Coronavirus e Napoli-Inter, rinviato
il match di Coppa Italia al San Paolo

Coronavirus e Napoli-Inter, rinviato il match di Coppa Italia al San Paolo
di Pino Taormina
Mercoledì 4 Marzo 2020, 09:57 - Ultimo agg. 17:49
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Le porte dello stadio San Paolo domani sera non si apriranno per la semifinale di ritorno di Coppa Italia. Una decisione quasi scontata che fa seguito a tutto quanto accaduto nelle ultime ore. Dopo Juventus-Milan anche l’altra semifinale di ritorno di Coppa Italia tra Napoli e Inter sarà rinviata a data da destinarsi.

Questo il testo del comunicato: «Il Prefetto di Napoli, Marco Valentini, in seguito all'esame della questione nella riunione odierna del C.P.O.S.P. ha disposto, ai sensi dell'art. 2 del T.U.L.P.S., il rinvio dell'incontro di calcio SSC Napoli - FC Inter valevole per la Coppa Italia TIM 2019/2020, programmato per domani 5 marzo alle ore 20.45 presso lo stadio San Paolo».

Il calcio, quindi, fa un passo indietro, dinnanzi all'emergenza che in queste ore: le autorità sanitarie e il governo hanno preso questa decisione alla luce delle nuove misure restrittive in arrivo. Non ha avuto alcun peso la volontà del Napoli di non voler giocare a porte chiuse perché come per Juve-Milan al momento la strada del governo è quella di non far disputare le manifestazioni sportive alla presenza di pubblico. Da qui la decisione della mattinata.I due club sono stati solo informati. 

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Si complica così sempre di più la situazione relativa al calendario del calcio italiano. Le sei gare rinviate lo scorso weekend in Serie A dovrebbero recuperarsi tutte nel prossimo fine settimana, con il riposo dei club che hanno già giocato e lo slittamento di tutto il calendario nelle prossime domenica. Ma ora bisognerà capire anche quando giocare le gare di Coppa, in equilibrio con i match di coppe europee che vedono coinvolti Napoli, Inter e Juventus, tre delle quattro semifinaliste. 18 club hanno votato a favore dello slittamento delle giornate di campionato, solo l'Inter si è opposta. Il Napoli ha dato ok al telefono ma poi non ha inviato la Pec. Resta da fissare le modalità con cui si giocherà: ma appare scontato, proprio perché è il governo ad aver deciso, che si giochi senza pubblico. Ed è l'unico modo che il calcio ha per andare avanti. Piaccia o non piaccia ai presidenti.
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