Napoli-Liverpool, collettivo perfetto
ma Anguissa-Zielinski sono stellari

Napoli-Liverpool, collettivo perfetto ma Anguissa-Zielinski sono stellari
di Pino Taormina
Mercoledì 7 Settembre 2022, 23:59 - Ultimo agg. 8 Settembre, 15:01
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7,5 Meret 

Parata su Elliott con il pallone che sbuca dal nulla, il tiro di Diaz non può certo prenderlo. Esce con precisione e puntualità, rinvia con i pugni ed è superbo su Luis Diaz.

7 Di Lorenzo 

Che palla per Osi, poi è un continuo martellamento su Diaz. Forse è quello che patisce di più la spinta inglese: alla prima palla persa sulla trequarti arriva il gol.

7 Rrahmani 

Firmino avrà un incubo, quello di trovarsi il kosovaro sempre in anticipo: non c’è un pertugio che non copra, bada alla sostanza e a null’altro. Giallo evitabile.

7,5 Kim Min-Jae 

Altro che soldatino. Questo è già un generale di brigata e contro ha uno dei tridenti più spietati d’Europa: di testa, di coscia, c’è sempre. Con un solo scopo: buttarla lontano. 

7 Olivera 

Dalla sua parte spinge Salah che lui respinge con puntualità, solerzia: qualcosa gli concede, ma il primo tempo è di assoluta qualità e solidità. Fa tutto con ordine.

8,5 Anguissa 

Non è umano, non è di questo pianeta. Milner sembra un ragazzino di scuola calcio al suo cospetto, ha fantasia, sostanza, visione del passaggio. E segna.

8 Lobotka 

Lotta, morde Fabinho, non gli consente mai di girarsi. Talmente scaltro che quando capisce di perdere la palla si procura pure il fallo. Passa tutto dai suoi piedi. 

8,5 Zielinski 

Che doppietta. Guadagna il rigore e lo trasforma, Elliott fa la figura del dilettante allo sbaraglio, assist d’oro per il 2-0: era una specie di reietto sei mesi fa, ora è una stella polare.

7 Politano 

C’è Robertson che lo tallona perché sa bene che sa essere una saetta. Ma poi fa anche argine quando i reds hanno il pallone tra i piedi e sa sempre cosa è la cosa giusta da fare.

7 Osimhen 

Sempre sul filo dell’ultimo uomo, 44 secondi per bruciare Alisson e prendere il palo, sbaglia il rigore che si procura ma è una saetta.

Generoso su Kvara. All’ennesimo scatto, si ferma dopo 40’.

7,5 Kvaratskhelia

Ispirato, fantasioso, gelido, spara a colpo sicuro ma Van Dijk salva sulla linea: gelido, non sa che cosa sia l’emozione. Salta gli avversari come fosse una partita del Subbuteo.

7 Simeone 

È lì, dove deve stare sul traversone di Kvara: davanti alla porta. Si emoziona, un gol di un argentino nello stadio di Maradona. È pure suo l’assist del 4-0.

6,5 Lozano 

Le due squadre sono lunghissime, sembra essere in mare aperto: dovrebbe esaltarsi in queste condizioni e infatti ogni tanto prende e parte. Come piace a lui. 

6,5 Zerbin 

Si piazza al posto di Kvara nel 4-3-3, sbaglia un pallone in disimpegno che fa tremare i polsi. Disciplinato a sostegno di Zielinski e in ripiegamento su Alexander.

6,5 Mario Rui 

La gastrointerite lo mette in panchina, deve prendere le misure a Diogo Jota che sembra quello meno imbalsamato degli attaccanti british. E il terzino risponde presente.

6,5 Elmas 

La fatica ha consumato le energie mentali, serve la sua solidità per evitare sbandate e per andate a dare fastidio ai vari portatori di palla del Liverpool. 

 

9 Spalletti 

Al suo segnale scatenate l’inferno. Non sbaglia una mossa, il povero Klopp la racconterà ai nipotini, un giorno. la figura che gli ha fatto fare il tecnico di Certaldo: dopo Ancelotti, nella finale di Champions, un altro italiano che davvero lo mortifica in tattica e gioco. Un dominio totale, spietato, assoluto. I tre gol del primo tempo sono persino pochi. Poi controlla ogni cosa nella ripresa, comprese le emozioni: la sua squadra rinuncia a qualche ripartenza ma non perde mai né solidità, né compattezza. Neppure con i cambi: la squadra difende e sbanda solo sul gol. Ci può stare. 

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