Napoli-Inter, due campionati diversi
tra record di infortuni e tanta fortuna

Napoli-Inter, due campionati diversi tra record di infortuni e tanta fortuna
di Bruno Majorano
Giovedì 15 Aprile 2021, 08:00 - Ultimo agg. 17:14
3 Minuti di Lettura

Prima ancora dell'inizio della stagione, in molti sapevano che questo sarebbe stato un campionato strano, o quanto meno diverso dal solito. Qualcuno - giustamente - lo ha definito unico, perché la variabile Covid era imprevedibile, perché tra la fine della stagione 2019-20 e l'inizio di quella 2020-21 era passato pochissimo tempo e perché, a causa degli Europei in programma a giugno, il calendario sarebbe stato ingolfatissimo. Ecco perché era previsto un picco della percentuale degli infortuni. Detto, fatto. 

Tra le prime 5 della classifica attuale di serie A, il Napoli è la squadra che ha registrato il maggior numero di giocatori infortunati e costretti a saltare almeno 3 gare di campionato. 16 è il numero totale, ben 5 in più rispetto ad Atalanta (diretta concorrente per un posto Champions) e Inter (candidata al titolo). Un bel problema per Gattuso, che nell'arco di una stagione piena zeppa di impegni ha dovuto fare i conti con una vera emergenza infermeria. Solo il Milan (con 13 giocatori ai box) si è avvicinata al Napoli, mentre la Juve è ferma a 10. Come se non bastasse, poi, Gattuso ha avuto anche un altro problema non del tutto irrilevante: la concomitanza di giocatori infortunati nello stesso periodo. Tra la 14.ma (23 dicembre) e la 20.ma giornata (31 gennaio), infatti, gli azzurri ai box sono stati 6, numero destinato a salire tra la 21.ma (6 febbraio) e la 29.ma (3 aprile), quando si è raggiunto addirittura un picco di 9. Koulibaly, Manolas, Ghoulam, Demme, Lozano, Osimhen, Mertens e Petagna hanno dato forfait quasi contemporaneamente (con Crotone mancava solo Ghoulam) e, se pure uno recuperava, l'altro si faceva male. Insomma, un vero e proprio disastro per l'allenatore che non ha mai potuto contare sulla rosa al completo per più di un paio di giornate. Agli infortuni di natura traumatica si sono aggiunti quelli di natura muscolare, per finire con il Covid, variabile impazzita. E siccome le sfortune non arrivano mai da sole, il giocatore più a lungo infortunato è stato Osimhen, ovvero l'acquisto più costoso della storia del club, nonché il punto di riferimento offensivo della squadra.

Il nigeriano, tra infortunio alla spalla, Covid e crisi vagale, ha saltato ben 13 gare di campionato, piccolo record tra le squadre di testa. La sua assenza è pesata ancora di più perché unita a quella di Mertens, cosa che ha costretto il Napoli a dover spremere Petagna fino al punto di provocare un infortunio anche nell'attaccante italiano. 

Solo il Milan potrebbe lamentarsi come il Napoli visto che dall'inizio della stagione ha dovuto fare a meno di Ibrahimovic per 13 gare e di Bennacer per 16, ovvero il leader della squadra e uno dei punti di riferimento del centrocampo. I rossoneri, poi, hanno avuto grossi problemi in difesa dove si sono fatti male quasi in contemporanea tutti i centrali: Kjaer, Romagnoli e Gabbia. Decisamente più fortunata l'Inter che al massimo ha dovuto fare a meno di Pinamonti (quarta punta in rosa) per 10 giornate. Mentre nessuno dei pezzi grossi (da Lukaku a Lautaro) ha subito infortuni lunghi. Difesa a pezzi per la Juve, che tra la quarta e la decima giornata di campionato si è trovata senza De Ligt, Demiral, Chiellini, Bonucci e Alex Sandro, oltre a Ronaldo, fuori due giornate per Covid. Dybala (out 12 giornate) ha quasi raggiunto Osimhen e la sua assenza si è fatta molto sentire. Più fortunata l'Atalanta che per 11 giornate ha dovuto fare a meno di Pasalic e Caldara, ma raramente ha registrato infortuni di massa. Tra la nona e la quattordicesima giornata, il picco: 6 infortunati, quasi in contemporanea, ma non tutti titolari fissi, cosa che ha consentito a Gasperini di poter ruotare in maniera più organizzata la rosa a disposizione senza risentire troppo delle tante assenze in contemporanea. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA