Il Napoli si copre sulle fasce:
da D'Ambrosio a Faraoni è casting

Il Napoli si copre sulle fasce: da D'Ambrosio a Faraoni è casting
di Pino Taormina
Mercoledì 9 Giugno 2021, 00:28 - Ultimo agg. 19:39
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Non decolla il mercato del Napoli. Tutto è ancora in una fase di stallo. Giuntoli e Spalletti continuano i breafing al telefono per disegnare la squadra della prossima stagione ma anche per organizzare il doppio ritiro (prima a Dimaro e poi a Castel di Sangro). Ma sanno che prima De Laurentiis vorrebbe vendere, capire quali dei suoi assi potrebbero andar via e poi procedere al ricambio. Ieri primi emissari spagnoli in azione per Fabian, ma né Real Madrid né Atletico Madrid hanno ancora formalizzato una offerta. Il club azzurro pensa ad almeno 60 milioni di euro (e come sempre, non vuole l’inserimento di contropartite tecniche), ma questo sarà una sessione strana, perché in tanti hanno i conti in rosso per la crisi legata al Covid.

Ma Fabian è una delle chiavi per poter poi muoversi in entrata, secondo quello che è il faro del club: l’autofinanziamento del mercato. Vendere questa estate significa farlo sapendo che l’austerity è totale. In ogni caso, anche per Koulibaly timidi affondi del Psg e (ancora) del Manchester City con il suo agente mentre per Lozano una offerta c’è ma non è del Real Madrid di Ancelotti: lo ha chiesto il Siviglia. Nella lista alla Fiorentina di Gattuso ci sono due azzurri che Pradè proverà a trattare: uno è Demme, il pallino di Ringhio e l’altro è Ospina che pare destinato a lasciare la squadra azzurra anche per dare più spazio al confermato Meret (per Ospina c’è anche un interessamento dell’Atalanta). Mertens è attratto dal campionato Usa: ne ha parlato con Higuain. Ed è una incognita da tenere in conto anche per il suo ingaggio. Il club azzurro ha come obiettivo una sforbiciata al monte-stipendi che ora è di 97 milioni di euro (tenendo conto degli addii di Bakayoko, Hysaj e Maksimovic). Nessuna offerta ancora per Ghoulam. 

Non è un mercato semplice. Non lo è per nessuno e non lo è per il Napoli. Vendere è l’obbligo, anche se magari se la Uefa sbatte il pugno sul tavolo contro la Juventus, il Real Madrid e il Barcellona, lo scenario può cambiare. Il primo passo potrebbe essere il ritorno di Luigi Sepe: il portiere di Torre del Greco lascerà il Parma appena retrocesso e il suo ruolo di vice Meret non lo infastidisce per nulla. C’è un buco, forse un doppio buco, sulle fasce: serve un terzino ma molto più probabilmente due. Il ds Giuntoli, ma stiamo sempre e solo allafase dei sondaggi, ha chiesto di Faraoni (Verona) e di D’Ambrosio (Inter), a centrocampo spunta Basic (Bordeaux) ma il pallino resta De Paul (Udinese) che per meno di 40 milioni non lascia il Friuli quindi non sembra proprio l’operazione più papabile di questi tempi. Ma piace molto il baby dell’Empoli, Samuele Ricci che i toscani valutano 15 milioni. I nomi in agenda dal ds Giuntoli, uomo mercato del club azzurro, sono tanti ma prima di far partire delle vere e proprie trattative si attende il via libera di De Laurentiis che non ha ancora definito il budget per questo mercato: in ogni caso, tra i nomi da tenere sotto osservazione ci sono De Ketelaere (19 anni, pilastro del Bruges, che lo scouting di Giuntoli ha seguito per tutto il campionato), Emerson Pamieri (Chelsea), Mavanda (Lilla). Se va via Koulibaly, il sostituto potrebbe essere pescato in questo terzetto: Senesi (Feyenoord), Schhurs (Ajax), Botman (Lilla). Ipotesi, sussurri, telefonate. E poco altro. Junior Messias, l’attaccante del Crotone che sta per passare al Torino, pure era finito nel mirino del club azzurro. Ma anche qui, solo sondaggi. 

Oltre non si può andare. La stasi è totale, e non solo per il Napoli. Hysaj e Maksimovic potrebbero andare alla Lazio a parametro zero anche se per il terzino albanese c’è la tentazione della Fiorentina (a Firenze a casa e vive la sua famiglia). A Roma i due troverebbero Maurizio Sarri, che guiderà la Lazio per le prossime due stagioni. Con opzione per il terzo anno. Il suo vice sarà l’ischitano Martusciello, come alla Juventus. Con lui, parte del vecchio staff che ha lavorato al Napoli per tre anni: Massimo Nenci, Marco Ianni, Davide Renzato, Davide Losi e Gianni Picchioni. 

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