Napoli, Insigne sempre più lontano:
per restare deve accettare la crisi

Napoli, Insigne sempre più lontano: per restare deve accettare la crisi
di Pino Taormina
Sabato 17 Luglio 2021, 08:28 - Ultimo agg. 18 Luglio, 10:23
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Inviato a Dimaro Folgarida

De Laurentiis non ha fretta. È sereno, qui nel ritiro in Val di Sole, e aspetta che il mercato inizi davvero ad infiammarsi. Non è assillato dall'idea di dover abbattere il suo monte ingaggio monstre da 156 milioni. Ma è questo l'obiettivo del mercato: vendere e ridurre il costo del personale. Si gode Luciano Spalletti, comincia a far conoscenza dell'uomo, ne apprezza la serenità e lo spessore. Non vive nell'assillo di dover scrutare in ogni momento il telefono in attesa della chiamata giusta per Koulibaly o altri big. Tutto è fermo. Nessuno ha ancora presentato offerte.

Fali Ramadani, prima della partenza per Dimaro, ha incontrato il patron azzurro a Roma per fare il punto della situazione del difensore senegalese e ha ribadito che i club di Premier non hanno ancora presentato offerte sul tavolo. Lui, ovviamente, il superagente anche di Sarri, è in azione. Ramadani è certo che, prima o poi, arriveranno (ne era certo anche l'estate scorsa) e De Laurentiis è pronto ad ascoltare. Ma anche qui: Napoli resta una bottega assai cara. Nel senso, che c'è bisogno del giusto prezzo per dire di sì al suo addio. Ma al momento, non ci sono trattative avviate. Né per lui, né per gli altri che pure sono nella lista dei cedibili, come Fabian o Manolas. L'unico su cui si è scatenata una piccola bagarre è Tutino, reduce dalla stagione super alla Salernitana e tra i più brillanti in questi primi due giorni di ritiro: il Parma sembra in netto vantaggio, ma non è ancora il tempo delle strette di mano e delle firme.

Il vero fermento è per Insigne. E c'è ancora silenzio pericoloso sul suo rinnovo.

Ma è sempre più chiaro che De Laurentiis non farà il primo passo: la questione sarà tutta nel volersi venire incontro sull'ingaggio. Il Napoli non vuole rinunciare al suo capitano ma la questione è condizionata dalle richieste di Lorenzo. Ed è per questo che il patron attende che il neo campione d'Europa torni dalla sua vacanza in Spagna primi di iniziare a capire quelle che sono le sue intenzioni. Ovvio, non aiutano nella trattativa i social anche perché il club pare sia rimasto infastidito da alcuni post del suo entourage. Ma tutte cose che possono essere superate. È evidente, però, col passare dei giorni, che per rinnovare e diventare così la bandiera del Napoli l'intesa dovrà essere firmata a una cifra di molto inferiore agli attuali 5 milioni annui netti di stipendio. E su questo aspetto il discorso per il prolungamento rischia di arenarsi. Ma è evidente, ora come non mai, che il Napoli a certe condizioni economiche (che tengano conto della crisi del calcio legata alla pandemia), è pronto a far firmare il rinnovo (in pratica sarebbe un contratto a vita) a Insigne. Dunque, mai come adesso la decisione se restare o no è affidata proprio al capitano azzurro. Se rinuncia a qualcosa, l'affare è fatto. Trattative non sono state avviate, non ci sono offerte. E in ogni caso, non è detto che la stagione possa iniziare anche senza rinnovo: il Napoli è pronto a correre il rischio di perderlo a zero l'estate prossima. Non ne farebbe un dramma. Pisacane e Giuntoli nei prossimi giorni potrebbero iniziare a sentirsi, ma il clou dell'operazione è legato al rientro di Insigne.

Spalletti ha fatto due richieste. Che poi sono piuttosto evidenti guardando l'organico: un terzino sinistro e un centrocampista. Emerson Palmieri è una pista assai calda, ma in questo momento l'unica opzione è prenderlo in prestito. E resta in ogni caso il nodo legato all'ingaggio. Difficile. Il Getafe ha sparato alto per Mathias Olivera, classe 97. Stallo nell'interessamento di Thorsby della Sampdoria. Piace Koopminers.

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