Napoli, Manolas al passo d'addio
​e Juan Jesus gioca anche a sinistra

Napoli, Manolas al passo d'addio e Juan Jesus gioca anche a sinistra
di Pino Taormina
Mercoledì 18 Agosto 2021, 08:50 - Ultimo agg. 19 Agosto, 09:48
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Ci siamo, eh. Le braci ardono dietro questa calma apparente. Sotto pelle, eppure pronte per affiorare. Luciano Spalletti ha messo fretta a De Laurentiis, ha la rosa incompleta, gli mancano almeno tre tasselli, non vuole che si facciano follie sul mercato (ecco lo spirito aziendalista), è pronto ad accettare il sacrificio di un big (Manolas è a un passo dall'addio) ma neppure fare la figura di quello che si accontenta di tutto. Ha fatto qualche nome a Castel di Sangro e per uno è stato accontentato nella tarda notte di lunedì dopo che il brasiliano Juan Guilherme Nunes Jesus meglio noto come Juan Jesus ha accettato la formula al risparmio proposta dal club azzurro: un solo anno di contratto a poco più di un milione di euro. Con opzione di rinnovo a favore del Napoli. Un affarone. Perché il trentenne di Belo Horizonte è uno che ha alle spalle 142 partite con l'Inter e 102 con la Roma. Non certo uno capitato per caso, anche se reduce da due stagioni alla Roma praticamente ai margini (con Fonseca solo 11 presenze quest'anno). Non era così scontato che dicesse di sì a una offerta così al ribasso.



Spalletti lo ha convinto a Ferragosto: il brasiliano ha anche preso atto che in giro c'erano poche alternative. Dunque, meglio gettarsi tra le braccia di un tecnico che non ha mai nascosto la stima per lui. Poi Giuntoli ha iniziato nel pomeriggio del 16 agosto la conference con Calenda, il suo agente. Fari spenti. Fino al sì della nottata. De Laurentiis, in questi giorni in Sicilia, ha avallato l'operazione. Juan Jesus ieri ha fatto le visite e nel tardo pomeriggio era già a Castel Volturno, senza allenarsi, ma solo per fare conoscenza con i nuovi compagni che hanno ripreso la preparazione e per il saluto al tecnico. Un jolly, per Big Luciano: non solo un centrale di riserva (c'è il vuoto lasciato dall'addio di Luperto) ma anche capace di adattarsi sul binario mancino dove si inizia con il solo Mario Rui in attesa di Ghoulam. Jesus arriva con 10 anni di ritardo in azzurro: Bigon e Mazzarri nel 2011 erano sulle sue tracce in Brasile, poi però nella corsa la spuntò l'Inter. Con il Venezia andrà in panchina.

Il punto è che c'è una minaccia (molto concreta) che incombe anche se sotto il profilo economico sarebbe una manna dal cielo: l'addio di Manolas. Il difensore vuole l'Olympiakos e il fatto che sia legato al club azzurro da un triennale da 8 milioni lordi a stagione fa sì che il Napoli ha aperto al trasferimento: emissari greci ieri pomeriggio si sono (finalmente) fatti vivi e hanno parlato con Chiavelli, c'è una offerta da 15 milioni di euro ma soprattutto c'è la voglia matta di Manolas di andare ad Atene che ha l'intesa con il club ellenico (si è persino ridotto lo stipendio pur di tornare in Patria). Trattativa a buon punto. A quel punto, servirebbe un altro difensore: Rugani è una tentazione non di poco conto. Alla Juventus guadagna 3 milioni di euro (tanto, troppo per le casse del Napoli) ma con il prestito secco è una spesa sostenibile. Insomma, affare che può sbloccarsi prossima settimana. Per Emerson Palmieri c'è da attendere prossima settimana: se il Chelsea accetta di sostenere anche una parte dell'ingaggio, l'operazione può decollare.

Il faccia a faccia tra De Laurentiis e Insigne dopo Napoli-Venezia farà luce sul futuro del capitano che, sia chiaro, di andare via questa estate non ne ha alcuna intenzione. Ma il presidente prepara l'offerta per il rinnovo fino al 2026. In pratica sarebbe un sì per tutta la vita. C'è un buco numerico a centrocampo, forse un doppio buco: vero che Spalletti ha detto un gran bene di Vecino ma il Napoli non lo ha mai trattato. Gaetano è tornato alla Cremonese. Difficile un ritorno di Bakayoko ma ipotesi è in campo. Le occasioni da prendere sono al volo, chiesto il prestito di Zaydou Youssouf al Saint Etienne. Intanto, primo vertice tra Pastorello e Giuntoli per il prolungamento del contratto di Meret.
 

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