Napoli-Milan, Di Lorenzo da incubo;
Bakayoko prende un rosso ingenuo

Napoli-Milan, Di Lorenzo da incubo; Bakayoko prende un rosso ingenuo
di Pino Taormina
Lunedì 23 Novembre 2020, 08:00 - Ultimo agg. 13:01
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È un ginocchio, quello di Ibrahimovic, a mandare in ginocchio il Napoli. Ma è risultato severo, bugiardo nelle sue dimensioni. Non sarà facile rialzarsi da questa seconda batosta in casa, anche se la gara è condizionata dall’esplulsione di Bakayoko per un doppio giallo (con il primo assai dubbio). Senza Osimhen, riecco Mertens falso nuove ma l’inizio azzurro è imbarazzante. Preso il gol di Ibra che spezza il match con precisione e forza, il Napoli ritrova la lucidità del suo gioco offensivo, con la palla che viaggia a destra e a sinistra. Un Napoli d’orgoglio quando resta in dieci. Anche se c’è troppa foga e troppa confusione nel gioco offensivo.  

 

6 MERET
Non può nulla sul colpo di testa di Ibra che si infila nell’angolo basso e neppure sul colpo di ginocchio dello svedese. Cerca di aiutare nel gioco dal basso, prendendosi qualche responsabilità e rispondendo con precisione, poi riesce a sventare con attenzione le sfuriate rossonere. Forse può fare qualcosa in più sul terzo gol. Ma cambia poco. 

4,5 DI LORENZO
Parte contratto, con tre errori in fase iniziale che, come nel caso di Rebic, potrebbero costare caro. Incredibile la traversa che coglie sugli sviluppi di azione d’angolo, poi suo errore che fa ripartire Theo e porta al rosso di Bakayoko. È una prestazione insipida, piena di strane e devastanti disattenzioni.

5,5 MANOLAS
Il Milan pressa per far scaricare sui piedi del greco l’avvio gioco, mettendo in luce qualche imbarazzo tecnico. Poi con la squadra sbilanciata che deve recuperare, si propone in qualche lancio per guadagnare metri. Per il resto, aiuta poco Koulibaly nel duello spaziale con Ibrahimovic che fa quello che gli pare.

5 KOULIBALY
Ibrahimovic gli prende il tempo e lo spazio in modo straordinario sul gol del vantaggio rossonero. Il gol è fantastico, il senegalese potrebbe osare di più ma resta piantato e sorpreso. Poi nel secondo gol gli si piazza avanti ma lascia il compito di affrontarlo nel fisico al piccolo Mario Rui. Che infatti non può nulla. 

5,5 MARIO RUI
L’asse con Insigne non funziona neppure un po’: si sente il rumore della catena incagliata. Calabria si preoccupa di Insigne, riesce a superare bene la prima pressione di Saelemaekers e trova tanto spazio. Non sempre sfruttato con le scelte giuste nel triangolo e nel cross. Suo il traversone per il gol di Mertens.

4,5 FABIAN RUIZ
Soffre uno scatenato Kessie, manca una chiusura su Theo, mentre Di Lorenzo chiude su Rebic. Tanti i palloni imprecisi, oltre alla difficoltà di dare ritmo alla manovra anzi spesso lo rallenta. Non si mette sulle spalle né il gioco né il muro difensivo: se il gioco è confuso è molta colpa sua. 

6 BAKAYOKO
Qualche errore di misura, ma nelle scelte sbaglia raramente.

Gioca una partita nella partita con Bennacer, con l’algerino che prova a limitarlo, in un duello di grande intensità. È ingenuo su Theo Hernandez , fa un fallo che poteva risparmiarsi anche perché sapeva di essere già ammonito.

5 LOZANO
Theo gli crea più di un problema, e infatti è il messicano a non coprire sul cross per Ibra ma quando si accende è decisamente pericoloso, con la capacità di saltare l’uomo e servire il compagno. Manca, però, di precisione al tiro. Non rincorre quasi mai il suo avversario. 

5 INSIGNE
La controfigura della star con l’Italia. Sembra fuori dalla partita, non propone mai nulla di decisivo poco rispetto ai suoi standard nella prima mezz’ora, con Calabria che non scende, di fatto, mai nella metà campo azzurra. Pochi spunti di rilievo quando tutti sperano nel suo lampo per completare la rimonta. 

6,5 POLITANO
Gioca alle spalle di Mertens e non si tira indietro parte bene con la prima sgasata pericolosa del match. Qualche buona conclusione, anche se sul primo gol ha responsabilità sulla copertura di Bennacer. Ha piglio e voglia, si butta nella mischia anche se mai decisivo come dovrebbe essere un attaccante. 

6 MERTENS
Si accende al 26’, con il primo guizzo della sua partita, quando riesce a smontare dalla guardia che Kjaer ha montato su di lui. Qualche impaccio tecnico non da lui, la sensazione in certi momento è che non sia in condizioni brillanti. Poi trova il lampo di punta vera. Perché combatte, è tenace. Segna e dà la scossa. Ma non serve. 

5,5 ZIELINSKI
Si piazza lì, alle spalle di Mertens provando a dare maggiore incisività a un gioco sempre più oscuro ma non riesce mai a trovare il bandolo. Sembra praticamente spaesato, nonostante gli spazi. Però dà quel sostegno alla linea mediana che evita al Milan di straripare nonostante le praterie. 

5 PETAGNA
Sul suo sinistro, in pieno recupero, la palla per l’incredibile pareggio. I killer da area non sbagliano, lui invece spara addosso a Donnarumma. Errori imperdonabili. Era pronto a prendere il posto di Mertens quando il belga fa gol, entra con la squadra in 10 quando è tutto più complicato. 

sv ELMAS
Entra ma non riesce a dare impatto alla partita. Doveva essere uno dei protagonisti, e con il senno del poi è un peccato non averlo visto dall’inizio. Chiaro che è uno degli uomini chiave del 4-3-3 a cui al momento Gattuso ha deciso di abiurare. Non commette gravi errori, ma serviva forse prima il suo entusiasmo. 

5,5 GATTUSO
Il segnale che prova a dare è importante: noi siamo il Napoli e andiamo per la nostra strada. Quindi non cambia assetto tattico neppure al cospetto di una squadra che non perde da 228 giorni. Patisce a centrocampo la superiorità anche numerica del Milan, con Rebic e Theo Hernandez che fanno troppe volte i propri comodi. Poi chiaro se sbagli certi gol e resti in dieci per mezz’ora, alla fine non può che leccarti le ferite. 

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