Juan Jesus e Lobotka, rieccoli:
sono loro i capolavori di Spalletti

Juan Jesus e Lobotka, rieccoli: sono loro i capolavori di Spalletti
di Bruno Majorano
Martedì 25 Gennaio 2022, 07:00 - Ultimo agg. 26 Gennaio, 07:23
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Luciano il mago. Spalletti ha impiegato poco meno di mezza stagione per rivoltare la rosa del Napoli come un calzino, riuscendo a tirare fuori energie e risorse che fino a quel momento sembravano davvero impensabili. Due nomi su tutti bastano per rendere l'idea del lavoro di Luciano: Juan Jesus e Lobotka.

Il difensore brasiliano è arrivato in estate in sordina. Un acquisto passato sotto silenzio, quasi come se il suo approdo in azzurro rappresentasse solo un'operazione di contorno. D'altra parte la difesa del Napoli era già ben allestita: Koulibaly e Manolas i due titolarissimi e intoccabili, Rrahmani il giovane di belle speranze e lui, Juan Jesus, destinato a qualche minuto di gloria e a tanta tantissima panchina. Niente di tutto ciò, però, perché le contingenze hanno imposto a Spalletti una rapida revisione delle gerarchie nella difesa e non appena c'è stata la necessità di inserire il brasiliano, ecco che Juan Jesus si è fatto trovare pronto. Con l'infortunio di Koulibaly (coinciso con l'addio di Manolas e il suo ritorno in Grecia) le quotazioni dell'ex Roma sono schizzate: da quarta scelta a titolare. Sorpresa per tutti, ma non per Spalletti che fin dal primo momento ha riposto massima fiducia nel difensore brasiliano. Un rapporto strettissimo quello tra Juan Jesus e il suo allenatore. «Spalletti gli ha ridato la vita in campo», dice con sicurezza l'agente del giocatore Roberto Calenda. «Juan era arrivato a Napoli in ottima forma. Si era allenato per tutta l'estate in Sardegna e poi si è dato subito da fare». Al primo allenamento, infatti, Juan Jesus si è presentato addirittura sottopeso, tirato a lucido ma ovviamente per trovare il top della condizione ha dovuto giocare. Perché il feeling con il campo, quello con il pallone e con i 90 minuti di partita si può ritrovare solo con le prestazioni settimana dopo settimana. Spalletti ha aspettato per inserirlo e Juan non si è assolutamente lasciato distrarre. A preso casa a Posillipo insieme alla sua famiglia che proprio in questi mesi si allargherà ancora visto che sua moglie è in dolce attesa del secondogenito. Poi si penserà anche al futuro contrattuale. Perché con il Napoli l'accordo è fino a fine stagione, ma c'è un'opzione di rinnovo che può essere condivisa da entrambe le parti.

A proposito, i rapporti tra club e giocatore sono ottimi, motivo per il quale non ci dovrebbero essere problemi nel sedersi discutere di quello che sarà. Intanto Juan si gode il gol contro la Salernitana e lo fa anche con un sorriso. «Volevamo annullarmi anche questo...» ha scritto su Instagram ieri pomeriggio, ricordando la rete annullata due settimane fa contro la Samprodia. 

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Tra i grandi capolavori di Spalletti, poi, oltre a quello di Juan Jesus - arrivato a Napoli dopo due anni difficilissimi a Roma con Fonseca - c'è anche quello di Stanislav Lobotka. Non solo lo slovacco è diventato un punto fermo del centrocampo del Napoli, ma ha ritrovato quella condizione fisica della quale nessuno lo avrebbe mai fatto capace. Merito di tantissimo lavoro atletico, ma anche di una enorme forza di volontà. Nello staff di Spalletti, infatti, oltre al preparatore Sinatti c'è anche il nutrizionista Rufolo che non ama essere un generale di ferro. Le sue non sono diete durissime, anzi. Una pizza a settimana per tutti e massima libertà, purché ci sia il controllo. Il segreto? Estratti di frutta e alimenti in grado di far recuperare in fretta le energie tra una gara e l'altra. Così Lobotka ha perso addirittura 9 chili e anche la divisa azzurra, oggetto di tanta ironia social, adesso gli calza a pennello. Perfetta per il centrocampista titolare che in questo periodo non ha mai fatto accusare l'assenza di un pilastro fondamentale come Anguissa. 

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