Napoli-Lecce, Politano lezioso:
i due difensori centrali un disastro

Napoli-Lecce, Politano lezioso: i due difensori centrali un disastro
di Pino Taormina
Lunedì 10 Febbraio 2020, 06:30 - Ultimo agg. 12:01
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Un rigore che girda vendetta, tremenda vendetta. La difesa sbanda travolta dalle incertezze di una coppia di centrali che torna a giocare dopo quasi due mesi di assenza. Male Ospina: sul primo gol ma anche sul secondo perché non può sempre pensare di arrivarci con la forza. I nuovi, in campo tutti assieme, si difendono bene, Demme più di tutti. Ma anche Politano parte a razzo e mostra di vedere l’area più di Callejon. Il 4-3-3 iniziale subisce la metamorfosi con l’ingresso di Mertens. Ma la squadra lotta, anche se sbaglia, è viva anche se va ko, ci prova anche se sbatte contro un catenaccio. In ogni caso molto meglio di certi spettacoli senza mordente e intensità di inizio stagione.
 
 

5 OSPINA 
Scende in campo al posto di Meret per dare più qualità alla prima impostazione, anche cercando di evitare lo scarico coperto su Demme. Sul primo gol respinge male la conclusione di Falco su Lapadula perché devia corto una palla da tenere o da respingere verso il fondo e mai verso il centro. Salva il Napoli su Barak.

5 DI LORENZO 
Corre tanto, soprattutto nella ripresa. Restano da rivedere, però, i meccanismi di fase difensiva: sul gol di Lapadula si fa anticipare in maniera plateale dopo l’imbeccata di Falco e resta impacciato e bloccato sul colpo di testa. Non ancora sincronizzati gli interscambi con Politano e ci mancherebbe. 

5 MAKSIMOVIC 
Sul gol del vantaggio salentino lascia Lapadula in posizione regolare, non salendo con i compagni nel modo giusto. Era al rientro dopo due mesi di assenza per infortunio e il passo non era quello migliore. Non ci sono da registrare altre sbavature, ma non è sempre ottimale l’intesa con Koulibaly. 

5 KOULIBALY
Il rientro in campo sembra quello dei tempi migliori. Testa alta, qualità e quantità nella giocata difensiva, una forza che spaventa gli avversari. Ma col passare dei minuti va in confusione e crea il caos. Finisce la gara ammonito e puntalmente anticipato da Lapadula.

6,5 MARIO RUI 
Senza dubbio il migliore del Napoli nel primo tempo, serve una quantità industriale di cross e di passaggi chiave. Bene anche in fase di non possesso, mantiene alti i ritmi e costringe agli affanni Rispoli e Majer per tenergli testa nell’andatura. Nel finale perde di vista qualche avversario di troppo. 

5,5 LOBOTKA 
Buono l’inizio gara, trovando discreti tocchi e smarcamenti, oltre ad una discreta interdizione. Si perde col passare dei minuti anche perché la folla sulla mediana un po’ lo annebbia. Gattuso lo sostituisce per dare maggiore incesività al gioco offensivo.

6 DEMME 
Ci si aspetta di più in fase di impostazione, Liverani lo teme e lo scherma a ripetizione, facendogli riceve pochi palloni. Galleggia in verticale nel corridoio centrale, cerca sempre lo scarico veloce, ma volte non trova il varco pulito e porta pressione col tempo sbagliato. 

5 ZIELINSKI 
Errore molto pesante quello del 14’: Mario Rui mette al centro, nell’area piccola riesce a sprecare il colpo di testa a pochi passi da Vigorito. Soffre terribilmente nel centrocampo a due quando Gattuso gli chiede di giocare accanto a Demme e lui va in ambasce quando il pallone ce lo hanno gli altri.

6 POLITANO 
Esordio da titolare al San Paolo, cerca subito di impressionare con diversi colpi e buone giocate. Bravo, in avvio, a bruciare Donati, poi pecca di leziosità e dimostra quanto sia ancora fondamentale Callejon negli equilibri del Napoli. Però ha coraggio e destrazza. E Donati e Barak ballano spesso. 

5,5 MILIK 
Nel primo tempo cestina due grandi occasioni, al 9’ di testa ed al 19’, in coabitazione con Zielinski. Trova il pareggio seppure quasi sbagliando da pochi passi, nel finale acceso non si vede in area come dovrebbe e anche in occasione del rigore subisce passivo l’ingiusta decisione dell’arbitro. 

5,5 INSIGNE 
Avvio poco brillante, poi diversi passaggi chiave, qualche assist intelligente e qualche tiro poco preciso: però abbassa troppo testardamente la testa e quando la difesa del Lecce diventa una specie di muro, lui non trova il colpo magico che sarebbe servito. Esce alla mezz’ora della ripresa. 

6 MERTENS 
Il suo ingresso determina il pareggio del Napoli, ha l’argento vivo e riesce ad essere determinante in ogni azione offensiva del Napoli. Si piazza tra le linee ma nel finale viene anche lui meno come lucidità, quando si fa risucchiare nell’area dove fa molta fatica a trovare tempo e spazio.

6 CALLEJON 
Entra conferendo al Napoli più equilibrio e si accende con i suoi tagli, ma non sempre viene valorizzato, fino al 90’, quando riesce a fare gol e a regalare dei minuti di recupero col cuore in gola: la gara è compromessa ed è normale che pensi più a colpire che a badare a quello che c’è alle spalle. 

5 LOZANO 
Si vede soltanto per un disastroso tiro sbattuto su Vigorito nel finale che poteva decisamente essere calciato meglio. Non riesce ad incidere, né con la gamba né con la testa: da Dna dovrebbe avere le capacità per spaccare i match una volta entrato, ma invece appare quasi invisibile, sicuramente impalpabile. 

5,5 GATTUSO 
Per mezz’ora il suo Napoli domina in lungo e in largo esattamente come a Marassi. Poi appena subisce il gol si scioglie come neppure il sangue nel giorno del miracolo di San Gennaro. Tatticamente la gara è impostata e preparata bene ma inutile tenere il 63 per cento di possesso se poi se prende gol al primo sbandamento. Più prova a riparare la falla e più la nave imbarca acqua. 
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