Lobotka, altro che nuovo Jorginho:
lo slovacco regista che gira a vuoto

Lobotka, altro che nuovo Jorginho: lo slovacco regista che gira a vuoto
di Marco Giordano
Sabato 20 Febbraio 2021, 08:33
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Diciassette milioni più tre di bonus: questa la cifra spesa dal Napoli per acquistare Stanislav Lobotka dal Celta Vigo nel gennaio del 2020. Dopo un anno, il cartellino del calciatore si è deprezzato: secondo il Cies, l'osservatorio sul calcio che collabora con la Fifa, il valore lo slovacco è tra i 10 ed i 15 milioni, con una sensibile oscillazione al ribasso. Eppure, Lobotka è stato quel mediano lungamente inseguito dalla società azzurra e dal ds Giuntoli. Il faro tanto atteso, l'uomo che poteva essere il nuovo Jorginho, potendo, in aggiunta, giocare anche sul lungo oltre che sul breve. Nei fatti, però, questo upgrade ha stentato ad arrivare, come testimoniano i dati sul valore del mediano. La partita contro il Granada è stata, poi, la goccia che ha fatto traboccare il già ciondolanti vasi dei social e della critica.

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TANTI PASSAGGI, MA...
Nei 66 minuti nei quali è stato in campo nel match di Europa League, Lobotka ha completato 72 passaggi, stando ai dati raccolti dal database di InstatScout. Si tratta del giocatore con il rapporto più minuti giocati/palloni toccati: sintomo della ricerca dei compagni del play di riferimento, indice della capacità (anche dettata dalla scarsa attitudine del Granada ad un pressing molto alto) di Lobotka di farsi trovare come scarico per i compagni. Le note non possono, però, ritenersi positive guardando nell'apporto dello slovacco alla manovra: dei 72 passaggi, pur con tanto campo in avanti, solo 11 hanno avuto come destinazione la trequarti andalusa ed in 3 casi sono stati anche preda di un difensore del Granada prima che il pallone potesse arrivare ad uno dei 4 uomini schierati tra trequarti ed attacco. Lobotka, inoltre, non è mai riuscito, nell'ora abbondante di presenza sul prato dello stadio Los Carmenes, a recapitare un solo pallone nell'area di rigore andalusa.

Il Napoli ha completato appena 7 passaggi lunghi nell'arco dell'intera partita, ovvero tocchi con il pallone che ha viaggiato per più di 40 metri, sia in orizzontale sia in verticale. Appena 135 su 619 complessivi sono stati i passaggi completati fatti in avanti, recuperando metri di campo: il 21%. Una responsabilità che non è, ovviamente, scaricabile solo su Lobotka: suo, però, il ruolo del play in un 4-2-3-1 che ha un terminale come Osimhen, da innescare sulla profondità. Resta un dato sul quale riflettere, ma che non stupisce: in questa stagione, finora, Lobotka ha completato un solo passaggio chiave, contro lo Spezia in Coppa Italia, come unica volta nella quale ha creato i presupposti per un'azione da gol.


MANCA LA FIDUCIA
Con 515 minuti in campo, Lobotka è solo il ventesimo calciatore del Napoli per utilizzo in questa stagione. Sasha Huet Baranov, membro della FairSport Agency che cura gli interessi del mediano, evita ogni polemica: «Quando arriveranno 2-3 vittorie consecutive, tornerà la fiducia che serve, al nostro assistito ed a tutta la squadra. Seguiamo Lobotka da tanti anni, ha voluto fortemente questa esperienza a Napoli e si allena duramente ogni giorno per mostrare le sue qualità. Stanislav sa bene che non sta rendendo al suo massimo livello: non è un problema di condizione. Si tratta solo di trovare maggiore continuità e fiducia». Quando mancano i meccanismi giusti, però, diventa tutto più complesso. «Stiamo parlando di un ragazzo che può dare geometrie importanti alla squadra. Il Napoli, però, è stato bersagliato da tantissimi infortuni: ovvio che questo incide. E senza risultati viene anche a mancare la fiducia: basta un piccolo sprint anche per ritrovare il miglior Lobotka».

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