partono soprattutto dal piede dello spagnolo, Lobotka è il vertice basso che entra in avvio di azione ricevendo il pallone dai difensori, Elmas si lancia in profondità da mezzala ma deve migliorare in concretezza (manca Zielinski a riposo precauzionale per un affaticamento). Spalletti chiede la circolazione di palla rapido e il contributo in palleggio dei difensori centrali che quando non sono pressati devono salire per appoggiare palla ai centrocampisti, la fase di non possesso difetta in qualche situazione nel primo tempo come nell'azione della traversa colpita di testa da Frascatore (il Napoli rischia di subire l'1-1 e sulla ripartenza nasce il rigore per fallo di Drudi su Elmas) .

Koulibaly è un gigante, chiude con tempismo e efficacia tutte le situazioni di potenziale pericolo, recuperi efficacissimi, una presenza fondamentale per il reparto: in coppia con lui c'è Rrahmani (a riposo precauzionale Manolas che ha ripreso solo ieri gli allenamenti). Linea difensiva alta e grande attenzione in copertura di Di Lorenzo e Mario Rui che spingono quando necessario rientrando sempre con rapidità nelle loro posizioni. Il Pescara di Auteri comincia bene con il palleggio rapido fino ai limiti dell'area, poi però non riesce più a trovare spazi per creare pericoli a Meret. Ma qualche spazio tra centrocampo e difesa si è creato e gli attaccanti abruzzesi non sono riusciti a sfruttarli al meglio.

Ospina, Malcuit, Gaetano e Ounas i primi quattro cambi in avvio di ripresa, poi a metà secondo tempo Zanoli, Petagna e Palmiero: il Napoli prosegue con la sua filosofia di gioco, crea altri presupposti per segnare ancora (Petagna non sfrutta al meglio un'occasione favorevole) e tampona le iniziative del Pescara. Zedadka firma il poker, azione ispirata dal colpo di tacco di Gaetano, cross basso di Malcuit e tocco vincente dell'esterno d'attacco entrato da appena un minuto. Segna e diverte il Napoli di Spalletti, un buon biglietto da visita per l'esordio con il Venezia ma ovviamente ancora con aspetti da migliorare e in attesa di quelli che saranno gli innesti dal mercato.
 

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